Meeting della BCE: cosa aspettarsi da Draghi sui Tassi di Interesse e QE?
Ultimo meeting dell’anno per la BCE, dove Mario Draghi sarà chiamato a comunicare le scelte in materia di Tassi di Interesse. La Bce è oggi chiamata a comunicare le scelte di politica monetaria. La Banca Centrale Europea resta al centro di un dilemma ormai ben conosciuto: i dati non possono supportare un imminente rialzo dei tassi. I dati economici dell’eurozona hanno continuato a deludere le aspettative per tutto il corso del 2018. Ciò ha stroncato l’auspicata sostenibilità degli elevati tassi di crescita del 2017.
Cosa accade adesso?
Ciò potrebbe richiedere alla Bce di rivedere le sue proiezioni per una crescita del Pil del 2019 a tassi molto più vicini al trend, nonostante i possibili ostacoli derivanti da prezzi dell’energia più bassi e da una politica fiscale più flessibile. E i tassi? Saranno aumentati nel 2019? Secondo quanto affermato precedentemente si, (Leggi -> BCE, addio a QE da dicembre. Per i tassi si aspetta il 2019) ma oggi assisteremo al verdetto conclusivo.
Il dossier inflazionistico
Ma mentre la crescita è stata debole, l’inflazione rimane sostenibile. Da qui scaturisce la fiducia del Consiglio direttivo nella convergenza dell’inflazione verso gli obiettivi prefissati. I salari della zona Euro stanno aumentando ad un ritmo sostenibile: il più veloce dalla crisi finanziaria. Da qui la diminuzione dei timori di deflazione.
Cosa aspettarsi dalla BCE sugli acquisti?
Fine del QE. È quasi certo che il Consiglio direttivo confermerà la conclusione degli acquisti di attività nette nell’ambito del programma di Quantitative Easing. Il tutto secondo i termini previsti per questo mese. Con ogni probabilità i rinvestimenti delle attività in scadenza continueranno senza una data di scadenza prefissata.
La conferenza di Mario Draghi
È possibile che Draghi fornisca qualche piccolo aggiustamento alle guidelines future ed in particolare relativamente ai tempi del primo rialzo di tassi. C’è da aggiungere, però, che la guideline attuale è già sufficientemente generica. Ciò permetterà a Draghi un vero e proprio cambiamento di rotta, ma solo eventuali modifiche sul tempo del rialzo dei tassi. Attualmente il Fiber scambia a 1.1370.