Imposte conto corrente: rendimenti e oneri legati ad un conto corrente bancario, al pari di qualsiasi altro strumento finanziario, non variano solamente a seconda delle condizioni economiche dell’offerta, ma anche sulla base della tassazione. Nelle prossime righe cercheremo di approfondire proprio questo aspetto, per comprendere meglio quanto si paga di tasse su interessi conto corrente.
Tassazione interessi conto corrente: come funziona?
Tasse su interessi bancari
Il conto corrente è sicuramente uno strumento utile per i risparmiatori, perché permette di svolgere un gran numero di operazioni oramai indispensabili per la quotidianità. Purtroppo però, non è tutto oro quel che luccica, perché oltre ai rendimenti molto bassi previsti dalle diverse offerte, il correntista deve anche affrontare la tassazione interessi bancari. Gli oneri da affrontare sono principalmente due.
Il primo consiste nell’imposta di bollo, tributo deciso dallo Stato. Tale imposta deve essere differenziata a seconda della tipologia di soggetto, se persona fisica o persona giuridica. Nel primo caso tale voce ammonta a 2,85 euro al mese, quindi 34,20 euro l’anno. A prima vista potrebbe apparire come una spesa di poco conto, ma oggettivamente vista dalla parte dello Stato stesso si tratta di un’entrata notevole.
Imposta di bollo sui conti correnti: cosa sapere?
Dal momento che esistono circa 60 milioni di conti correnti, il gettito fiscale dovrebbe ammontare a poco meno di 2 miliardi di euro. In realtà tale gettito è inferiore, perché l’imposta di bollo non viene applicata su tutti i conti correnti, ma solamente su quelli con una giacenza media superiore a 5.000 euro. All’atto pratico, le entrate per lo stato da questo tributo sono stimate in circa 1,5 miliardi di euro.
Il secondo caso è quello delle persone giuridiche, dove l’imposta di bollo aumenta sensibilmente: 8,33 euro mensili, quindi 100 euro annui. Si tratta di una voce che in questo caso rimane invariata a prescindere dalla giacenza media del conto, e per cui non sono previste esenzioni. Ciò che è opportuno specificare però, è che in entrambi i casi l’imposta deve essere pagata per ogni conto di cui sei titolare.
Tasse conto corrente: come funziona?
Questa tassa verrà applicata nel momento in cui viene emesso l’estratto conto, ed è chiaramente riferita al periodo rendicontato. È comunque doveroso precisare che non tutti gli istituti applicano l’imposta di bollo ai loro clienti. In alcuni casi infatti, soprattutto per quei brand che operano esclusivamente online, è la banca stessa ad accollarsi l’onere dell’imposta. Il motivo è molto semplice: dovendo sostenere dei costi per l’intera infrastruttura minori rispetto ad una banca tradizionale, hanno la possibilità di rendersi più concorrenziali.
Ritenuta fiscale interessi conto corrente
Purtroppo l’imposta di bollo non è l’unico tributo a cui deve sottostare ogni correntista. C’è infatti anche una seconda tassa, ovvero la ritenuta fiscale conto corrente. A partire dall’1 luglio 2014, la ritenuta fiscale su conto corrente è del 26%. Questa tassa rimane invariata su ogni tipologia di conto corrente. Anche la ritenuta fiscale conto deposito infatti, è del 26%.
Per effettuare il calcolo degli interessi e di conseguenza della ritenuta fiscale sui conti correnti in maniera autonoma, è possibile ricorrere ad una formula molto semplice:
“Interesse = (capitale depositato * tasso d’interesse * tempo) / 36500″.
Il risultato ottenuto da tale formula, non sarà altro che l’interesse lordo. A questo valore andrà sottratta la ritenuta fiscale e l’imposta di bollo se presente per ottenere il rendimento netto.
Chiaramente da questo rendimento andrà a sua volta sottratto ogni costo di gestione applicato dall’istituto. Ma la tassazione dei depositi bancari non termina nemmeno con queste due prime voci, quindi imposta di bollo e ritenuta fiscale. Questo perché esiste anche una terza tassa oltre all’imposta di bollo e alla ritenuta fiscale conti correnti, ma in questo caso il bacino di consumatori colpito è più ristretto.
Si tratta di coloro che insieme al conto corrente hanno associatoanche un conto titoli. In questo caso infatti, lo Stato applica un’ulteriore tributo dello 0,20%, e questo a prescindere da quale sia la reale somma depositata sul conto.
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