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Islam: l’Islamizzazione è il futuro d’Europa?

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A.: «L’universo è femminile. La libertà della donna è la più grande battaglia nelle società arabe. I poeti, i mistici, i filosofi lo hanno sempre saputo e hanno scritto di amore e di donne, trasgredendo la lettera e il dogma dell’islam. Non c’è un vero poeta credente nella nostra tradizione, da noi non sarebbero possibili un Mario Luzi o un Paul Claudel, cattolici e grandi artisti».G.C.: «L’Isis sta vincendo la sua guerra? Qualcuno da noi lo teme».

A.: «L’Isis non cade dal cielo. C’è un filo conduttore che va dall’Afghanistan in lotta contro l’Unione Sovietica a Bin Laden, ai Talebani e sino a oggi. Questi criminali sono finanziati e armati da potenze non solo mussulmane che agiscono attraverso la Turchia. L’Isis nasce dalla nostra storia, dalla sua parte più oscura, e non è un segno di forza dell’islam, tutt’altro, è il segno del suo declino (ripete la parola, la sottolinea)».

G.C.: «Cosa può fare l’Europa?»

A.: «La crisi dell’Europa è prima di tutto culturale. I suoi intellettuali devono cambiare. La loro visione è fondata sull’esistente, legata al potere, senza funzione critica, niente che ricordi un Sartre, un Aron, un Camus. L’Europa deve la sua grandezza ai diritti dell’uomo, alla libertà, alla democrazia, all’apertura all’altro».

Il grande poeta siriano: «È una religione in cui l’uomo non ha niente da dire, può solo imitare e ogni creatore è un apostata. L’Isis è il segno del suo declino» (ADONIS)

Fatta premessa che nessuno è contro un genuino processo regolamentato di integrazione che non sia invece; una plusvalenza strategica o il frutto collaterale della leggendaria corrispondenza tra Albert Pike e Mazzini (Jean Lombard Coeurderoyin primo luogo; ma questa è una “provocazione” tendente ad una licenza iperbolica le quali finalità sono riservate a chi volesse inquadrare certe discutibili ed inquietanti fenomenologie geo-politiche; e capire forse un po’ più in cognizione di causa, le ragioni su cui si può pensare anche ad aspetti di natura prettamente geografica legati alla religione islamica, non solo finanziari ;di cui daremo qualche spunto preliminare cercando di evitare di essere algoritmicamente etichettati come razzisti, ma andando invece di raziocinio e prospettivismo a ricomporre le dinamiche di uno scacchiere piuttosto complesso nelle misure strategiche; su cui ritroviamo puntualmente declinazioni concettuali, e pratiche di consecutio, del movimento di plusvalenza.

Non si dovrebbe accettare che le leggi religiose possano essere superiori a quelle della Repubblica. ” Il 18 febbraio il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto un discorso fondamentale nella città orientale di Mulhouse, pronunciando il suo discorso e proponendo la strategia del governo francese per combattere l’Islam politico. Ha detto:

“Il separatismo islamico è incompatibile con la libertà e l’uguaglianza, ed è incompatibile con l’indivisibilità della repubblica e la necessaria unità della nazione”.

 

Chiunque abbia seguito il dibattito sull’islamismo in Francia negli ultimi anni è sorpreso dal discorso di Mulhouse e dal suo linguaggio aspro. Parole come “separatismo islam”,”comunismo” e “supremazia islam” hanno costituito quasi solo il vocabolario del Fronte nazionale (ora Assemblea nazionale, il partito di destra di Marin Le Pen) negli ultimi anni. ovunque.

I timori sull’islamizzazione si moltiplicano

Islam ex colonie Francesi

Macron ha detto in un altro discorso nell’aprile dello scorso anno:

“Stiamo parlando perché la repubblica ha rinunciato o non ha mantenuto le sue promesse e talvolta crea insidiosamente un paese di secessione. Le persone di cui parliamo sono impegnate in progetti politici in nome della religione. Il progetto dell’Islam politico per essere separato dalla nostra Repubblica “.

Non c’è dubbio che il fattore scatenante della grande preoccupazione della Francia per l’islamismo sia il terrorismo. Il Paese, infatti, è in allerta sin dall’attacco a “Charlie Hebdo” del gennaio 2015. Ha subito attacchi su larga scala, come l’attacco di Parigi nel novembre 2015 e l’incidente di camion a Nizza nel luglio 2016, nonché violenze a bassa intensità quasi una volta al mese.

Questi atti di violenza sono solitamente causati da legami con lo Stato islamico o dallo Stato islamico. Implementato da persone ispirate. È anche un paese europeo, ha contribuito alla Siria con il più grande contingente di combattenti stranieri (circa 2.000), quindi ha un dubbio onore.

Falle nel sistema

Molti esperti all’interno e all’esterno del governo ritengono che il “territorio perduto della repubblica” sia un’area in cui il controllo del governo è debole; la criminalità e l’Islam prospera, ed è menzionato come un terreno fertile ideale in alcuni luoghi. I due libri recenti pubblicati da Hugo Micheron e Bernard Rougier hanno ricevuto un’ampia attenzione e mostrano chiaramente che, nonostante l’emarginazione, la criminalità e la disoccupazione sono responsabili dell’ondata radicale in Francia il fattore importante, ma più critico, è l’ambiente separatista creato dal cosiddetto fréro salafistes.

Le infiltrazioni” islamiste in Francia sono ovunque e confermano che la radicalizzazione ha un’incredibile varietà di forme: interi quartieri vietati alle donne, preghiere collettive negli spogliatoi, il hijab ovunque, la pretesa che tutte le federazioni sportive approvino il codice di abbigliamento islamico; ufficiali di polizia salafiti; club aperti a soli uomini, sessi separati a scuola e preghiere al lavoro. Oltre alle discriminazioni contro i colleghi non musulmani. Il rapporto choc di due parlamentari.

