Sterlina in bilico per via della BREXIT.
Sull’attuale quotazione pesano le scelte del governo inglese.
Il mercato attende con impazienza i risvolti del piano di sostegno, che dovrebbe essere pubblicato questo pomeriggio, in caso di Hard Brexit.
A quanto pare David Davis si sarebbe opposto alla sostenibilità di tale piano, ritenuto dallo stesso “troppo lungo e dispendioso“. I timori reali sopraggiungono nel caso di una possibile fuoriuscita del Regno Unito senza il raggiungimento di un accordo sulle condizioni con l’Unione Europea.
Le preoccupazioni
Mentre la Scozia e l’Irlanda del Nord minacciano già delle autonome iniziative per permanere all’interno dell’Unione, iniziano a subentrare le preoccupazione da parte dei cittadini più duri e critici nei confronti dell’UE. Questo a seguito di una campagna mediatica, finanziata dal filantropo George Soros, che sta delirando su media e stampa inglesi degli scenari apocalittici in caso di un’uscita dall’Unione senza accordo.
Le dichiarazioni di Duncan e il secondo referendum
Il ministro Duncan ha affermato che “non si esclude la possibilità di indire un secondo referendum per pronunciarsi ancora sulla permanenza del Regno Unito in Europa e nel mercato unico”. A quanto pare, secondo dei recenti sondaggi, i cittadini che non vogliono la Brexit sembrano essere in netto aumento. Tale opzione, se avvallata dal voto, spingerebbe la sterlina a rialzo.
Secondo molti analisti, invece, questa situazione di instabilità potrebbe portare il governo inglese nel caos, costringendo la May a dimettersi. Tale contesto sarebbe deleterio dal momento in cui i termini per fissare gli accordi è stabilito per marzo 2019.
Alla stesura dell’articolo la sterlina si trova sul livello 1.34 contro il dollaro americano.