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Regolamentazione criptovalute: l’UE vota il regolamento MiCa

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La regolamentazione criptovalute in Europa sembra procedere secondo gli intenti del legislatore comunitario. Infatti, il 14 marzo 2022 è stata votata dalla Commissione Economica del Parlamento Europea la proposta del Regolamento MiCA (Markets in Crypto Asset). Le nuove regole mirano a garantire la sostenibilità e la tutela dei cittadini sulle criptovalute e gli asset digitali. Un nuovo passo nella direzione del definire e riconoscere un quadro normativo per permettere alle istituzioni e gli operatori di operare e vigilare. Tuttavia, il testo potrebbe rischiare di essere limitato rispetto ad alcune prerogative del mercato cripto. Dato che la decentralizzazione, per definizione, intende stare fuori dalle maglie degli inquadramenti centralisti del legislatore.

Regolamentazione criptovalute: cos’è il MiCA

La proposta di regolamentazione per le cripto passa dal nuovo regolamento europeo MiCA. Il documento è il nuovo framework di regole comuni che l’Unione intende adottare per cercare di dare un quadro normativo al settore cripto. La sempre maggiore diffusione degli asset digitali e la crescita della DeFi fanno comprendere che il fenomeno non può più essere sminuito e ignorato dalla istituzioni. Anche se a volte ci si approccia in maniera maldestra o non pienamente cosciente (per il regolatore) sul fenomeno. Rischiando, così, di fare più danno anziché favorire l’integrazione tra finanza classica e finanza decentralizzata.

La regolamentazione criptovalute è l’argomento più spinoso per le autorità da quando la diffusione del fenomeno cripto è diventata mondiale. L’ingresso di istituzionali e aziende in questo grandissimo mercato rischia di creare non pochi problemi agli utilizzatori.

Il regolamento MiCA

regolamentazione criptovalute
Photo by Aleksi Räisä on Unsplash

Il regolamento MiCA viene introdotto dalla Commissione Europea a settembre 2020 per passare all’adozione da parte del Consiglio Europeo nel novembre 2021. L’obiettivo è creare un quadro normativo per il mercato cripto in grado di supportare l’innovazione e sfruttarne i benefici. Il tutto preservando la stabilità finanziaria e con riguardo alla protezione di cittadini e investitori. Uno dei principali nodi da sciogliere nel documento era il problema della “Proof-of-Work”. Infatti, il mining e i relativi sistemi di validazione utilizzati da questo protocollo sono un argomento che è molto caro alle fazioni ecologiste. E anche perché uno dei mantra dell’UE è la transizione ecologica senza se e senza ma.

L’oggetto del regolamento, come si comprende, sono tutte le cripto-attività classificabili come attività finanziarie. Tra queste rientrano gli asset con caratteristiche di strumenti finanziari (specie se speculativi), depositi e piani di deposito assimilabili ai sensi della già presente legislazione europea in merito. E, non per ultimi, i token di moneta elettronica (le criptovalute).

Pertanto, i destinatari della regolamentazione criptovalute quindi i soggetti a cui si applica il MiCA sono quelli coinvolti nell’emissione di cripto-attività o forniscono servizi collegati. Quindi tutti coloro che operano all’interno del mercato europeo o intendono offrire servizi di finanza decentralizzata al suo interno. Questo intervento fa parte di un pacchetto più ampio che oltre al MiCA include il piano sulla resilienza operativa digitale (DORA). A cui si aggiunge una definizione normativa e regolatrice per un registro distribuito (DLT) di natura europea. Il motivo è quello di colmare i buchi legislativi seguendo un trend comune a livello internazionale. Tanto che il presidente degli USA Joe Biden è in procinto di emanare un ordine esecutivo per la regolamentazione criptovalute.

Eccezioni

Il regolamento prevede alcune eccezioni per soggetti istituzionali come la BCE, le banche centrali nazionali, la Banca Europea per gli Investimenti, il MES e altre organizzazioni pubbliche. Alcune di queste riguardano anche altri soggetti come le banche, società di investimento e imprese assicuratrici e riassicuratrici.

Cosa prevede la regolamentazione criptovalute (MiCA)

Il nuovo impianto prevede in buona sostanza una distinzione e propone di conseguenza una definizione delle cripto attività. E in buona sostanza enuncia dei criteri e requisiti per i soggetti che emettono questo tipo di servizi.

Nel regolamento si elencano le seguenti categorie di attività secondo l’art. 3: asset-referenced token (ART), e-money token (EMT), cripto attività e utility token. 

  • token collegati ad attività (in inglese asset-referenced token) da cui l’acronimo “ART”. Sono un tipo di attività che forma il suo valore ancorandosi ad altre monete sfiduciare a corso legale, commodities o altre cripto. O spesso una combinazione di più attività insieme.
  • token di moneta elettronica (e-money token) da cui l’acronimo “EMT”. Questi token sono quelli che sul mercato vengono definiti stablecoin in quanto ancorati a valute a corso legale. Il loro obiettivo è essere utilizzate come mezzo di scambio a valore costante.
  • cripto attività, categoria in cui rientrano le rappresentazioni digitali di valore o diritti trasferibili e memorizzatili digitalmente tramite tecnologia DLT o analoga.
  •  utility token, sono quel tipo di cripto che consentono l’accesso a beni o servizi su tecnologia DLT forniti e accettati dall’emittente del token.

Per quanto riguarda gli utility token, il MiCA prevederà regole organizzative, licenza e disclosure che raggruppano:

  • creazione di soggetto con personalità giuridica (quindi una società)
  • redazione del white paper e trasmissione alla autorità nazionale di regolamentazione
  • comunicazioni all’autorità e rispetto delle regole di condotta previste dal MiCA
  • operazioni di marketing e comunicazioni istituzionali secondo quanto prevede il regolamento

Regolamentazione criptovalute: il nodo NFT e DeFi

Attualmente il procedimento che porterà alla nascita del nuovo framework di regole comuni deve seguire i passaggi istituzionali in seno agli organi dell’Unione. Infatti, non mancano già le polemiche e le faglie che il documento presenta in rapporto alle volontà dei parlamentari europei e lo stato delle cose. Uno dei principali problemi è rappresentato dagli NFT e il grande ecosistema DeFi che oggi è ampiamente in sviluppo. E proprio la crescita di questo mondo sta portando alla nascita di strumenti e realtà che espandono ulteriormente le potenzialità della finanza decentralizzata. Ma proprio la difficoltà di inquadramento di questi fenomeni rischia di rendere ancora più difficile il processo di approvazione del testo. E con questo si rischia che la regolamentazione criptovalute potrebbe portare a una limitazione per gli utilizzatori. Una di queste riguarda, ad esempio, l’utilizzo dei wallet non ospitati come Metamask.


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