Il gigante mondiale degli e-commerce annuncia che cambierà le sue regole circa la marijuana sia a livello commerciale che interno. Infatti, in un comunicato ufficiale l’azienda ha annunciato che supporterà la proposta di legge federale per la legalizzazione cannabis USA. Ci saranno anche nuove politiche di valutazione per le posizioni lavorative fino ad ora aspramente criticate. Soprattutto, negli stati americani più liberal dove il sentiment verso le droghe leggere è molto diverso. Il cambio di passo accompagnato dall’eventuale regolamentazione a livello federale darà al settore nuove opportunità di crescita. E Amazon lo sa, visto che attualmente non è permessa la vendita di cannabis sui suoi store.
Legalizzazione cannabis USA: la proposta di legge
Il tema della legalizzazione della cannabis arriva in un momento dove negli USA il trend a livello dei singoli stati è consolidato. E in questa ottica, il legislatore trova il supporto anche di un soggetto privato molto influente come Amazon. Naturalmente il reale sostegno alla legalizzazione è stato frutto di un lungo processo democratico e popolare che potrebbe diventare presto legge federale. Intento della proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis USA ripresentata il mese scorso alla Camera dei Rappresentanti. Il MORE act (Marijuana Opportunity Reinvestment and Expungement Act) è la proposta legislativa fortemente voluta dal deputato demarcatico Jerry Nadler.
Se approvato, il MORE Act renderebbe legale la marijuana in tutti gli Stati Uniti eliminandola, collateralmente, dalla lista delle sostanze controllate. Ad oggi, oltre il 40% dei cittadini americani ha accesso alla marijuana legale nel suo stato di residenza. Infatti si stima che l’industria della cannabis legale raggiungerà i 100 miliardi di dollari entro il prossimo decennio. Con conseguenti impatti in termini occupazionali e introiti fiscali, favorendo di contro il risparmio dei costi di repressione e controllo a livello pubblico.
Amazon cambia i parametri di assunzione
In un post sul blog interno, il responabile consumer di Amazon, David Clark, delinea quali saranno le nuove politiche interne di Amazon. Una dichiarazione che accompagna la sua manifestazione di endorsement all’iniziativa legislativa depositata a Washington:
“Speriamo che altri datori di lavoro si uniscano a noi e che i politici agiscano rapidamente per approvare questa legge”
Per tornare al motivo che ha portato la società a fare questo passo, ha aggiunto:
“Nel passato, come molti datori di lavoro, abbiamo squalificato le persone che volevano lavorare ad Amazon se risultavano positive all’uso della marijuana”
“Tuttavia, visto il progresso delle leggi statali negli Stati Uniti, abbiamo cambiato direzione”
Il nuovo cambio di passo a livello federale spinge l’azienda ad adeguarsi alle istanze dei clienti e della società. I fatti contestati circa la condotta di Amazon sono riconducibili ad alcuni casi di rifiuto di candidati risultati positivi alla marijuana. Anche sotto questo profilo, l’azienda intende limitare l’uso di test antidroga alle sole posizioni regolamentate dal Dipartimento dei Trasporti.
Un altro importante cambiamento riguarda il criterio di misura della produttività. Uno degli argomenti forse più contestati alla gestione di Amazon. Su questo versante, sempre Clark annuncia che si supererà la vecchia misurazione che sanzionava pesantemente le pause dei dipendenti. In alcuni casi portando direttamente al licenziamento dopo alcuni allert del sistema. Un cambio di rotta importante per i dipendenti e i clienti.
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