Sisma Bonus: in questa guida spieghiamo definitivamente come funziona il Bonus Antisismico per la detrazione fiscale per la riduzione del rischio di terremoti.
La più importante novità, per il 2020, riguarda lo sconto in fattura solo per gli adeguamenti condominiali a patto che l’importo speso sia superiore ai 200.000 €.
Indice
Guida Sisma Bonus 2020
Cos’è e come funziona il bonus per ristrutturare antisismico?
Nel 2020 chi deciderà di ristrutturare il proprio immobile con l’intento di ridurre i rischi di terremoti potrà usufruire di una detrazione IRPEF.
La detrazione verrà, chiaramente, calcolata sulle spese sostenute.
La principale finalità di questa misura è quella di prevenire e mettere in sicurezza abitazioni e condomini nel caso in cui arrivasse il terremoto.
In buona sostanza: per compiere queste azioni è tecnicamente necessario migliorare la classe sismica delle strutture.
Per il 2020 la famosa detrazione va dal 50 all’80% delle spese sostenute, in funzione a quelli che sono gli interventi di miglioramento effettuati sia sui complessi condominiali, che sulle singole abitazioni.
A confermare questa misura anche per il 2020 è stata la legge di Bilancio, che ha prorogato l’agevolazione anche per il nuovo anno introducendo lo sconto in fattura, che precedentemente non era previsto.
Lo sconto in fattura, però, potrà essere richiesto solo ed esclusivamente per i condomini che abbiano speso almeno 200.000€ per ristrutturare lo stabile. Le spese sostenute sono da intendersi secondo gli adeguamenti previsti da ecobonus e sismabonus.
Adesso cerchiamo di capire nel dettaglio come funziona l’incentivo, quali sono le spese ammissibili, quali sono i requisiti e gli sconti riconosciuti per tutti i lavori di adeguamento che si effettueranno fino al 2021.
Come funziona il sisma bonus 2020?
Si tratta di un bonus, e quindi un’agevolazione fiscale, messa a punto per incentivare l’adeguamento sismico di abitazioni e condomini. Il sismabonus ha lo scopo di favorire e spronare i privati ad alzare il grado antisismico della propria abitazione o del proprio complesso.
A dire il vero la misura era in atto anche nel 2019, e aveva già ottenuto un discreto successo, anche se ancora sono in pochi a conoscere le potenzialità e le opportunità di questa misura prorogata dal governo. Chiaramente il provvedimento si riferisce agli stabili del territorio italiano. Per ottenere l’incentivo per gli interventi, è necessario che i lavori siano stati effettuati tra il 2017 e il 2021.
A darci tutte le informazioni e gli approfondimenti del caso è l’Agenzia delle Entrate che ha dettato, in una guida sisma bonus, tutto quello che serve per ottenere l’incentivo. In questo articolo riporteremo parte delle istruzioni contenenti in questa guida, le più utili per procedere alla richiesta dell’agevolazione.
Incentivo: a quanto ammonta?
L’incentivo riconosciuto a chi effettua tali interventi è del 50% delle spese sostenute negli interventi di adeguamento alle misure antisismiche. La caratteristica chiave dell’immobile è che deve ricadere in una zona ad alto rischio sismico, e quindi molto pericolosa. Si parla delle, cosiddette, zone 1, 2 e 3 (ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003).
La misura va calcolata su un importo di 96.000€ per ciascun immobile per ciascun anno. Le aliquote saranno diverse in base al tipo di intervento che si andrà a compiere sull’immobile.
Chi può richiedere il sisma bonus?
Queste detrazioni potranno essere richieste anche da soggetti passivi Ires. Come avviene già dal 2018, quindi anche gli istituti autonomi, le case popolari, nonché gli enti con le stesse finalità sociali e le cooperative di abitazioni a proprietà indivisa, potranno richiedere l’applicazione della misura.
L’agevolazione fiscale in questione potrà essere richiesta su ogni immobile di tipo abitativo, e non solo sugli immobili destinati ad abitazione principale. Le ristrutturazioni antisismiche potranno anche riguardare immobili utilizzati per attività produttive.
Sismabonus 2020: ecco l’importo, la spesa massima e le aliquote
Come abbiamo già avuto modo di accennare il massimo importo di spesa consentito è di 96.000€ all’anno per ciascun immobile. Ovviamente ottenere il bonus non è, di certo, una passeggiata. Infatti sarà necessario che importo e percentuale del bonus che ci sarà attribuito, dovrà essere valutato e progettato da un professionista competente. Assieme al progetto e alla valutazione, sarà necessario il collaudo statico, nonché la certificazione della direzione dei lavori.
In linea di massima: la figura tipo del professionista che può procurarsi tutte le documentazioni necessarie è l’ingegnere o l’architetto.
Per gli interventi condominiali, invece, l’importo dell’incentivo può raggiungere anche l’85%.
Il sisma bonus segue delle regole precise.
Diremo che l’ammontare è stabilito dal salto di classe sismica.
