Qualche mese dopo l’interesse di Putin per una criptovaluta russa, il progetto di un “criptorublo” ha ricevuto il benestare.
La Russia, infatti, vorrebbe puntare sul sistema delle blockchain (il sistema attraverso il quale si effettuano le transazioni in criptovaluta senza mediazioni di autorità centrale). Questa rivoluzione dovrebbe riguardare tutte le istituzioni governative.
IN COSA CONSISTE?
Per l’ideatore di questo sistema, il consigliere economico del Cremlino Sergei Glazyev, si tratterebbe di mettere in corso lo stesso rublo. La novità, però, è che il cryptorublo potrebbe permettere il pagamento anche con strutture esterne alla Federazione.
Non solo, il criptorublo permetterebbe di aggirare le sanzioni imposte dalla comunità internazionale. Questo ha destato immediatamente un maggiore interesse da parte di Putin.
Reazioni ed entusiasmo a parte, la convocazione di Vitalik Buterin – il creatore di Ethereum – per affidargli lo studio di fattibilità sul progetto è la conferma di questo intento.
I RISCHI
Sulla creazione di questa criptovaluta, tuttavia, pesano gli avvertimenti della Banca Centrale Russa che invita a considerare questi sistemi per quello che sono. L’istituzione bancaria centrale ha infatti puntato il dito su quello che considerano “una piramide finanziaria”, specie a danno dei piccoli investitori.
Avvertimenti che fanno da eco alle posizioni di Banca Centrale Europea e Banca del Giappone che considerano il sistema delle blockchain immaturo per ricevere una qualsiasi regolamentazione da parte degli Stati o delle Banche Centrali. Inoltre, gli scopi e le finalità per le quali verrebbe erogata lasciano spazi ai peggiori timori.
Anche per Alan Waxman, Ceo di Gazprombank, quella delle criptovalute “non rappresentano una risposta in tempi brevi”.
GIOCO ELETTORALE?
Per altri analisti la proposta di Putin invece sarebbe tutt’altro che un modo per dotare la Russia di una criptovaluta governativa, con tutti gli scenari del caso, e rappresenterebbe una promessa elettorale.
Lo scopo del presidente potrebbe essere quello di cavalcare l’onda del successo del Bitcoin in Russia e sfruttarla a suo vantaggio.
Qualunque sia lo scopo non dovremo attendere molto dato che i russi difficilmente lasciano le parole al caso.
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