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Mercato finanziario, trading e coppia valutaria. Tutto quello che devi sapere.

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Articolo aggiornato al: 07/05/2019

Mercato finanziario: definizione, suddivisioni e funzioni!

Il mercato finanziario, nel diritto dell’economia e nella finanza, rappresenta il luogo nel quale si realizzano le operazioni di contrattazione e scambio di strumenti finanziari di varia natura, a medio o lungo termine. I mercati sono i “luoghi” dove è possibile acquistare o vendere strumenti finanziari (azioni, obbligazioni, derivati, quote di fondi).

Una prima distinzione è fra: mercato finanziario primario, dove si acquistano i titoli al momento dell’emissione; mercato finanziario secondario che è rappresentato dai mercati finanziari dove si acquistano titoli da chi li ha già sottoscritti. Il mercato finanziario non è più un luogo fisico ma sono delle piattaforme informatiche; sedi di negoziazione dove si “incrociano” le proposte di acquisto e di vendita di strumenti finanziari, immesse nel sistema telematicamente. I “mercati” operanti in Italia possono essere suddivisi in tre categorie: Mercato Finanziario Regolamentato, Sistemi Multilaterali di Negoziazione (“MTF”) e Internalizzatori Sistematici.

Mercato Finanziario regolamentato.

Il mercato finanziario regolamentato è un sistema dove, nel rispetto di un regolamento, vengono immesse da più intermediari, per conto proprio o dei loro clienti, proposte di vendita e di acquisto di strumenti finanziari. Sono gestiti da società di gestione del mercato. Autorizzate dalla Consob, adottano un regolamento approvato dalla stessa. Importante caratteristica è l’ampiezza delle informazioni disponibili per gli investitori relativamente all’emittente gli strumenti finanziari negoziati e agli stessi strumenti finanziari.

Sistemi multilaterali di negoziazione (MTF)

Per molti aspetti sono simili ai Mercati Regolamentati in quanto sono sistemi di negoziazione multilaterale, autorizzati dalla Consob e disciplinati da regole sottoposte alla stessa Consob. Possono però essere gestiti anche da soggetti diversi da società di gestione del mercato (ad esempio banche o sim) purché autorizzati allo specifico servizio di investimento della gestione di sistemi multilaterali di negoziazione. Anche il set informativo a disposizione è meno ampio: non sono ad esempio previsti meccanismi di pubblicità relativamente ai maggiori azionisti; al controllo della società e alle operazioni compiute da amministrazioni, sindaci e dirigenti su titoli dell’emittente.

Internalizzatori Sistematici

Sono intermediari, soprattutto banche, abilitati al servizio di investimento di negoziazione per conto proprio. In modo organizzato, frequente e sistematico, negoziano strumenti finanziari per conto proprio, eseguendo gli ordini dei clienti. Si tratta di un sistema di negoziazione bilaterale perché l’unico intermediario presente è proprio l’internalizzatore sistematico che si interpone in ogni operazione. Acquistando al prezzo da esso stesso stabilito dai clienti che vogliono vendere e vendendo a quelli che vogliono acquistare. Non sono previste norme particolari per quanto riguarda le informazioni sugli emittenti i titoli negoziati esclusivamente su tali sistemi. E’ inoltre possibile acquistare o vendere strumenti finanziari anche al di fuori dei mercati (over-the-counter). Queste operazioni avvengono in genere in contropartita con il proprio intermediario abilitato (banca o sim).

Funzioni del Mercato Finanziario

Il mercato finanziario ha molteplici funzioni. Canalizza il trasferimento di risorse dalle unità eccedentarie – cioè che hanno disponibilità in eccesso rispetto alle loro esigenze immediate – a quelle deficitarie; trasferisce i rischi da soggetti con maggiore a quelli con minore avversione; consente la costruzione e la contrattazione di prodotti dai profili di rendimento e di rischio che meglio si adattano alle esigenze di ogni operatore. La loro attività è vitale per il funzionamento del sistema economico.

Tuttavia, non operano sempre in modo ordinato: eccessi di speculazione, abbinati all’offerta di prodotti complessi di difficile decifrazione anche per gli specialisti più raffinati, possono condurre a bolle speculative o a fallimenti clamorosi di istituzioni finanziarie e di Stati Sovrani. Per tal motivi, il mercato finanziario è soggetto a regolamentazioni piuttosto stringenti e al controllo e alla supervisione di autorità indipendenti, su scala internazionale.

Portafoglio di mercato

Costituito dalla combinazione di asset che riproduce il valore di tutti i titoli a rendimento aleatorio negoziati in un certo mercato. Per esempio, se il valore complessivo delle azioni di una società quotata in un certo mercato finanziario è il 5% della capitalizzazione totale, il portafoglio di mercato comprenderà una proporzione del 5% di azioni di quella società.

