Il prezzo greggio risente del resoconto del meeting OPEC+ che si è tenuto nella giornata di giovedì. I paesi dell’Organizzazione e i loro alleati (Russia in particolare) hanno confermato le loro preoccupazioni sulla domanda futura. Da questa evidenza si è deciso di continuare sull’attuale politica di tagli alla produzione.
Prezzo greggio e la posizione dell’OPEC +
Il numero crescente di nuovi casi legati all’epidemia da COVID-19 non fa presagire bene sulla futura domanda di petrolio e derivati. Infatti, una possibile nuova chiusura o altre misure restrittive avrebbero un impatto determinante sulla domanda di energia.
In questa fase, come prevedevano gli analisti, la linea programmatica del board dell’OPEC non ha previsto variazione dei piani. La leadership de facto guidata da Arabia Saudita e Russia ha ribadito l’intenzione di mantenere la riduzione di 7,7 milioni di barili giornalieri (bpd). Anzi, l’occasione è servita a invitare i paesi membri non perfettamente allineati e che sforano la quota a rientrare nei ranghi.
I paesi ritardatari e le prospettive di domanda
I paesi ritardatari sono l’Iraq, gli Emirati Arabi Uniti e la Nigeria che devono mantenersi addirittura sotto la quota per il periodo di estensione stabilito. Questo per compensare lo sforamento della produzione. E per evitare che il prezzo greggio scendesse ancora.
“Gli sforzi dell’Arabia Saudita per garantire una maggiore conformità hanno prodotto risultati ad agosto, con l’Iraq che ha persino parzialmente fornito i promessi tagli di ‘recupero’ … e la Nigeria che si sta avvicinando alla piena conformità”
come dichiara Richard Bronze, co-founder di Energy Aspects Nota.
Gli Emirati Arabi Uniti sono stati la maggiore sorpresa per l’Arabia Saudita, visto il loro abituale allineamento alle posizioni. E questo è emerso dai dati sulla produzione di petrolio dell’Opec+.
La riunione dell’OPEC + arriva nel consueto clima di incertezze globali che rendono incerti i dati sulla domanda futura. Ogni ipotesi è attualmente incerta. Le previsioni vedono i prezzo greggio Brent intorno ai 42 dollari al barile nel 2020. Ovviamente in una prospettiva di conferma ai tagli.
Una conferma delle previsioni rilasciate sia dall’OPEC che dall’AIE (l’agenzia Usa per l’Energia) che danno previsioni di richiesta petrolifera ribassiste.