Punta a nord del grafico il valore del Bitcoin che tra ieri e oggi è tornato a testare l’area dei 5.000 dollari.
La regina delle cripto si riporta, difatti, sui massimi da metà novembre 2018. Da più di un anno il Bitcoin non compieva movimenti di questo stampo, arrivando a totalizzare un allungo del 23% in notturna. Il prezzo si è poi subito ridimensionato poco sopra 4.600 dollari. Ma quali sono i motivi che hanno causato questo forte allungo a rialzo? Vediamoli assieme.
Valore del Bitcoin in volata: ecco la reazione del mercato
I mercati finanziari non smettono mai di sorprendere. In particolare: quando si parla del valore del Bitcoin ci ritroviamo dinnanzi a fluttuazioni storiche. Le stesse che hanno portato la maggior parte delle cripta a perdere il 74% nel 2018. Non neghiamocelo: siamo ben lontani da quei picchi storici che hanno caratterizzato il mese di dicembre del 2017 portando il valore del Bitcoin al massimo storico dei $20.000. Ma adesso? Quale futuro attende il mondo cyber? Nella notte tra il 1 e il 2 aprile abbiamo assistito ad un importantissimo rally che ha riguardato anche le altre più importanti casacche. Il Litecoin, ad esempio, è tornato sui massimi del 5 settembre 2018 segnando un +13% circa, a ridosso della resistenza tecnica posta a a 68,85 dollari. A reagire in maniera più distaccata e contenuta Ethereum e Ripple, che hanno comunque toccato i massimi mensili.
Giappone più vicino all’utilizzo di criptovalute
Uno dei motivi cardine sarebbe legato al Giappone, e quindi ad una delle economie più importanti del mondo. A quanto pare i nipponici sarebbero pronti ad aprirsi ad una più ampia adozione delle monete digitali come mezzo di scambio per beni e servizi. In buona sostanza: i giapponesi potrebbero adottare le cripto per i pagamenti.
Nella prima mattinata del 2 aprile, infatti, la più grande compagnia ferroviaria giapponese, JR East, ha annunciato che nel giro di poco tempo potrebbe adottare un sistema di pagamento crittografato tramite la tessera Suica ( si parla di un circuito con circa 70 milioni di carte in circolazione solo Giappone.
La seconda notizia è che anche il big dell’e-commerce Rakuten, che in realtà è l’Amazon giapponese, potrebbe lanciare il Rakuten Wallet, ossia un portafoglio online che supporterà l’uso e lo scambio delle cryptovalute.
Stati Uniti: lavori alla normativa sulla crittografia
Notizie anche dagli Stati Uniti, che ormai sono a lavoro da mesi per sviluppare una normativa relativa alla crittografia. In particolare: la Securities and Exchange Commission (SEC), che non è altro che la Consob statunitense, ha annunciato di star cercando un consulente legale specializzato al fine di elaborare “un piano completo per la gestione dei titoli patrimoniali e digitali“. La persona lavorerà presso la divisione di trading e mercati.
Non tardano ad arrivare, in merito, anche le considerazioni delle grandi banche come Goldman Sachs. Jeremy Allaire, Chief Executive Officer del comparto cripto, ha dichiarato:
“il più grande ostacolo normativo nello spazio crittografico è stato il mancato rispetto, a tempo debito, delle regole vigenti sul mercato, che hanno valicato il confine, oltre che della liceità, anche della fiducia”.
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