L’ordinamento italiano attribuisce a determinati soggetti o entità il titolo di sostituto d’imposta. Questo termine è usato il prevalenza nei casi di lavoro dipendente o per le prestazioni occasionali. Quindi, un esempio sostituto d’imposta in questi casi sono il cliente (prestazioni occasionali) e il datore di lavoro (nei confronti dei dipendenti). Capiamo meglio il suo ruolo e come agisce.
Sostituto d imposta chi è?
Inquadrare il sostituto d imposta non è semplicistico come può apparire dall’esempio sopra riportato. Infatti, a seconda dei casi sono dei diversi i soggetti a poter rivestire questa funzione. Il caso scolastico del datore di lavoro, che è sostituto d’imposta per quanto riguarda i compensi dei dipendenti. Gli altri casi sono, per esempio, quello della Pubblica Amministrazione, le Società (che erogano dividendi), i liberi professionisti, i condomini e altri.
Questa figura ha delle responsabilità da adempiere. Il versamento delle imposte per conto dei soggetti per i quali agiscono, è uno degli obblighi del sostituto d imposta.
Per fare questo, i sostituti d’imposta devono operare tramite le procedure indicate dell’Agenzia delle Entrate.
Adempimenti e obblighi del sostituto
La funzione del sostituto d’imposta prevede, come dicevamo, il versamento delle imposte per conto di effettua per suo conto una prestazione. Questo lavoro può essere di natura stabile (il lavoro dipendente) e occasionale come nel caso di liberi professionisti e p.iva.
Stabilito ciò, per sostanziare questi adempimenti il sostituto deve produrre due documenti: la Certificazione Unica e il Modello 770.
La certificazione sostituto d imposta permette al contribuente, chi ha effettuato il lavoro, di attestare il versamento delle imposte. Quindi, il lavoratore tramite la certificazione unica può dimostrarlo all’erario o alla Pubblica Amministrazione.
Al contrario, con la compilazione del modello 770 effettua il versamento delle imposte dovute per il contribuente/lavoratore. A sua volta, questo documento dimostra che il sostituto d’imposta ha assolto i suoi obblighi.
A quale titolo agisce il sostituto d’imposta
Il corrispettivo che il sostituto versa alle casse pubbliche, viene trattenuto direttamente dal compenso spettante al lavoratore. Queste trattenute, nel caso del rapporto di lavoro dipendente, avviene su base mensile o annuale. E tra queste rientrano anche i contributi previdenziali e le altre imposte. Questa trattenuta avviene in due modalità:
- A titolo d’imposta: è il caso in cui il sostituto adempie a tutti gli obblighi spettanti liberando il lavoratore da qualsiasi incombenza. Questo è il caso in cui rientra, ad esempio, la ritenuta d’acconto a titolo d’imposta.
- A titolo d’acconto: è la situazione dove il sostituto paga solo una parte degli obblighi fiscali che gravano sul lavoratore. In questo caso, quest’ultimo dovrà effettuare il versamento delle spettanze residue direttamente con la dichiarazione dei redditi.
Leggi anche Ritenuta d’acconto, cos’è e quando va applicata. E chi versa