Indice
Voluntary Disclosure significato
Quando parliamo di Voluntary Disclosure entriamo in ambito fiscale.
Voluntary Disclosure traduzione
La locuzione sta per collaborazione volontaria.
Voluntary Disclosure definizione
Voluntary Disclosure cos’è? Con l’espressione si intende la procedura fiscale mediante la quale un Italiano, con attività finanziarie all’estero che non vengono dichiarate all’Agenzia delle Entrate, può chiedere di regolare i conti con il rientro dei capitali dall estero
A seguito del particolare momento di emergenza che stiamo vivendo il Governo potrebbe decidere di dare il via ad una terza tornata.
Rientro Capitali Estero: cosa succede?
Col Voluntary Disclosure si può, quindi, regolare la propria posizione di evasione grazie al pagamento ridotto sia delle imposte che delle eventuali sanzioni per il rientro capitali dall estero.
Grazie alla “collaborazione volontaria” (e quindi la voluntary disclosure) ci si può avvalere di una procedura per tutti coloro i quali detengono in maniera illecita dei capitali in altri stati che devono essere regolarizzati. Per costituirsi volontariamente all’Amministrazione Finanziaria si sta, difatti, ammettendo di aver violato i cosiddetti obblighi di monitoraggio.
Di questo strumento può avvalersi anche quel contribuente in regola con le dichiarazioni necessarie per adempire agli obblighi di monitoraggio, ma che voglia regolarizzare:
- le violazioni degli obblighi dichiarativi per ciò che riguarda imposte sui redditi e relative addizionali,
- le imposte sostitutive,
- l’imposta regionale sulle attività produttive
- l’imposta sul valore aggiunto
- le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d’imposta.
Voluntary Disclosure come funziona?
Il processo è abbastanza lineare. Tutti i contribuenti che vogliono regolare, e quindi sanare, collaborando in maniera volontaria con l’Autorità, dovranno autodenunciare la propria posizione fiscale. Il contribuente dovrà quindi presentare un autodenuncia per via telematica (approfondiremo nel capitolo successivo).
Secondo la procedura il contribuente manterrà la propria attività nello o negli stati esteri, a condizione che venga incaricata una fiduciaria Italiana.
Il compito della fiduciaria sarà quello di calcolare le imposte per determinare quanto il contribuente debba corrispondere al Fisco Italiano.
Voluntary Disclosure calcolo
Per calcolare quanto dovuto si prenderanno in considerazione sia tutti i redditi generati dalle attività svolte e di tutti i relativi proventi che derivano direttamente da tale attività, sia i redditi generati dal contribuente in maniera indiretta o per interposta persona.
Ciò significa che chi decide di autodenunciarsi per Vountary Disclosure non sarà tenuto a compilare il quadro RW per la sua dichiarazione dei redditi.
Voluntary Disclosure Italia: presentare la denuncia
Agenzia delle Entrate Voluntary Disclosure
Il documento deve essere compilato in ogni sua parte e completo di tutti gli allegati e le informazioni relative. Solo in questo modo sarà semplice per l’Autorità ricostruire tutti i redditi maturati relativi al periodo di imposta preso in esame. Infatti all’atto della presentazione dell’autodenuncia, non devono essere scaduti i termini di accertamento.
Questo Voluntary Disclosure ha riscosso un successo enorme in termini di numeri. Lo Stato ha potuto recuperare ingenti somme grazie a chi ha deciso di usufruirne. Per questo motivo anche l’attuale governo potrebbe decidere di approvare e attuare un Voluntary Disclosure Bis. C’è da sottolineare anche che in Italia, con la legge 1642/2014, viene difatti istituito il reato di Autoriciclaggio per il quale sono previste delle pene severissime e delle sanzioni pecuniarie abbastanza elevate.
Come si presenta la richiesta?
Per poter mettere in atto il volontary disclosure sarà necessario presentare una richiesta online. La procedura si svolge interamente per via telematica.
Lo si potrà fare:
- direttamente qualora foste abilitati a Fisconline o Entratel
- indirettamente quando si usufruisce di soggetti incaricati. In tal caso è bene ricordare chetati i professionisti abilitati ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate possono processare e inviare le richieste di collaborazione volontaria. Per consultare l’elenco dei soggetti abilitati si rimanda al DPR n. 322 del 1998 che contiene la lista e tutti decreti attuativi successivi. È bene, comunque, sottolineare che fanno parte dell’elenco sia i revisori contabili che gli avvocati.
Versare spontaneamente le tasse dovute
Tutti quelli che si sono serviti due due precedenti volontary disclosure hanno avuto la possibilità di versare entro una data prestabilita le somme dovute. Il tutto a tutolo di:
- imposte
- interessi
- sanzioni
Nelle precedenti versioni il contribuente ha avuto la possibilità di pagare in 3 rate l’importo dovuto. Nelle precedenti versioni era anche possibile utilizzare un modulo per il calcolo automatico delle somme dovute allo Stato.
L’app stessa completava il calcolo delle somme e degli interessi, fornendo i dettagli per poter compilare correttamente l’F24.
Voluntary Disclosure sanzioni
Per ciò che riguarda le sanzioni vanno calcolate in proporzione alle cifre che si vanno ad autodenunciare. Nella misura voluta da Renzi le sanzioni andavano dal 3 al 15%.
Voluntary Disclosure 2020: Voluntary Disclosure ultime notizie
Voluntary Disclosure riapertura
È probabile che in tempi di emergenza sanitaria il Ministro dell’Economia esca questo vecchio coniglio dal cappello. Allo stato attuale non vi sono notizie in merito. Ci occuperemo di fornire aggiornamenti se si dovesse dare il via ad una nuova tornata.
Alla fine alla prima versione del Voluntary Disclosure vennero presentate più di 129.000 domande per un emersione di circa 60 miliardi di euro e un gettito di quasi 4 miliardi.
Parliamo di cifre veramente consistenti.
Nelle precedenti versioni dubbi permanevano su chi, al posto dei contanti, deteneva gioielli preziosi, diamanti o opere d’arte. Infatti in tal senso la precedente legge era molto lacunosa.
È bene detto che la richiesta di Voluntary Disclosure non cancella nessun reato. Ci sono dei casi in cui l’Agenzia può anche non credere quanto dichiarato dal soggetto e quindi rigettare la domanda. Una volta rigettata la domanda l’autorità potrà dare il via agli accertamenti del caso.
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