Putin lascia il partito e corre da solo alle prossime elezioni
Il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la sua decisione di correre da indipendente nelle elezioni 2018. Lo ha fatto nel corso della consueta conferenza stampa di fine anno.
L’annuncio segue la scelta di abbandonare il partito “Russia Unita“. “Conto – ha detto – di avere il sostegno di tutte quelle forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo del nostro paese e, naturalmente, anche del popolo russo“.
Il partito, che accompagna il presidente dal 2001, sembra vivere un momento non facile con una popolarità in netto calo rispetto a quella di Putin. Da qui la necessità di svincolare la sua figura dalla casacca che non gode più dell’appeal di un tempo, con indici che danno il primo Ministro Medvedev al 44% e il governo al 42% mentre quella dello “zar” è addirittura all’81%.
Questo dimostra come l’intento di Putin sia quello di mostrarsi come “leader” nazionale, una sorta di padre della patria svincolandosi da qualsiasi etichetta partitica.
L’opposizione
“Mi sforzerò di avere un sistema politico equilibrato”, questa la risposta del presidente alla moltitudine di giornalisti che hanno posto in evidenza il ruolo dell’opposizione.
Risposta che seguiva al suo rammarico per la mancanza di figure politiche di spessore in grado di contrastarlo alle prossime elezioni. Sebbene da anni i suoi avversari lamentino un uso distorto dei mezzi di informazione statali e degli organi governativi proprio contro di loro.
E Putin se ne frega…
Accuse che non trovano appiglio dato che, per Putin, questa mancanza di competizione è dovuta non ad uno squilibrio di poteri bensì dalla incapacità dell’opposizione di formulare proposte concrete per la crescita e il benessere dei Russi.
Anche queste subito respinte dal suo diretto avversario e leader degli oppositori Alexei Navalny che accusa il presidente di aver ignorato il loro programma.
A Mosca il clima politico, contrariamente alle temperature, è in continuo mutamento con un opposizione incalzante e Vladimir Putin ha ribadito che il suo prossimo programma punterà a migliorare le infrastrutture, la sanità e l’istruzione fino a “migliorare i redditi di tutti i cittadini”.