In buona sostanza: troviamo tre tipologie di bonus, sempre per i lavori di ristrutturazione che si sono svolti dal gennaio del 2019, fino a tutto il 2021. Avremo quindi:
- un sisma bonus del 50% relativo agli interventi che non hanno migliorato la classe sismica
- un sisma bonus al 70% relativo agli interventi che hanno portato al salto in una classe sismica superiore.
- il bonus all’80% relativo agli intero enti che hanno migliorato lo stabile portandolo ad un miglioramento di due classi sismiche.
I condominii, invece, hanno un incremento del 5% arrivando ad un bonus complessivo dell’85%. Questo sarà riconosciuto solo nel caso in cui i miglioramenti derivati dagli interventi, abbiano portato l’immobile ad un salto di due classi sismiche.
Come viene applicata la detrazione?
L’incentivo verrà ripartito in 5 rate che verranno erogate nel corso dell’anno. Le quote saranno di uguale entità tra di esse e rientrano tra le spese ammesse in detrazione per la fattura di invertenti antisismici; sono ammesse anche le spese sostenute per verificare e classificare la classe sismica dell’immobile.
Ecobonus e Sisma Bonus 2020: ecco come potenziare la detrazione anche per il risparmio energetico.
L’altro importante incentivo che merita di essere menzionato in questo articolo è l’ecobonus. Tale misura si applica sempre alle spese necessarie per interventi su aree comuni di strutture e complessi condominiali facenti parte delle zone sismiche 1, 2 e 3. Se questi interventi, oltre alla diminuzione dei rischi derivanti dal terremoto, incidono anche su una riqualificazione energetica, il bonus a cui si avrà diritto sarà maggiorato.
- quando gli interventi di riqualificazione, oltre a ridurre il rischio sismico della struttura, portano anche alla riqualificazione energetica delle struttura, sarà possibile richiedere un bonus di 80%. La condizione è che le opere devono portare la struttura o il complesso ad una classe di rischio più bassa.
- se gli interventi porteranno l’immobile al passaggio ad almeno due classi inferiori di rischio, il bonus sarà pari all’85% delle spese ammissibili.
Nei casi specifici appena trattati, le quote del bonus non saranno suddivise in 5, ma in 10 rate annuali sempre di pari importo.
L’altra caratteristica interessante è che il limite di spesa non ammonta più a 96.000€ come nel caso del bonus sima classico, ma a 136.000€. Questo importo va chiaramente moltiplicato per tutte le unità immobiliare del complesso condominiale che faccia richiesta di accesso alle agevolazioni.
Ovviamente qualora il bonus venisse richiesto in questa modalità, non sarà possibile usufruire dell’ecobonus classico. Per i nostri lettori che non ne fossero a conoscenza è necessario dire che l’ecobonus copre dal 70 al 75% per una spesa massima di 40.000.
È chiaro che anche nel caso dell’ecobonus, la somma va moltiplicata per ogni unità immobiliare dell’edificio o del complesso. In ognuno dei due casi sarà possibile optare per la cessione del credito di importa. In questo caso, quindi, si riceverà la detrazione riconosciuta in un’unica soluzione.
Piccoli adeguamenti di ristrutturazione casa antisismica: ecco cosa succede.
Per chi deve compiere dei piccoli interventi di ristrutturazione o di adeguamento antisismico, il decreto attuativo del sisma bonus, ha introdotto delle novità molto importanti.
Infatti a differenza di ciò che abbiamo visto fino ad ora, la pratica è molto più semplificata. Ci riferiamo a piccoli interventi come l’istallazione di supporti d’acciaio per prevenire i crolli strutturali o qualunque altro intervento di rafforzamento.
Per determinare la misura dell’incentivo sarà necessario affidarsi ad un professionista che dovrà attenersi alle “norme tecniche per le costruzioni. In questo modo sarà possibile stabilire l’ammontare dell’incentivo.
Puoi trovare altre informazioni preziose a questo link >> Decreto MIT n. 58 del 28 febbraio 2017.
Sismabonus demolizione e ricostruzione
Facciamo chiarezza sugli incentivi demolizione e ricostruzione di edifici.
Secondo quanto previsto dalla normativa, tutti gli interventi che consistono nella demolizione e nella ricostruzione di edifici abitativi, condomini, abitazioni private o attività produttive, sono ammessi alle maggiori detrazioni previste per gli interventi antisismici.
L’unica prerogativa è che gli interventi demolizione edifici devono concretizzare un’opera di ristrutturazione edilizia, e non un intervento di nuova costruzione. L’altra prerogativa è che gli interventi devono rispettare tutte le condizioni che la norma prevede (art. 16 del decreto legge n. 63/2013).
Quindi per ottenere il bonus con la detrazione sarà necessario che il titolo amministrativo che autorizza i lavori sia un intervento di conservazione del patrimonio edilizio esistente, e non una costruzione ex novo secondo quanto stabilito nell’aprile del 2018 (risoluzione n. 34/E del 27 aprile 2018).
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