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😒 Referendum IN CATALOGNA? Una BUFFONATA!

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Il Referendum in Catalogna
è una buffonata

Nessun quorum, contro la costituzione,
modalità discutibili

Il referendum in Catalogna è una cagata pazzesca. E non è un voler sputare sul diritto democratico di decidere. Non voglio assolutamente turbare la psiche di sinistroidi di primo pelo, ma la mia domanda è: cosa ha deciso la Catalogna? Come lo ha fatto? In sostanza: ok il diritto di decidere, ma bisogna capire COSA SI DECIDE. Partiamo dalle parole del Re per arrivare ai motivi per cui questo referendum non è costituzionale.

Parla il RE

Re Felipe di Spagna rompe il silenzio. Sono passati due giorni da quando gli abitanti della Catalogna hanno deciso di indire un referendum incostituzionale per dividersi dal governo di Madrid. Il Re ha iniziato testualmente con queste parole: «Intendiamo rispettare la costituzione perché è la legge che protegge le istituzioni storiche».

Secondo il monarca le elezioni «hanno violato i principi democratici dello stato di diritto». Il Re parla anche di una «slealtà inaccettabile».

«Oggi la società catalana è divisa. Queste autorità catalane hanno spezzato affetti e la solidarietà che unisce i sentimenti degli spagnoli» ha concluso Felipe di Spagna.

Il Referendum

Domenica 1 ottobre il Generalitat de Catalunya (il governo catalano), ha indetto un referendum per la separazione della Catalogna dal governo di Madrid. Il governo catalano è presieduto da Charles Puigdemont che ha dichiarato, dal primo momento, che in base all’esito dello stesso, la Catalogna si sarebbe dichiarata indipendente. Il 90% dei votanti si è espresso per il SI. Cosa accade adesso? La Catalogna può realmente ottenere l’indipendenza? L’Unione Europea potrà interferire in questa crisi politica? Quanto influirà sull’EURO questo referendum? Vediamo i dettagli.

Cosa succede adesso?

Nulla. La Catalogna attende che qualcuno legittimi il voto espresso, ma la legge non lo consente. La Ley de Referendum, con la quale è stata indetta la consultazione di domenica, era stata approvata solo dal governo catalano. L’equivalente della nostra corte costituzionale, che in Spagna si chiama Tribunal Costitutional, si era già espressa contro. Il Tribunal, difatti, aveva bocciato il disegno di legge per via di alcune discrasie. In primis la mancanza del raggiungimento del quorum. Dubbi erano stati sollevati anche sulla diramazione dei dati, riservata agli organizzatori del referendum.

La Catalogna può ottenere l’indipendenza?

No. Il Referendum è illegittimo. Oltre al fatto che hanno votato solo il 42,3% degli aventi diritto. Il governo di Madrid può impugnare serenamente la Carta Costituzionale e appellarsi presto all’articolo 155 della Costituzione del 1978. In sostanza il governo, ottenuta la maggioranza assoluta del senato,  è autorizzato a «prendere le misure necessarie» per far rispettare la costituzione contro le comunità autonome che tengono una condotta tale «da compromettere gravemente gli interessi della Spagna». Dal 1978 ad oggi nessun governo ha mai utilizzato i poteri previsti da questo articolo. 

L’Unione Europea può interferire in questa crisi?

No. L’UE ha già espresso il proprio pensiero. Rimarrà fuori dalla questione. Hanno però fermamente condannato l’utilizzo della violenza da parte di Madrid nei confronti degli avventori alle urne. D’altronde, però, si affiancano al governo di Madrid in quanto ritengono la consultazione “contro ogni regola costituzionale”. Questo metterebbe una Catalogna indipendente fuori dall’Unione Europea.

Quanto influirà sull’Euro questa vicenda?

Dipende dai risvolti. La Spagna non ha dato una bella immagine di se con le cariche della propria polizia di stato trasmesse in tutte le tv del mondo. Ed ecco che emerge un’immagine molto cupa, accentuando ancor di più i vecchi odi radicati tra spagnoli e catalani. Pensate se il governo si appellasse all’art. 155 della Costituzione. I Catalani troverebbero un pretesto in più per ribadire la legittimità del loro referendum e ricorrere a strutture internazionali. Questo potrebbe, inoltre, portare a degli scontri tra civili, con tutte le conseguenze del caso.

Resta il fatto che si tratta di una situazione di crisi politica interna alla Spagna, ed è la Spagna che ad essa deve far fronte. Ecco perché l’UE ha già deciso di rimanerne fuori. Attualmente EURUSD scambia a quota 1.1750, dopo lo stacco dai massimi di periodo a quota 1.2100 in quello che appare essere un cambio trend.

Ulteriori scontri tra le parti aprirebbe la via ad una fase di incertezza,  e una situazione ancora più incandescente potrebbe portare la quotazione ad un’accelerazione a ribasso.

Ricordate sempre che gli investitori detestano l’incertezza. E il mercato è lo specchio degli investitori.

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