Lo stop all’attività è stato comunicato stamane con una nota rilasciata dall’autorità di Borsa. Il broker in questione è Platinums Trade.
IL DIVIETO
L’ordine a sospendere tutte le attività da parte della società di brokeraggio, Platinums Trade, è arrivata nella mattinata oggi. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha preso la decisione sulla base dell’art. 18 del TUF (Testo Unico sulla Finanza).
La norma in questione riguarda servizi e svolgimento di attività di investimento, indica i soggetti autorizzati all’esercizio professionale di dette attività e alle loro offerte al pubblico.
Stando a quanto rilevato dalla Commissione, la società avrebbe, pertanto, violato numerose leggi e disposizioni rendendo necessaria l’applicazione dell’art. 7-octies del TUF.
Di seguito il testo pubblicato sul sito della Consob:
La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha ordinato, ai sensi dell’articolo 7-octies, lettera b), del Testo unico della finanza – Tuf di porre termine alla violazione dell’articolo 18 del Tuf consistente nell’offerta e nello svolgimento nei confronti del pubblico italiano di servizi e attività di investimento posta in essere da:
- Pro Speed Tech Ltd, tramite il sito www.platinumstrade.com (delibera n. 20472 del 7 giugno 2018);
- United Limited e Y2 Media Group Ltd, tramite il sito sito www.cfdroyal.com (delibera n. 20473 del 7 giugno 2018);
- Blue Seal Ltd, Blonde Bear OU e MarketGBP Limited, tramite il sito sito www.marketgbp.com (delibera n. 20474 del 7 giugno 2018).
Come si evince dalla nota, l’applicazione dell’art. 7 permette alla Consob di rendere noto al pubblico le attività dei broker che effettuano tale attività (via internet) senza licenza. Inoltre, oltre al fondamentale scopo di informare i potenziali utenti, può ordinare di porre termine al servizio.
LA SOCIETA’
I motivi che stanno alla base di questo intervento sono facilmente intuibili cercando informazioni relative alla Platinums Trade.
Infatti, la Pro Speed Tech ltd (sopra citata) sarebbe la proprietaria del broker, tramite il cui portale venivano messe in atto delle vere e proprie call to action.
Attività che, di fatto, viola la normativa vigente vista la mancanza dei requisiti previsti per tale attività.
A quanto risulta, tra l’altro, la Pro Speed Tech avrebbe sede ad un indirizzo falso nel Regno Unito. Altra difficoltà è stata rinvenuta nell’identificare chi sta dietro a tutto. Stando alle informazioni una dei director è Claudia Priboi, cittadina rumena con residenza nel paese di origine.
Probabilmente non sarà facile contrastare pienamente la sua attività, ma le azioni messe in campo dalla Consob mostrano l’impegno a difesa degli investitori.
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