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NEWS BREXIT La May alza l’offerta, ma chiede garanzie

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BREXIT – La May sarebbe disposta a sborsare fino a 40 miliardi di euro. Ma chiede garanzie ai vertici dell’UE.

Ecco come si stanno evolvendo le trattative Brexit: tutto come era stato previsto. La fase di stallo nei negoziati tra UK e UE post Brexit potrebbe presto finire. Il Primo Ministro Theresa May ha deciso di accogliere le richieste da parte dei vertici dell’Unione Europea ed ha quindi alzato la posta in gioco. Il governo inglese aveva prima offerto 20 miliardi di sterline all’UE, che aveva rifiutato. Nonostante tutto Donald Tusk continua a chiedere al governo di Londra di pagare più dei 20 miliardi di sterline offerti fino ad ora, e senza promessa di condizioni. Ma la May non ci sta.

Cosa sta facendo il governo Inglese?

La May ha incassato l’appoggio del Consiglio dei Ministri per spingere l’offerta fino a 40 miliardi di euro. Ma non senza condizioni! May insisterà con Tusk affinché vi sia una garanzia scritta che indichi la data di inizio dei colloqui post Brexit. In questa trattativa il focus principale saranno i futuri rapporti commerciali. All’UE pressa, invece, la questione relativa all’Irlanda e alla libera mobilità dei cittadini europei nel Regno Unito.

La May vorrebbe raggiungere un accordo entro il prossimo Consiglio Europeo che si svolgerà il 14 e 15 dicembre. Se questa fase darà via libera ai negoziati, la strada verso una Mild Brexit sembra ormai essere segnata.

I prossimi appuntamenti della May

Il nodo della questione rimane questo famigerato “conto da saldare”. Il Regno Unito, uscendo dall’Unione Europea, dovrà ottemperare a delle spese dell’Unione. Tra queste il bilancio dell’UE, fino alla fine naturale del periodo di programmazione (2020). Si aggiungono anche le pensioni dei funzionari UE ancora di ruolo nel periodo in cui il Regno Unito si trovava nell’Unione Europea.

La May è stata molto chiara su una questione: “I negoziati continuano ma dobbiamo andare avanti assieme”. Cambiano i toni del Primo Ministro inglese che, all’indomani della Brexit, quando Cameron le lasciò il posto, aveva anche preso in considerazione l’idea di una Hard Brexit. Oggi invece chiede garanzie all’Unione Europea sui futuri rapporti commerciali. “Qualunque nostro impegno dovrà essere accompagnato da una promessa certa da parte dell’Ue che si aprano subito le trattative”.

Questo perché la Brexit sta già avendo ripercussioni negative sull’economia inglese. Secondo le stime la crescita sarà la più bassa in mezzo secolo. Lo ha detto Phillip Hammond, il ministro delle finanze inglese proprio questa settimana.

Goldman Sachs fa le valige

La sede londinese di Goldman Sachs lascia il Regno Unito. I 6.000, dipendenti saranno spostati nelle nuovi sedi di Francoforte e Parigi. Il gruppo ha specificato che questa mossa servirà per “mantenere il passaporto comunitario per le operazioni continentali“.

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