Prezzo del rischio di mercato

E’ il rischio in cui incorre l’investitore in seguito a variazioni generali del mercato. Diverse sono le variabili che influenzano l’andamento dei mercati e a cui corrispondono sottocategorie del rischio di mercato. Tra di esse figurano: rischio di tasso di interesse dovuto a variazioni dei tassi di interesse; rischio di cambio; commodity risk legato alle variazioni nei prezzi delle merci, soprattutto metalli preziosi e prodotti energetici; rischio azionario dovuto alla variabilità dei corsi azionari.

Validi strumenti per la copertura di un portafoglio di titoli dal rischio di variazione dei prezzi di mercato sono gli strumenti derivati.

Un valido esempio:

L’utilizzo dello strumento derivato consente di neutralizzare l’andamento avverso del mercato. Come? Bilanciando le perdite/guadagni sull’attività sottostante con i guadagni/perdite sul mercato dei derivati. Ad esempio, gli stock index future sono utilizzati come strumenti di copertura da variazioni degli indici di Borsa e quindi variazioni nei corsi dei titoli azionari ponendosi, così, come strumenti di copertura del rischio azionario.

Con particolare riferimento agli strumenti azionari, il rischio di mercato si contrappone al rischio specifico, relativo all’andamento della singola società emittente. Da questo punto di vista, il rischio di un’azione viene suddiviso in:

  • rischio sistematico dipendente dalla situazione economica e dall’andamento dei mercati finanziari e misurato dal coefficiente beta;
  • rischio non sistematico (o rischio specifico) dipendente dalle caratteristiche della società emittente che si sta considerando.

Operando una diversificazione del portafoglio titoli, ad esempio investendo il proprio patrimonio in quote di fondi comuni d’investimento, o in azioni di una società di investimento a capitale variabile, è possibile ridurre quest’ultimo rischio. Il rischio sistematico, al contrario, non è eliminabile. Infatti pur diversificando su diversi mercati, il portafoglio titoli rimane esposto ad eventi di portata internazionale come ad esempio una depressione economica o una guerra.

Concetto di coppia valutaria

Il trading su Forex avviene sempre tra una coppia di valute. Non capita mai di acquistare solo Euro o di vendere solo Dollari Statunitensi. A essere scambiata è sempre una coppia di valute. Se siete convinti che l’euro si stia apprezzando rispetto al dollaro statunitense, acquisterete euro e venderete contemporaneamente dollari statunitensi. Se invece ritenete che il dollaro statunitense si stia apprezzando rispetto all’euro, acquisterete dollari statunitensi e venderete contemporaneamente euro. Si compra sempre la valuta considerata più forte e si vende sempre quella più debole. Si tratta sempre di una compravendita. Le coppie di valute si dividono nei tre grandi gruppi seguenti: le coppie delle valute più importanti; le coppie delle valute esotiche; i cross valutari.

Coppia Valutaria
Coppia Valutaria

Le coppie di valute più importanti

La maggior parte di coloro che si interessano al mercato Forex investono inizialmente nelle coppie delle valute più importanti, dette anche valute major. Le major sono quelle coppie in cui la valuta più importante sui mercati internazionali, ovvero il dollaro statunitense (USD), è abbinata a un’altra delle sette valute rilevanti su scala mondiale: : l’euro (EUR), la sterlina britannica (GBP), il franco svizzero (CHF), lo yen giapponese (JPY), il dollaro canadese (CAD), il dollaro australiano (AUD) e il dollaro neozelandese (NZD). Come noterete, nel Forex le valute sono denominate con una sigla di tre lettere di cui le prime due fanno riferimento alla nazione e l’ultima alla moneta utilizzata: ad esempio, GBP è acronimo di Great Britain Pound, che tradotto è Sterlina della Gran Bretagna.

Come fare trading sulle coppie di valute

I trader ogni giorno guadagnano del denaro operando con le coppie di valute. Una volta definita la direzione di una coppia di valute, si può, infatti, eseguire delle transazioni sul Forex beneficiando dei futuri movimenti dei prezzi; come ogni attività finanziaria scambiata sul mercato. Prima di poter stabilire se una coppia di valute salirà, scenderà o farà registrare un movimento laterale è tuttavia importante capire quale delle due valute all’interno della coppia si rafforzerà e quale invece s’indebolirà rispetto all’altra. Ad esempio, se si esamina la coppia di valute EUR/USD (euro/dollaro statunitense), si deve decidere se l’euro si sta rafforzando rispetto al dollaro statunitense o se quest’ultimo si sta rafforzando rispetto all’euro.

