Intorno al 17° secolo l’economia dei Paesi Bassi subì una fiorente ascesa. Una crescita che, anche grazie al contributo di diversi fattori come le arti tecniche, fece in modo di renderli tra i protagonisti principali della scena europea. Ma quella era anche l’epoca delle grandi esplorazioni e con il commercio marittimo che rappresentava la forza principale dello sviluppo economico olandese, molte cose stavano per cambiare. E in questa magica storia di progresso economico ed industriale, si inserisce una dei famosi episodi della storia finanziaria. L’arrivo di un magico fiore, il Tulipano Semper Augustus e del primo caso di bolla finanziaria.
Tulipano Semper Augustus
Fu proprio in quegli anni, infatti, che la Compagnia olandese delle Indie Orientali vide la luce e tra le numerose spezie e merci importate cominciò ad apparire quella che inizialmente era considerata come una strana verdura.
Lo scrittore scozzese Charles Mackay racconta di un marinaio che, ospite di un ricco mercante, scambiò un bulbo di tulipano della varietà Semper Augustus per una strana cipolla e se ne appropriò lasciando nella disperazione il suo legittimo possessore.
Leggenda o meno, quello che inizialmente era un prodotto di scarso valore si apprestava a dare inizio a quella che è universalmente riconosciuta come la prima bolla speculativa della storia, ovvero la bolla dei tulipani.
L’avvento del tulipano
Originari dell’Asia Centrale e giunti per la prima volta in Europa, a Vienna, intorno al 16° secolo, i tulipani molto velocemente riuscirono a conquistare l’attenzione del vasto pubblico e non solo di quello abbiente. Le motivazioni sono da ricercare soprattutto nell’aspetto e nella colorazione differenti da tutti gli altri fiori allora conosciuti o in commercio.
Tra tutte le specie di tulipani importate e giunte dalle lontane terre d’Oriente, una in particolare cominciò a essere sempre più richiesta, il tulipano Semper Augustus. Questa varietà di tulipano divenne presto famosa non solo per il suo caratteristico pigmento spezzato con alternanza di bianco e cremisi acceso, ma soprattutto per la sua rarità.
Come tutte le cose rare, i bulbi di tulipano Semper Augustus iniziarono a essere oggetto di collezionismo, soprattutto tra le classi sociali agiate.
Nel 17° le conoscenze botaniche non erano ancora particolarmente avanzate e nessuno nei fatti conosceva la motivazione per cui questa particolare specie di tulipano fosse così singolare.
Si racconta anche che molti coltivatori, cercando un modo di riprodurre fedelmente il Semper Augustus, fecero ricorso alle più disparate metodologie di fertilizzazione, ma invano. Botanici e studiosi provarono inutilmente a incrociare tra di loro bulbi differenti nella speranza che potessero creare un fiore quanto meno somigliante al tulipano, ma senza alcun successo.
La bolla dei tulipani
Una situazione del genere era destinata a deflagrare in tutta la sua potenza, cosa che regolarmente avvenne a partire dal 1634.
In quell’anno, infatti, gli speculatori francesi iniziarono a fiutare l’affare ed entrarono pesantemente nel commercio dei tulipani favorendone un primo aumento di prezzo. Contemporaneamente i bulbi di tulipani erano sempre più rari a causa dell’eccessiva richiesta. Si giunse così ben presto a fenomeni parossistici e quasi comici se considerati con gli occhi di oggi.
Ad esempio, il direttore della Compagnia olandese delle Indie Orientali, Adriaan Pauw, era un uomo molto potente e con la passione del collezionismo di tulipani. Possedeva un giardino con centinaia di tulipani adornati di specchi in modo tale che sembrassero in numero maggiore rispetto a quelli realmente presenti.
Si racconta che Adriaan Pauw si rifiutò sempre di vendere anche un solo bulbo di Semper Augustus. Nonostante nell’anno 1636 raggiungessero l’incredibile quotazione di 13.000 fiorini cadauno, ovvero l’importo necessario per comprare una casa di medie dimensioni.
