Platino, uno dei metalli più rari nella crosta terrestre, torna ai livelli minimi dalla famosa crisi del 2008 sotto i 900$ l’oncia.
Il calo è dovuto principalmente alla chiusura di molte miniere in Sud Africa. Da non sottovalutare la richiesta sempre più accentuata di prodotti quasi privi di platino nei catalizzatori di ultima generazione. Da ciò consegue l’aumento di rottamazioni, incrementando l’offerta di metallo di riciclo.
L’analisi
Uno scenario che ha visto un ribasso del 2% della quotazione relativa al 2018 rispetto alla precedente, registrando un decremento della produzione da 6.170 a 6.015.
Deficit che tenderà pian piano a dissolversi nel lungo periodo (2021), data la versatilità di questo raro metallo impiegabile non solo nel campo delle automobili (37-41%) che lo vedrà ancora una volta impiegato, anche in quello della medicina per il futuro dell’umanità. Da non dimenticare la produzione di gioielli preziosi (31-38%) ma in particolar modo alla produzione di celle a combustibile in Cina.
Secondo il Worl Platinum Ivestiment Council la quotazione potrebbe andare incontro da un forte allungo a rialzo.