È scontato immaginare e considerare come principali paradisi fiscali nel mondo quelle simpatiche isolette (spesso ex o attuali colonie europee) con tutto ciò che le cronache mostrano. Subito dopo, ci si immagina le ridenti cittadine svizzere con i loro Caveau gestiti da impeccabili e austeri banchieri. Beh, quest’anno c’è uno stato che ha deciso di superare la Svizzera sul podio dei paesi col segreto bancario più rigido: gli Stati Uniti. In testa, ovviamente, restano le Isole Cayman.
Indice
Paradisi fiscali nel mondo: la situazione
Da sei anni a questa parte, il Financial Secrecy Index analizza la situazione mondiale in tema di trasparenza e corretta gestione finanziaria nei vari paesi. Permettendo di stilare una classifica dei paesi considerati paradisi fiscali nel mondo L’analisi è elaborata da Tax Justice Network, organizzazione che raggruppa numerosi attivisti e analisti che studiano gli effetti dell’evasione fiscale e pratiche finanziarie opache o illegali.
Nell’edizione 2020, si registrano una serie di dati positivi a livello globale, tuttavia ci sono una serie di risultati preoccupanti. Oltre all’inserimento nel mese di febbraio nell’elenco paesi black list, anche paesi occidentali nelle fila dei paesi a fiscalità vantaggiosa. Non solo aliquote fiscali convenienti ma anche un sistema di tutela dei clienti che li rende sempre più “blindati”. Infatti, proprio due delle maggiori economie mondiali, come gli Stati Uniti e il Regno Unito post Brexit, stiano accrescendo il loro livello di segretezza finanziaria. Questo indice mostra in che modo e con quale livello di trasparenza operano le giurisdizioni a livello mondiale. Aumentando i rischi connessi alla crescita dei paradisi fiscali nel mondo.
Parola d’ordine segretezza
Tra questi “fortini” ci sono anche paesi europei come il Lussemurgo e l’Olanda che rientrano nei primi 10 paradisi fiscali nel mondo.
Con l’uscita del Regno Unito dall’UE, come accennavamo, si alimentano i timori degli analisti. Ossia che Londra possa ritrasformarsi in una zona franca per capitali, di varia provenienza ovviamente. Dal 2018 a oggi la capitale britannica ha scalato ben 11 posizioni accingendosi a riconquistare l’ambito titolo di piazza finanziaria internazionale. Questo grazie all’importante rete di giurisdizioni offshore collegate alla madrepatria.
Stati Uniti vs Svizzera
Può sembrare strano ma nel caso degli Stati Uniti d’America prevale una strana ambivalenza. Dopo aver sferrato un affondo al segreto bancario svizzero con un’inchiesta del Dipartimento di Giustizia su UBS, una dei maggiori colossi bancari. Nel caso specifico, gli americani cercavano l’elenco di migliaia di contribuenti usa che avevano sottratto denaro al fisco. Un caso che unito allo scandalo che ha coinvolto la fuga di dati da HSBC nello stesso periodo, portando alla luce queste zone d’ombra. Da lì, l’arrivo dello scambio di informazioni automatico e le contromisure dell’OCSE.
Questo ha consentito agli USA di diventare una nomenclatura interessante nel panorama dei paradisi fiscali nel mondo. Sempre in funzione di quella doppia chiave che accennavamo qualche riga sopra. Infatti, sebbene gli States pretendano l’applicazione di questi obblighi per ciò che concerne i contribuenti americani all’estero, viceversa è differente. Con l’applicazione del Facta si impone il rispetto ma di contro gli americani hanno aumentato il livello di segretezza. In alcuni casi è possibile nascondersi nel totale anonimato. Già noti sono gli stati come Delaware, Nevada e Wyoming che hanno una consolidata tradizione come meta ambita per società e capitale. Nella totale riservatezza. Gruppo al quale si sta aggiungendo il New Hampshire, che ha adottato una legge che consente la registrazione di fondazioni private (per lucro) con fondatori e beneficiari anonimi.
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