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Pensionati all’estero: dove conviene andare e chi espatria

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Godersi la pensione all’estero per avere un maggiore potere d’acquisto? Se fino a qualche tempo fa era solo una scelta bizzarra di poche persone, da qualche anno è diventata una realtà. Una scelta alla quale strizzano l’occhio numerosi pensionati, in cerca di clima caldo e di una tassazione e costo della vita più convenienti. Certo, in piena pandemia probabilmente è un pensiero che si frena ma al quali alcuni hanno ricominciato a interessarsi. In fondo, trovare un luogo magari più riparato per trascorrere la vecchiaia può tornare utile anche in questi casi. E nella speranza di recuperare quanto prima la normalità e la possibilità di pensare “fuori dai confini”, ecco una piccola guida.

Dove conviene espatriare e qual è l’identikit della persona che decide di lanciarsi in questa nuova avventura? Ecco qualche spunto per prendere ispirazione.

Pensionati all’estero: chi espatria e va via dall’Italia?

Qual è il profilo medio dei pensionati all’estero? Secondo l’Inps nel 2019 sono state 388 mila le pensioni pagate dallo Stato italiano all’estero. Non tutti, però, sono pensionati italiani che hanno deciso di cambiare la propria vita alla soglia dei 70 anni. Cerchiamo di capirne di più. Leggendo i dati dell’istituto di previdenza sociale si capisce che una certa parte di questi 300 mila sono lavoratori stranieri che hanno vissuto in Italia per breve periodo. E per questo motivo hanno una pensione relativa ad un lasso di tempo limitato: l’importo medio, infatti, è di 150 euro.

Molti pensionati che si trasferiscono all’estero, soprattutto se le mete di destinazione sono Germania, Svizzera e Francia, lo fanno principalmente per questioni di ricongiungimento familiare. Diverso il discorso, invece, di coloro che optano per mete come il Portogallo, la Spagna o la Grecia: in questo caso l’età media si abbassa e i motivi sono legati più alla convenienza economica. In quest’ultima categoria rientrano le persone che hanno da poco superato i 60 anni, sia uomini che donne: in genere ci si trasferisce in coppia, appena raggiunta l’età della pensione. O semplicemente coloro che vogliono coronare il sogno di vivere all’estero da pensionati.

Quali sono le mete preferite dei pensionati all’estero

Soprattutto per coloro che decidono di trasferirsi per motivi economici, la meta prescelta è una di quelle che ha attuato una politica di defiscalizzazione degli importi percepiti come pensione. Qualche anno fa ha fatto scalpore una decisione del Portogallo che ha deciso per i pensionati che si trasferiscono sul suolo nazionale un’esenzione totale dal pagamento delle tasse per un periodo di 10 anni. Visto il grande successo di questa campagna, anche supportata da una comunicazione molto efficace, altri Paesi si sono posti sulla stessa scia. Malta, ad esempio, ha proposto una tassazione fissa al 15% per tutti gli stranieri pensionati che la eleggono come propria residenza mentre Cipro arriva addirittura al 5%.

Poi c’è l’insospettabile Tunisia che, invece, tassa solo il 20% della propria pensione, lasciando tutto il resto intatto. Tenerife, una delle isole spagnole, propone una tariffazione vantaggiosa per i pensionati che viene fissata al 13,75%, praticamente la metà di quella applicata in Italia. Anche la Grecia non ha voluto perdere questo treno, anche se è ancora un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi europei e non solo. Al momento la proposta di una cedolare secca al 7% è al vaglio del parlamento che a breve darà un responso.

Quali sono i motivi che spingono a questa decisione

pensionati all'estero

Ma quali sono i motivi che spingono i pensionati all’estero? Indipendentemente da una tassazione più favorevole, che sicuramente ricopre un ruolo fondamentale nella scelta di trasferirsi oltre i confini nazionali, un altro aspetto è legato al costo della vita. I Paesi che applicano tassazioni favorevoli sono anche quelli che presentano una grande convenienza rispetto alla spesa quotidiana, agli affitti o alle utenze: proprio per questo motivo sono scelti dai pensionati che decidono di trasferirsi all’estero per avere un tenore di vita migliore, anche a fronte di una pensione minima. Non è da sottovalutare, ad esempio, che in Portogallo il costo della vita sia del 27% più conveniente rispetto a quello italiano, a Cipro del 23% e in Bulgaria addirittura del 46%.

Privilegiare, poi, le nazioni che geograficamente sono più vicine all’Italia e che rientrano comunque nella Comunità Europea. Questo si spiega con il fatto che i pensionati lasciano nel proprio Paese dei legami affettivi, spesso anche figli o nipoti. Motivo per cui il desiderio di rientrare periodicamente in Italia o di ricevere visite dai propri cari è grande. Meglio, poi, se queste tratte sono servite da compagnie low cost che consentono anche visite mensili a tariffe molto convenienti. Infine contano tanto anche le ragioni climatiche: spesso questi paradisi fiscali, come Malta o Tenerife, garantiscono mare, bei paesaggi e tanta natura.

Gli elementi da prendere in considerazione per decidere

Gli esperti di settore valutano che probabilmente nei prossimi anni si assisterà ad un incremento di questo fenomeno. Anche per via del fatto che le strutture sanitarie private estere offrono anche pacchetti riservati proprio ai pensionati che espatriano. Prodotti e polizze per garantire copertura sanitaria completa in strutture di elevata qualità. Prima di decidere di affrontare questa avventura, però, occorre prestare attenzione a una serie di fattori. Ad esempio si deve sempre ricordare che per usufruire delle agevolazioni occorre prendere la residenza nel Paese scelto, altrimenti non si può aderire alla tassazione facilitata.

Inoltre è fondamentale anche un confronto con il proprio medico prima di partire: molti farmaci prodotti e distribuiti in Italia. Per questo, infatti, non sono disponibili in tutti gli altri Paesi, quindi occorre eventualmente prendere in considerazione delle alternative. Oppure contattare fin da subito un medico locale dal quale farsi seguire, soprattutto in caso di persone affette da patologie che hanno necessità di continui controlli e una cura costante.


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