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💥 “Guerra” dei DAZI tra UE vs USA, il dibattito che sta infiammando il mondo

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“Guerra” dei Dazi: ecco i dettagli del conflitto diplomatico tra USA e UE

Sullo sfondo dell’incontro tra i presidenti coreani, che ha riportato un pò di respiro nella comunità internazionale, restano alti i toni di un altro scontro.
Nonostante le recenti visite di stato del presidente francese Macron e la cancelliera tedesca Merkel, il presidente Trump non sembra retrocedere dalla sua linea dura sui dazi alle importazioni. Una linea che, dopo la Cina, intende includere al suo interno anche l‘Unione Europea.

I PODROMI

L’inizio delle “ostilità” in questa guerra commerciale è stato dato dal presidente americano, intenzionato a proteggere le industrie e gli interessi nazionali dalla concorrenza straniera.
Specifico obiettivo di questa battaglia è contrastare le importazioni di alluminio e acciaio dall’estero, in particolare dalla Cina il cui giro di affari con gli Stati Uniti si attesta intorno ai 3 miliardi di dollari. Colpo di tutto riguardo visto che l’imposizione fiscale su questi due prodotti si attesta al 10% e al 25%.

Non solo, per contrastare ulteriormente il peso nella bilancia commerciale con il gigante asiatico, Trump ha pensato bene di colpire (tassandoli) un migliaio di prodotti tecnologici.
Una serie di colpi per riequilibrare il deficit commerciale degli States nei confronti della Cina, dato che le esportazioni di quest’ultima si attestano superiori ai 500 miliardi di dollari contro importazioni che non superano i 130 miliardi.
Ovviamente il peso del mercato tecnologico incide pesantemente (per le ragioni che sappiamo) sulle esportazioni e questo influisce anche nella eterna sfida per questo mercato.

…E L’EUROPA?

Nel mirino di questo scontro è finito anche il mercato europeo. Trump, infatti, non ha risparmiato l’Europa dalla possibile inclusione nella black list e quindi sottoporre i prodotti provenienti dell’UE ai dazi.
Argomento affrontato sia con Macron che con la Merkel. i due hanno adesso chiesto l’assist della premier britannica Theresa May per formare un fronte di risposta all’attacco.
I leader hanno affermato che l’Europa, ovviamente, reagirà ad un eventuale imposizione fiscale sui prodotti provenienti dall’Unione. Dichiarazione a cui fa eco quella del commissario europeo al commercio, Cecilia Malmström, ancora alle prese con le trattative con l’omologo americano.

Non ci resta che attendere domani, 1 maggio, per conoscere come si comporteranno gli Stati Uniti.

Una mossa che, più o meno direttamente, ha ripercussioni anche sui mercati e i listini azionari. Questo perché ad essere “vittime” di questo sconto sono anche i Big e le aziende sulle quali grava il peso di questa tassazione.

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