La posizione del governo italiano sulla manovra presentata alla Commissione Europea resta salda. Questa mattina il ministro dell’economia Giovanni Tria ha replicato alla missiva consegnatagli dal commissario europeo Pierre Moscovici.
La manovra “non espone a rischi la stabilità finanziaria dell’Italia né degli altri paesi dell’Unione europea”. Questa la risposta del ministro Tria ai vertici della UE.
Nessun passo indietro sulla politica economica del governo, che ha innescato non poche conseguenze sui mercati e tra gli stati membri. Una correzione auspicata e ribadita nuovamente dall’Austria per bocca del cancelliere Sebastian Kurz.
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ribadisce la necessità di dialogo e difende la manovra affermando che è necessario avviare riforme strutturali.
“Il grande problema con l’Europa è di chi programma la crescita allo “zero virgola”, noi la programmiamo all’1,5%.” Secondo il governo questa linea è necessaria per avviare quel percorso difficile per ritornare ai livelli dell’economia pre-crisi.
Tuttavia il governo si è impegnato a rivedere i suoi passi qualora gli interventi realizzano gli effetti desiderati.Rassicurazioni che, però, non allontanano lo spettro della bocciatura come già anticipato a più riprese da Bruxelles.
“LA RISPOSTA” DEI MERCATI
Lo spread fra Btp e Bund ritorna vicino ai 300 punti base dopo un calo stamani fino a 282. In mattinata Piazza Affari ha toccato un +2% per poi tornare giù a +0,7%.
Effetto della valutazione di Moody’s che ha risparmiato all’Italia un declassamento a ‘spazzatura’, confermando le attese. Secondo il ministro Paolo Savona, la speculazione si è arrestata a causa dell’intervento del presidente della BCE Mario Draghi: “Non ho mai visto una speculazione che si ferma dopo qualche centesimo”.
Le altre borse europee non registrano risultati entusiasmanti ma restano a galla. Londra con il suo +0,16% sconta una fase non ben delineata a causa delle Brexit.
A fare la parte del leone i listini delle borse asiatiche, con Xi Jinping che ha rinnovato il “deciso” sostegno a favore del settore privato. Shangai sale di un 4,4% con Hong Kong che va a +2,2%.