L’Unione Europea sarebbe all’opera per rilasciare un wallet digitale per i cittadini europei per il 2022. Questa operazione consentirebbe la creazione di un portafoglio con associata identità digitale valida per i cittadini dei 27 stati membri. Lo scopo è quello di permettere non solo i pagamenti digitali (in vista del CBDC) e la conservazione dei propri documenti ufficiali. Patente, carta d’identità ed eventuale certificato vaccinale incluso.
Proprio le informazioni dell’era post Covid-19 sono una delle implementazioni alla quale l’UE tiene molto. Con questo strumento i cittadini potranno conservare risultati di eventuali tamponi o il proprio Green pass.
Wallet digitale: novità per i cittadini europei
Questa notizia non lascia spiazzati, l’apertura istituzionale verso i nuovi sistemi di pagamento e l’applicazione di un Blockchain europea sono già in sviluppo. Infatti, contrariamente a quanto si possa percepire, l’ostilità politico istituzionale non è verso questa tecnologia e i suoi innegabili vantaggi. Semmai, la questione dolente è sempre quella legata alla speculazione e alla sregolatezza che il mondo delle criptovalute rappresenta.
Ed è il motivo per cui i CBDC e gli sforzi delle istituzioni internazionali per stare al passo sono da valutare in un’altra ottica. La decentralizzazione è lo scopo con cui nasce l’ecosistema che oggi gli utenti utilizzano. E quello che ne è derivato ne era la sua naturale conseguenza.
Ragione per la quale, lo scorso ottobre l’UE annuncia che era pronta a rilasciare una propria criptomoneta. Lo studio per la creazione di un euro digitale, quindi una CBDC, si è svolto di concerto con la Banca Centrale Europea.
Pagamenti e identità digitale
Abbiamo compreso come l’idea del wallet digitale rientri nella più ampia ottica di predisporre le transazioni attraverso il CBDC. Ovviamente, in questo modo è possibile garantire le transazioni con una moneta digitale regolamentata da un’autorità centrale. Tutto questo con l’esplicito obiettivo, ribadito da Christine Lagarde, di frenare l’egemonia degli stablecoin. Questi ultimi, come si accusava BTC o altre, sono accusati dalle banche centrali di minare la stabilità delle valute fiat.
Il sistema, inoltre, prevederà la possibilità di registrare e di conseguenza validare il proprio documento di identità o la patente di guida. Questo permetterà ai cittadini europei di accedere a diversi servizi, anche privati, con la possibilità di validare digitalmente le transazioni. Garantendo da un lato la veridicità della informazioni e la privacy degli utenti, visto il sistema a comparti che gestisce le informazioni. In questo modo si evita che terzi possano accedere ai dati non necessari alla finalità.
In questo senso, l’apertura del mondo politico verso servizi più votati alla trasparenza e alla digitalizzazione è diventata una realtà. Anche se di lavoro ne resta ancora molto da fare.
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