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Prestiti per aziende, la situazione attuale e i problemi

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Il lockdown e il conseguente stop alle attività produttive e lavorative ha generato una situazione di crisi per molte aziende. Tra le misure messe in campo dal governo, ci dovrebbe essere essere quella del Fondo di garanzia per le PMI. Tuttavia, i prestiti per aziende procedono a rilento e si sentono pareri discordanti. Le Banche accusano il governo e gli imprenditori lamentano atteggiamenti opachi da parte degli istituti.

Prestiti per aziende in crisi

Il decreto liquidità, varato dal governo, ha stabilito le agevolazioni per sostenere l’accesso al credito. Le disposizioni riguardano sia le piccole e medie imprese che le grandi aziende. Misure a scaglioni, differenziate per importo e requisiti d’accesso, con la totale o quasi totale garanzia dello stato. Primo tra tutti, per target di riferimento, il prestito fino a 25 mila euro per le PMI con copertura al 100% del fondo di garanzia. Infatti, nell’ultimo dato aggiornato al 29 aprile le domande inviate al fondo secondo il MEF sono quasi 30 mila.
Un’impennata che conferma il trend crescente di richieste di accesso e la conseguenti difficoltà.
Tuttavia, secondo quanto riferito dal Medio Credito Centrale, solo in questi giorni si è arrivati a 39 mila richieste. Dopo una iniziare partenza a strappo per quanto riguarda le richieste da parte delle banche. Secondo l’AD del Fondo, Bernardo Mattarella, le banche aderenti alla convenzione non hanno fatto richieste massive di intervento.
Probabilmente, il timore dei gruppi bancari è che lo Stato non riesca a coprire con la dotazione necessarie.

L’accesso ai prestiti e la posizione della banche

prestiti aziende

Per quanto riguarda i prestiti per le aziende, oltre la garanzia totale per i 25 mila euro, le altre forme di garanzie prevedono l’intervento della SACE. Nei casi in cui la garanzia dello Stato copra solo il 90% si può ricorrere ai Confidi.
Non è questo il punto. Procedure e requisiti sono ormai sbandierati ai quattro venti, il problema resta la corretta applicazione. Tanto che banche come Intesa San Paolo permettono di richiedere i prestiti per aziende on line. Infatti, come riporta il Sole 24 Ore, sono numerose le mail inviate da imprese e professionisti che evidenziano altro. Tramite la rubrica “Sos liquidità”, imprenditori e p.iva hanno denunciato una situazione ben lontana da quella sbandierata dalla propaganda.
Una situazione adesso nota anche al governo e agli enti preposti, che cercano di correre ai ripari. I finanziamenti per imprese sulla carta sembrano funzionare, ma chi si imbatte nella pratica non ha effettive “garanzie”.

Secondo l’ABI

I bancari scaricano la colpa di tutti questi ritardi alla burocrazia e al caos normativo. Infatti, secondo il presidenti dell’associazione dei Bancari, Antonio Patuelli, il problema sarebbe da ricondurre alla procedure. Intervenuto a RaiTre, il presidente ha dichiarato che “a seconda della tipologia di garanzie è la legge che dispone i documenti necessari”. Precisando che non sono le banche a creare le regole per i prestiti per aziende.

L’incognita del fondo perduto

prestiti per aziende

Una delle nuove misure annunciate dal premier Conte e da esponenti del governo, come il ministro dello sviluppo economico, puntano in direzione diversa. Una soluzione che viene auspicata dai più, sulla scia di quanto fatto già dagli altri paesi d’Europa e del mondo. Questo strumento sono i finanziamenti alle imprese a fondo perduto o, meglio dire, contributi. La strada dei prestiti aziendali a tasso super agevolato, come visto, non può essere l’unica strada per favorire la ripresa.
Via auspicata anche dalla BCE, come dichiarato dalla presidente Lagarde nel vertice del 30 aprile, per sostenere le piccole e medie imprese. Un bazooka di liquidità combinato di matrice nazionale ed europea che deve evitare il collasso del mondo imprenditoriale.

Ad oggi, siamo ancora nel campo delle norme e delle regolamentazioni, oltre le buone (buonissime) intenzioni. Certo, la politica, come tutti noi, sta affrontando uno scenario mai esplorato e che richiede passi cauti. Tuttavia, ci sono questioni sulle quali la rapidità d’agire è spesso la via più idonea per evitare che “soluzioni più mirate” rischino di mancare l’obiettivo o arrivare troppo tardi.

Leggi anche Fondo garanzia PMI: lo strumento per il credito alle aziende

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