Nella sessione di ieri il prezzo del petrolio ha toccato un significato -4% portando la quotazione del WTI a 66,30 dollari il barile. Dato che lascia spazio a nuove opportunità.
A inizio seduta il prezzo del petrolio non si scosta molto dai livelli di ieri, al momento scambiato a 67,00$.
Una flessione che è giustificata, nel brevissimo periodo, da diversi fattori che hanno alimentato questa ondata negativa. Le dichiarazioni dell’Arabia Saudita relative alla possibilità di aumentare la produzione senza alcun problema per soddisfare la richiesta. In aggiunta a questo, la variabile del prezzo che contrasta inevitabilmente con le precedenti previsioni di domanda.
Se è pur vero che gli analisti, e le organizzazioni come OPEC e AIE, ritengono ancora in aumento le richieste future di greggio, il recente rally dei prezzi ha influito sulla domanda immediata.
Come sempre la variabile è costituita dalle economie emergenti, che anche in ragione dei consumi elevati e della forte richiesta risentono dei cambi valutari e dell’aumento di prezzo.
UN MERCATO IN ATTESA
A livello di fondamentale il caso delle sanzioni USA sull’Iran, come già ribadito, sembra più assomigliare ad un gioco politico che, nella realtà, non sta producendo grossi sconvolgimenti. Da Teheran il presidente della NIOC (National Iranian Oil Company) Ali Kardor, bolla quello americano come niente meno che un bluff politico.
Secondo gli iraniani, il tentativo di mettere in ginocchio il settore petrolifero con le sanzioni è assurdo. Questo gioco somiglia più a un tentativo di stimolare e agevolare le esportazioni saudite (rinomato alleato di Washington).
A Ryad, inoltre, la compagnia petrolifera di stato (Saudi Aramco) ha concluso contratti commerciali (tra petrolio e gas) con oltre 15 partner internazionali per un valore che si aggira intorno ai 50 miliardi di dollari.
E’ indubbio che la soglia psicologica dei 65$ per il WTI è da monitorare con molta attenzione. Le previsioni del lungo periodo mostrano un andamento che contrasta con l’attuale clima. Certamente, è un settore soggetto continuamente a sollecitazioni che, per chi opera a mercato, non permette colpi di testa.