L’OPEC allargato trova l’intesa con un aumento “nominale” di 1 milione di barili giornalieri.
L’ACCORDO
Il vertice di Vienna si è concluso, sorprendentemente, con un accordo sull’aumento della produzione. I paesi membri dell’OPEC e gli stati non membri, hanno messo nero su bianco l’aumento. L’annuncio è stato dato dal ministro del petrolio saudita, Khalid al-Falih.
Anche se la cifra annunciata in realtà non corrisponde a quella reale, stimata più realisticamente in 600-700mila barili giornalieri.
Questo perchè, come annunciato, molti produttori non sono in grado tecnicamente di far fronte alla produzione, Venezuela primo su tutti.
Il raggiungimento di questo obiettivo è un successo per l’Arabia Saudita e la Russia, che negli ultimi tempi sostenevano fortemente questa posizione.
Tutto questo anche grazie al lavoro di Riyadh nell’ottenere l’allineamento dell’Iran.
Questo incremento produttivo sarà proporzionale, per la ragione citate, e si è dimostrato comunque molto più contenuto del previsto.
Proprio in virtù dei numeri favorevoli, i contratti relativi al Wti hanno visto una spinta al rialzo toccando quota 68$ al barile. Il Brent vola serenamente oltre i 75$.
L’ENTUSIAMO AMERICANO
Anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha accolto con favore il raggiungimento dell’intesa.
Trump si era espresso in maniera molto critica nei confronti dell’OPEC, accusandola di tenere volontariamente alti i prezzi del greggio.
“Spero che l’OPEC aumenterà notevolmente la produzione” questo il suo commento a margine del vertice. Proprio queste dichiarazioni avevano fatto infuriare l’Iran, che considera il pressing americano una mossa per colpire gli interessi del cartello. Non solo, secondo loro è colpa degli Stati Uniti se il prezzo è schizzato ai massimi, a causa del ritiro dall’accordo sul nucleare.
Per il presidente Trump, l’obiettivo è tenere il prezzo “favorevolmente basso”.
Per gli analisti la quota ideale si aggira intorno ai 70$.
Un target in grado di supportare la produzione americana e allo stesso tempo evitare una frenata dei consumi.
L’OPEC si incontrerà domani anche con i paesi partner esterni al cartello per ratificare l’accordo di oggi.