Cambio di tendenza per il finanziere George Soros che ha annunciato la volontà di investire in criptovalute.
Un cambio di rotta che arriva dopo aver tuonato contro il Bitcoin alcuni mesi durante il World Economic Forum, dove definì la moneta virtuale una “bolla senza futuro”.
Dichiarazioni che causarono un brusco calo del 41% della quotazione del BTC.
FONDAZIONE SOROS
A dare conferma delle intenzioni è il responsabile degli investimenti macro della Soros Fund Management Adam Fisher. Sembrerebbe che la famiglia abbia dato l’autorizzazione interna al fondo per l’inizio della commercializzazione.
Una notizia non da poco considerando che il patrimonio gestito dalla fondazione è di ben 26 miliardi di dollari.
I motivi di questa scelta, ovviamente, restano sempre avvolti da una coltre di mistero trattandosi di Soros.
Se da un lato si può ipotizzare una semplice linea speculativa è altrettanto vero che il mondo delle cripto si sta proiettando verso la sua maturità (anzi, le blockchain).
Infatti, sebbene questa dichiarazione diretta, il super finanziere aveva già iniziato a muovere i passi negli investimenti digitali.
Nel quarto trimestre del 2017 è divenuto il terzo maggior azionista di Overstock.com, una delle prime aziende di e-commerce retail ad accettare pagamenti in valute digitali.
COSA SUCCEDE ADESSO?
Alla luce degli eventi sembra già un miraggio l’accusa che Soros lanciò verso questo mondo, dalla sua mancanza di regole e i fini poco nobili per arrivare all’eccessiva instabilità di queste monete.
L’inversione generale di tendenza non coinvolge solo i finanzieri, dato che la necessità di regolamentare il settore è sentita dai governi e dalle banche centrali.
Le applicazioni della blockchain sono già in fase di sperimentazione presso alcuni enti finanziari e hanno già ottenuto riscontri più che positivi. Questo significa che la “rivoluzione” delle valute digitali non è più un mero miraggio di una elitè del web (purtroppo anche dark). Essa sta comportando un nuovo modo di definire le transazioni e il denaro in tutto il pianeta. Restarne fuori potrebbe costarci caro.