Ricordiamo: la prima valuta elencata nella coppia è definita valuta di base, mentre la seconda è definita valuta quotata. Quando si esamina il prezzo di una coppia di valute, si vede quanta valuta quotata servirà per acquistare un’unità della valuta di base. Se l’euro si apprezza sul dollaro, la coppia EUR/USD si muove verso l’alto. Più in generale, se la valuta di base si sta rafforzando nei confronti della valuta quotata, la coppia di valute si starà muovendo al rialzo. Se è invece la valuta quotata a rafforzarsi nei confronti della valuta di base, la coppia di valute si starà muovendo al ribasso. Se la valuta di base e la valuta quotata sono egualmente forti, faranno registrare un movimento laterale alla coppia.

Un consiglio pratico

<< Il 90% delle persone che prova il trading perde i suoi soldi >>

Questo succede perchè, spesso, si ignorano i concetti fondamentali che stanno alla base di questa disciplina. L’arte dell’investimento è un mestiere a tutti gli effetti e come tale richiede passione, studio e costanza. Essendo un settore molto redditizio attira nella sua morsa anche chi non è portato. Tali soggetti sono i più esposti ai pericoli di mercato; infatti una volta perduto il proprio capitale si attribuisce la colpa al trading, quando invece le ragioni risiedono nell’ignoranza di chi opera senza conoscere.

La maggior parte dei traders si preoccupano principalmente di proteggere il capitale iniziale piuttosto che i profitti generati. Le statistiche affermano che i guadagni vengono trattati in maniera completamente diversa rispetto al capitale iniziale. Questa metodologia è sbagliatissima!!! Ciò accade perché i profitti generati vengono considerati come somme che non ci appartengono, motivo per cui, spesso, non viene dedicata la giusta attenzione al proprio portafoglio. La situazione presa in questione viene considerata la principale causa della stragrande maggioranza delle situazioni in cui permettiamo che il profitto generato si trasformi in perdita.

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L’integrità del mercato finanziario

L’integrità e la trasparenza costituiscono fattori di efficienza del mercato che si fonda sulla corretta formazione di prassi operative, sulla veritiera circolazione di informazioni relative al mercato e agli strumenti finanziari negoziati. In base all’articolo 40, la Consob nel valutare l’ammissibilità di una prassi di mercato, tiene conto dei seguenti criteri non esaustivi:

  • il grado di trasparenza della prassi rispetto all’intero mercato;
  • la necessità di salvaguardare il regolare funzionamento del mercato e la regolare interazione domanda e offerta;
  • il livello di impatto della prassi sulla liquidità e sull’efficienza del mercato;
  • il grado in cui la prassi tiene conto dei meccanismi di negoziazione dei mercati finanziari interessati e permette ai partecipanti di reagire prontamente ed in maniera adeguata alla nuova situazione creata dalla prassi stessa;
  • il rischio inerente alla prassi per l’integrità dei mercati direttamente o indirettamente connessi, regolamentati o no, su cui è negoziato lo stesso strumento finanziario in tutta la comunità;
  • l’esito di eventuali indagini sulla prassi di mercato;
  • le caratteristiche strutturali del mercato interessato, il tipo di strumenti finanziari negoziati e il tipo di operatori, con particolare riguardo alla quota di partecipazione al mercato degli investitori al dettaglio.

La Consob riesamina regolarmente le prassi che ha ammesso, tenendo conto anche dei cambiamenti significativi del contesto del mercato interessato, quali modifiche delle regole di negoziazione o dell’infrastruttura del mercato. L’autorità di vigilanza pubblica le decisione adottate, corredate di una descrizione appropriata della prassi oggetto di valutazione. Tale pubblicazione include una descrizione dei criteri presi in considerazione per la decisione, in particolare qualora siano state raggiunte conclusioni diverse da quelle di altri Stati comunitari.

Abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato finanziario

mercato finanziario
mercato finanziario

La trasparenza del mercato finanziario costituisce un fattore di efficienza del mercato stesso e rappresenta uno degli scopi cui è indirizzata l’attività di vigilanza della Consob. Essa si fonda sulla corretta formazione e circolazione delle informazioni relative al mercato e su un uso non distorto delle stesse.

Due rilevanti fattispecie di reato possono creare turbative a questo principio di funzionamento del mercato: l’insider trading e le manipolazioni di mercato. L’articolo 180 del Tuf stabilisce che ai fini dell’applicazione delle disposizioni sull’abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, sono considerati strumenti finanziari gli strumenti del mercato finanziario ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato italiano o di un altro Paese dell’Unione Europea nonchè qualsiasi altro strumento ammesso o per il quale è stata presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni di un Paese dell’Unione Europea.

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