O ancora fu nell’anno precedente che si registrò una delle compravendite più sostanziose mai attestate con un quantitativo di 40 bulbi che fruttarono circa 100.000 fiorini.
Anno 1636
E il 1636 fu proprio l’apice di quella che è la prima bolla finanziaria della storia.
I prezzi ormai erano fuori controllo e una transazione dell’epoca di cui possediamo una certificazione attendibile riporta la cifra di 5.200 fiorini. Questa era la cifra da sborsare per assicurarsi un singolo bulbo di tulipano Semper Augustus. La medesima cifra all’epoca era circa 20 volte superiore al salario di un operaio e 3 volte superiore alla quotazione allora raggiunta dal capolavoro La Ronda di Notte di Rembrandt.
Proprio come oggi si collezionano gioielli od opere d’arte, quelli furono gli anni in cui il collezionismo di bulbi di tulipano si tradusse anche in azioni criminose. Una delle personalità più in vista dell’epoca era, ad esempio, il botanico Carolus Clusius, ovvero il primo direttore dell’Hortus Botanicus, il più antico giardino dei Paesi Bassi.
E il giardino conservava un gran numero di bulbi di tulipano, anche quelli della specie Semper Augustus. Carolus era un uomo generoso e condivise molti dei suoi bulbi personali con amici e colleghi. Tuttavia, subì anche numerosissimi furti causati dalla febbre che avviluppava quegli anni.
Addirittura si scoprì che un furto venne commissionato direttamente da un aristocratico viennese, a dimostrazione dell’escalation subita all’epoca da questi fiori.
Lo scoppio della bolla
La situazione divenne però insostenibile e intorno al Febbraio del 1637 iniziano a verificarsi quelle condizioni che portarono poi allo scoppio della bolla.
Molti commercianti cominciarono a rifiutarsi di acquistare bulbi di tulipani a prezzo pieno. Giustamente temevano che i costi fossero troppo alti per generare una vendita con eventuale profitto. Le voci iniziarono a diffondersi tra i colleghi e molti decisero saggiamente di vendere i bulbi in proprio possesso prima che fosse troppo tardi. Il grafico dei tulipani cominciò a registrare delle pericolose picchiate verso il basso. Ma nulla lasciava presagire l’enorme portata di ciò che stava per accadere.
Il declino del tulipano semper augustus
L’eccessiva vendita portò inevitabilmente a un crollo del prezzo d’acquisto con conseguenze gravissime nell’intera economia olandese. L’effetto domino innescato, infatti, fece sì che molte persone caddero letteralmente in rovina. Commercianti, aristocratici, personaggi di spicco della società si ritrovarono da un giorno all’altro con dei prodotti che ormai non avevano più valore. Furono diversi i casi di persone che decisero di togliersi la vita per la disperazione. Risparmi di una vita o addirittura interi patrimoni spesi e concentrati su un’unica merce provocarono una grave recessione economica. Una portata così vasta che ne risentì l’intera economia olandese e da cui si uscì solo dopo molto tempo.
Leggi anche
- John Paulson: il trader che ha fatto 4 miliardi coi subprime
- Bad bank: cosa sono le banche cattive e cosa fanno
- Warren Buffett: chi è l’Oracolo di Omaha e cosa ha fatto?
- Fondatore Amazon: chi è Jeff Bezos e quanto guadagna
- Mark Zuckerberg leader moderno: ecco il creatore di Facebook
- Cosa sono le lobby e per quale motivo se ne parla spesso
- Morgan: famiglia, origini e storia dei famosi banchieri
- Famiglia Onassis: la storia di Aristotele e dei suoi soldi
- Dove investono gli Agnelli? Un portafoglio fuori dal coro
- Storia Famiglia Agnelli: origini e vicende della dinastia
- I Rothschild investono in criptovalute, ma su quali?
- Rockefeller: storia e segreti della controversa famiglia