Credono che, in sostanza, gli islamisti non violenti forniscano un ecosistema benefico che facilita il reclutamento di gruppi jihadisti – per essere sicuri, questa posizione non è stata ancora universalmente accettata.

Ma le preoccupazioni della Francia sull’islamizzazione vanno aldilà del solo discorso legato al terrorismo.

I critici sostengono che i gruppi islamici non violenti operano in gran parte entro i limiti della legge, ma diffondono interpretazioni dell’Islam che creano un cuneo tra musulmani e non musulmani, incoraggiano la polarizzazione e minano l’integrazione. Gli europei sono preoccupati per il crescente controllo dei gruppi islam. Questi gruppi cercano di utilizzare la predicazione locale, ma anche attraverso varie forme di pressione sociale; intimidazione e violenza occasionale per costringere i membri della comunità musulmana locale a lasciare la società principale e ricorrere a altri sistemi legali, educativi e sociali.

Macron ha detto a Mulhouse: “Nella Repubblica, non possiamo accettare che ci rifiutiamo di stringere la mano a una donna perché è una donna. Non possiamo accettare che qualcuno si rifiuti di accettare il trattamento o l’istruzione di qualcuno perché è una donna. Gli abbandoni non possono essere accettati per motivi religiosi o di credo. Nella Repubblica non può essere richiesto un certificato di matrimonio “.

Macron è un accanito nemico del populismo, ma allo stesso tempo un buon lettore dello spirito e della coscienza del collettivo del suo Paese e la sua enfasi sull’impatto negativo dell’islamismo sul modello della società francese mostra anche tendenze che si possono osservare in tutta Europa. I dibattiti sull’islamismo non violento di solito passano in secondo piano rispetto a quelli sulle manifestazioni ideologiche violente.

La Francia continua ad ammettere che questa fenomenologia sta divenendo un problema serio.

Collegamento Off-Topic sull’Islam e la religione musulmana

L’Inghilterra certamente, ripercorrendo aspetti storici particolari nel ruolo della figura di Mazzini, l’azione del “patriota italiano” essendo funzionale al suo interesse alla disintegrazione, per ragioni di primato continentale, nonché del citato Impero ottomano, dell’Impero asburgico, anche, in una certa misura, erede di entrambi non chè Impero Romano e Sacro Romano Impero medievale, con tutto il suo crogiolo di popoli che comportava. La disintegrazione dell’Impero Ottomano aprì anche, per quanto riguarda la Palestina, nuove possibilità per l’insediamento di quel “foyer” israelita che era il precedente diretto della successiva fondazione dell’attuale stato di Israele. (Islam)

Conclusioni storiche

Un secondo problema riguarda invece l’individuazione della “fonte” da cui Mazzini traeva quella indubitabile forza di natura psichica per la quale popoli di plurisecolare osservanza cattolica, dall’oggi al domani la rinnegavano, passando a lui, convertendosi ad un anticlericalismo; talvolta persino un po’ proselito e un po’ aggressivo, come si riscontra forse analogamente, in certe forme di Iper-Pseudo-Tradizionalismi protestanti.

L’impatto sul nucleo familiare diviene un turbine di inestricabili tossicità derivate da una sovralimentazione di idealismo. (Islam)

Conseguenza da ascrivere del nucleo fondante gli stessi movimenti;

l’aspetto strategico nello sfruttare queste forme come sistemi di distribuzione talmente lungimiranti; da sapere persino fare i rapporti anticipati di analitiche economiche dalle conseguenze commerciali; alle molteplici destinazioni d’uso che un mondo di dati può favorire nel veicolare.

Qualcosa del genere notava pure il senatore Andreotti in un suo libro dedicato al pontefice Pio nono, in relazione, allo scoppio improvviso nelle Romagne pontificie , della mania di adornarsi della ” coccarda tricolore “. (Islam)
E assai probabile che la risposta a questo secondo quesito vada ricercata nelle pagine del ” Teosofismo, storia di una pseudo religione”, dello scrittore francese René Guénon.

Conclusioni di senso

Islam

Facciamo alcune ipotesi realistiche concernendo l’islam su un ottica. La sinistra è geneticamente una sottile dittatura marxista. Nel secolo scorso; l’ateismo è stato finanziato da Wall Street e dai protestanti europei (i cosiddetti liberali) con l’obiettivo; di eliminare il cattolicesimo e il cristianesimo ortodosso orientale.

Seguendo la natura autoritaria della sinistra; la sinistra di oggi sostiene lo stesso stato profondo e la stessa dittatura (questa volta è la religione) e; secondo i diritti di Dio, l’obiettivo è conquistare il mondo. Non è un caso che il massacro islamico in Occidente sia considerato un “lupo solitario” e malato di mente; e il massacro di migliaia di cristiani nelle mani degli islamisti africani parrebbe sistematicamente nascosto.

Considerazioni finali

La fede in Islam Allah ha creato milioni di giovani islamizzati che sono pronti a sacrificarsi per eliminare i non musulmani e chiunque sia in competizione o errante con gli insegnamenti di Maometto. A causa delle promesse dei testi sacri a Dio, per i paesi profondamente intrappolati e la monarchia araba, un gran numero di “martiri” costituisce una forza lavoro facilmente accessibile e manipolabile. Questi giovani islamisti rappresentano armi che possono essere usate in tutte le “sorgenti” dalla Siria all’Iraq, dalla Libia all’Europa e all’intero pianeta.

 

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