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Psicosi Coronavirus: come cambiano società e abitudini?

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Psicosi Coronavirus: ma cosa significa?

In questo articolo partiremo dal concetto e dalla definizione medico – psichiatrica di Psicosi. Mi sembra opportuno definire il senso del temine per rapportarlo al periodo storico, senz’altro serio e senza precedenti, che stiamo vivendo. 

Coronavirus Italia Psicosi: cosa sta accadendo?

Chi sono le persone psicotiche?

Il termine psicosi indica, difatti,

un tipo di disturbo psichiatrico con conseguente alterazione dell’equilibrio psichico della persona.

Ciò lo porta ad avere una concezione distorta della realtà.

L’insight, ovvero il concetto di intuizione e comprensione d’informazioni utili al Problem Solving (risoluzione dei problemi comuni) viene così disturbato e alterato. 

Nel linguaggio giornalistico, ovvero quello che prenderemo principalmente in causa per capire come filtrare le informazioni che recepiamo, la Psicosi indica un sentimento di forte ansia. Il concetto è anche associato a paura condizionata solitamente da un evento con conseguente stravolgimento nel comportamento delle persone. 

Le forme più comuni e note di psicosi sono:

  • la paranoia,
  • il disturbo bipolare
  • la schizofrenia.

In questo caso si parla di Psicosi Coronavirus, e quindi di una paura indotta da una informazione martellante che ci induce stati d’animo assai negativi.

Cosa sapere sulla psicosi da Coronavirus?

Conoscere è sicuramente il modo migliore per razionalizzare le cose e per dar loro il giusto peso. Il tutto senza creare eccessivi allarmismi. Questi ultimi possono portare a comportamenti sconsiderati andando oltre il limite del rispetto umano e anche della buona creanza nei modi. Per quanto siano opinionabili, non dimentichiamo che determinano l’Essere e ci permettono di distinguerci. 

A volte (fin troppe) e senza un valido giustificativo o meglio senza che quella motivazione sia realmente fondata e con un nesso logico dimostrabile, ergo per il classico “sentito dire”, avvengono delle psicosi di massa che vanno ad intaccare o rallentare quella che è la vera risoluzione del problema principale, nel nostro caso attuale, il Covid-19.

Non dimentichiamoci quindi, che la convinzione di conoscere realtà indissolubili è essa stessa la prima forma ad alimentare la psicosi in ambito sociale. 

Non prenderemo in causa soggetti specifici ma ci limiteremo a dare una panoramica generale, non troppo pesante, della nostra stessa società. 

Essa, composta da tutte le sue classi sociali, viene informata nelle notizie dalle stesse 7 testate generaliste che ci hanno documentato e aggiornato, giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, delle vicende sanitarie ed economiche del nostro Paese e di questo folle pianeta chiamato Mondo.

La comunicazione social ai tempi del Coronavirus 

“Mantenere la calma”, “Restare a casa”, “Evitare gli assembramenti” ecc.. 

Queste le parole d’ordine che hanno caratterizzato e contenuto con buon successo, anche se ovviamente è presto per dirlo, l’esplodere di una dimensione di “psicosi da coronavirus” che, invece, trova terreno fertile nella comunicazione dei social network. 

Per quanto siano uno strumento di informazione, di compagnia e soprattutto il modo più veloce per farci sentire uniti nella Comunità tricolore e mondiale, dobbiamo anche analizzare e prendere coscienza dell’altro lato della medaglia. 

Già! Perchè non bastano gli appelli di artisti, i flash mob, gli eventi a tema organizzati per trascorrere le ore della giornata come una grande Famiglia unita da Facebook, Instagram ecc…per far in modo che vada tutto bene. 

Sono proprio i comportamenti interpersonali, quelli delle relazioni che si fanno sempre più distanti proprio per dovere civile e sanitario, che hanno bisogno di essere rafforzati. Bisogna immaginarle come se fossero le nostre difese immunitarie psicologiche e mentali. In termini, più semplici, troviamo principalmente 2 nette fazioni che come sempre si schierano in maniera netta dividendo così: 

I Cavalieri della Pandemia, abbardati di mascherina pure per utilizzare la propria automobile o per andare a fare jogging (misura eccessiva e non giustificata)…

Sono i primi ad esser pronti a saccheggiare i supermercati come nemmeno nei peggiori scenari apocalittici. Questi atteggiamenti dimostrano immaturità nel gestire le proprie paure, seppur parzialmente lecite visto che riguardano TUTTI NOI, nessuno escluso.

psicosi coronavirus cartelli
Un cartello fotografato a Milano

L’altra faccia della medaglia 

In questo ambiente di Psicosi da Coronavirus bisogna considerare anche altri aspetti. Dall’altro lato estremista troviamo I Superficiali che per non voler prendere coscienza della reale situazione, minimizzano tutto oltre ogni corretto limite. Questo atteggiamento mette  in pericolo se stessi e chi li circonda.

