30Tra le tipologie di prodotti di investimento proposti alla clientela retail, figurato anche i PRIIPs, acronimo di “prodotti di investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati”. Sono una categoria di prodotti finanziari già indicati dalla normativa europea MiFID 2.
Indice
Priips cosa sono e come funzionano
I Packaged Retail and Insurance-based Investment Products, per usare l’acronimo inglese, sono prodotti pre-assemblati correlati ai mercati. Essendo prodotti finanziari ad alto rischio, è chiaro il motivo dell’introduzione di una normativa dedicata.
Infatti, nella predetta MiFID 2, il legislatore ha messo una serie di paletti prima di procedere alla sottoscrizione del prodotto. Le informative devono chiarire all’investitore cosa comporta per il proprio capitale la scelta dei Priips.
Questi prodotti, vengono erogati tramite banche o altri intermediari di risparmio come soluzione alternativa al semplice conto di risparmio.
Infatti, essendo una categoria molto varia e con profili di rischio diversi, la normativa è molto dettagliata e puntuale.
Il motivo è semplice: essendo legati ad un sottostante come obbligazioni, stocks e altre attività, forniscono un rendimento ed elementi di rischio.
Nel dettaglio fanno parte dei Priips i prodotti come derivati, fondi comuni di investimento, prodotti assicurativi con rendimento, depositi con rendimento e obbligazione convertibili.
Infatti, da questa categoria sono escluse le azioni o obbligazioni e i prodotti assicurativi che riguardano la previdenza complementare o le polizze vita.
Questo perché rientrano nella categoria solo i prodotti finanziari che sono soggetti a rischio e all’oscillazione del loro valore, quindi del capitale. Inoltre, perché correlate ad un sottostante come quelli appena citati che richiedono consapevolezza da parte dell’investitore e chiarezza da parte della banca o intermediario.
Kid Priips
La già menzionata informativa oggetto della MiFID 2 e documento necessario per la proposta dei Priips è il KID. Con quest’altro acronimo che sta per Key Information Document, un documento obbligatorio imposto dagli organi di vigilanza europea. Infatti, le informazioni che gli intermediari mettono a disposizione, spesso risultano complessi per i potenziali investitori.
Vista la diversità di prodotti proposti e il doppio ruolo giocato da chi propone i Priips, il modo migliore per evitare conflitti di interesse è l’adozione di queste informative chiare e precise.
La regolamentazione provvede a proteggere gli investitori con delle indicazioni precise che questi documenti devono contenere.
- Non devono essere materiale meramente con finalità di marketing. I KID devono contenere informazioni riguardo natura dell’investimento, rischi, costi e potenziali guadagni o perdite.
- Permettere una comparazione tra i prodotti chiara e di qualità, contenente le caratteristiche degli investimenti. Questo per consentire un migliore confronto tra i prodotti, indicando performance, rischi e costi delle diverse proposte attenzionate.
- Contenere un linguaggio semplice e senza terminologie complesse per aiutare l’investitore a comprendere autonomamente. Infatti, il profilo del cliente è essenziale per poter permettere una scelta consapevole del proprio investimento.
Differenza con i Prips
Con l’introduzione della nuova normativa, non manca un po’ di confusione circa le regole e le varie nomenclature (che abbiamo visto essere abbondanti). Avendo avuto modo di vedere come lavorano i PRIIPs in quanto prodotto pre-assemblati e legati ad un sottostante, bisogna parlare dei PRIPs. Manca una I ma non solo. L’acronimo stavolta ci indica i Packaged Retail Investment Products, dove la I che manca sta per Insurance, e quindi i prodotti assicurativi.
Questo perché i Prips sono stati introdotti nel 2012 con le loro regole e i loro documenti informativi. Anche in questo caso, lo scopo del legislatore è stato quello di proteggere gli investitori retail e fornire un quadro chiaro dei prodotti di investimento.
Infatti, si tratta di una categoria di prodotti di investimento quali Prodotti “preassemblati”, e.g. fondi di investimento, prodotti assicurativi, prodotti strutturati indirizzati agli investitori retail, depositi a termine strutturati. Sono esclusi, per l’appunto, prodotti assicurativi senza riscatto.
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