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Netanyahu a Gantz: formare governo di unità ampia in Israele

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Netanyahu chiede a Gantz di formare un governo in Israele. La proposta è un governo di unità ampia per scongiurare nuove elezioni.

Il premier uscente Netanyahu è stato chiaro: “governo oggi”.

Il premier israeliano uscente Netanyahu ha chiesto a Benny Gantz, leader del partito Blu e Bianco di incontrarsi per dare oggi un governo a Israele e presentarsi alle consultazioni con le idee chiare. I due sono testa a testa con Gantz al primo posto, e Netanyahu al secondo. Avanza il partito degli Arabi. 

I fatti

Il premier uscente Netanyahu è stato battuto, anche per un solo seggio, da ‘Blu Bianco‘ di Benny Gantz, che diventa indispensabile per formare un governo. L’era del premier Benyamin Netanyahu e il primato del suo Likud sembrano quindi non avere scampo.

Chi dovrà formare il governo? La responsabilità ora spetta al Presidente Reuven Rivlin. Il sistema politico israeliano è molto simile a quello italiano. Inizieranno quindi le consultazioni, come di consueto, a partire dal mercoledì 25 settembre.

Cosa accade oggi?

In sostanza Netanyahu vorrebbe nuovamente l’incarico per scongiurare l’avanzata di arabi e non sionisti, e quindi ha deciso di lanciare un appello. Le difficoltà politiche in Israele hanno portato Netanyahu ad annunciare la sua assenza per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Nel viaggio era previsto anche un incontro con il suo amico Trump che, per via della delicata questione politica, sarà rinviato a data da destinarsi. 

Chi ha vinto le elezioni in Israele? 

Ci sono state non poche sorprese alle scorse elezioni in Israele. Il parlamento Israeliano si chiama Knesset. Il sistema politico, per quanto similare a quello Italiano, è monocamerale. È composto da 120 membri eletti ogni quattro anni.

Alle ultime elezioni ha votato il 91% degli aventi diritto. I risultato hanno mostrato dei dati abbastanza singolari:

Il primo partito è Blu-Bianco di Benny Gantz con 32 seggi alla Knesset (35 ad aprile scorso), che ha ottenuto il 26,1% del consenso elettorale.

Al secondo posto Netanyahu con il suo Likud e 31 seggi (ne ha persi 4). Il Premier uscente si è fermato quindi al secondo posto con il 25.5%.

A sorpresa, come Terzo partito è spuntata la Lista Araba Unita di Aymah Odeh che conquista 13 seggi.

A seguire ‘Israel Beitenu‘ di Avigdor Lieberman con 9. Lieberman è un  falco nazionalista laico che diventa l’ago della bilancia e kingmaker di ogni maggioranza possibile. 

Cosa succede adesso senza maggioranze possibili? Oggi Netanyahu ha proposto a Gantz di formare il governo Israele

Succede che non esiste una maggioranza. Le destre di Netanyahu  possono contare solo su 56 seggi complessivi considerando i partiti di coalizione. Ma la soglia è  ben lontana dai 61 necessari per avere la maggioranza alla Knesset. Il centrosinistra, ammesso e concesso che si alleasse col laico radicale Lieberman, potrebbe contarne 55.

Netanyahu non è intenzionato però a mollare la presa. Ha affermato: “Ci sono solo due possibilità: o un governo guidato da me, oppure un governo pericoloso per il Paese che si appoggi sui partiti arabi anti-sionisti.” 

Faremo il possibile – ha ammonito – per impedire che sia varato un governo così pericoloso”. 

Lieberman è stato chiaro. Non accetterà compromessi con nessuno. Ha dichiarato: “Noi faremo parte solo di un governo nazionale liberale ed allargato che sia composto da Israel Beitenu, Likud e il partito Blu-Bianco. Se i leader Benny Gantz e Benyamin Netanyahu non si pronunceranno in tal senso, che non si sforzino nemmeno di telefonarmi”. 

Cosa ha proposto Netanyahu sul governo di Israele?

Per scongiurare l’avanzata degli arabi è necessario un governo di unità. Per tale motivo si è appellato al suo avversario Gantz: “Non c’è altra scelta che formare un governo di unità, più ampio possibile. Il popolo si aspetta che ci assumiamo la responsabilità e agiamo in cooperazione“, ha detto.

Il Premier uscente ha lanciato un appello chiaro: “ecco perché mi appello a te, Benny, incontriamoci oggi e formiamo il governo”. 

Il premier uscente ha già fatto sapere di essere contrario ad andare ad una terza elezione. “Un governo di unità ampia oggi” ha sentenziato concludendo. 

E gli arabi?

Odeh, della Lista Araba Unita, non ha escluso – ma dovrà pianificare la strategia d’azione all’interno del suo partito – di dare indicazione per Gantz. Ma il loro obiettivo, in questo momento, è fermare Netanyahu: “noi abbiamo condizioni chiare e su quelle decideremo. Quel che è certo è che vogliamo sostituire Netanyahu“. 

Qual è il problema?

Nel mirino delle sinistre c’è la legge assai cara al premier Netanyahu – e non solo a lui – su Israele come Stato Nazione del Popolo Ebraico: e non è cosa da poco. Ma, come si dice in Italia, la parola spetta al loro Mattarella, il presidente Rivlin.

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