Il Coronavirus non è una banale influenza stagionale. E anche se così fosse tali comportamenti menefreghisti nei confronti del prossimo, non aiutano sicuramente alla risoluzione del problema.

L’evoluzione, il progresso e il cambiamento ci hanno dato un amaro scontrino da pagare con questa emergenza. Un pò come correre ciechi senza sapere dove si va, non siamo abituati a questo perché temiamo l’ignoto. E dell’ignoto fa parte l’impotenza del non poter cambiare o controllare le nostre azioni semplicemente con la nostra volontà. 

E’ questo allora il momento di far parlare le nostre buone Azioni e il nostro buon senso l’uno verso l’altro facendo toccare i nostri pensieri e non i nostri corpi. Staccando se necessario ogni tanto da questo turbolento mondo della comunicazione social fatto di commenti e spesso di fake news o news distorte e mal interpretate.

Riscoprire un equilibrio personale ci darà sicuramente un senso più maturo e critico per osservare le cose e per non rimanere inermi a giudicare senza fare niente. Ognuno può fare qualcosa nel rispetto dei provvedimenti che ci vengono già indicati costantemente.

Mascherina in macchina

Coronavirus Psicosi e cosa fare

La Pace sociale, la Serenità comune e sopratutto la Salute (compresa quella mentale) dipendono sopratutto da Noi!  Quindi non solo da chi, governandoci in ambito politico, cerca di darci la Soluzione tramite regole più o meno definite. Tutto può diventare interpretazione, motivo di discussione e ogni scusa è buona per giudicare il nostro vicino o lontano connazionale per qualsiasi motivo.

Se proprio vogliamo sviluppare un pensiero critico, serio ed intelligente cerchiamo di documentarci come si deve. Bisogna partire da fonti attendibili e non negando mai quel minimo di comprensione empatica che vorremmo ritrovare noi per primi. E questo trovandoci ad affrontare situazioni ancor più complesse in questa Pandemia.

Non facciamoci trasportare dalla psicosi del Coronavirus e dall’informazione continua che ci travolge come uno tsunami. Questo da quando apriamo gli occhi fino a quando andiamo a dormire.

Credo che anche i nostri sogni, ormai, siano condizionati dalla Psicosi Coronavirus.

Ricordiamoci sempre che non siamo né virologi, né immunologi o altre categorie che sicuramente hanno più diritto di parola. Ma, anche in questi casi la loro parola non è legge assoluta quindi impariamo a sviluppare un pensiero autonomo e critico (non polemico).

Psicosi Coronavirus: dov’è la verità?

Piuttosto che ricercare, quindi, la verità assoluta che sicuramente non ci verrà sottoposta tramite i nostri mezzi a disposizione, proviamo a dare un senso alle nostre giornate.

Il tutto in relazione alle nostre nuove quanto complesse abitudini e tiriamo fuori il meglio da noi stessi provando a realizzare qualcosa di bello e concreto per noi e per gli altri.

Un pò come stanno facendo coloro che si ritrovano ad essere in prima linea ad affrontare tutto questo: medici, infermieri, ricercatori, scienziati, istituzioni, lavoratori e tutte quelle categorie che non hanno mai smesso di credere che TUTTO ANDRÀ BENE.

Conclusioni sulla Psicosi da Coronavirus

Nel rispetto loro e del nostro senso di vera comunità, alleggeriamoci da tutti i nostri pensieri negativi e proviamo a riassaporare il piacere di dire IO SONO POSITIVO.

Ricorda sempre che DIRE : FARE = MOTIVAZIONE : AZIONE.

E ora più che mai, per Noi e per l’Economia del nostro paese ce n’è bisogno! #NOEXCUSE #TOBEPOSITIVE

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