Vengono ripristinate le sanzioni USA nei confronti del regime Iraniano.
Trump sfodera la sua politica aggressiva, distruggendo la tela diplomatica costruita da Obama durante il proprio mandato facendo saltare in aria gli accordi internazionali. Le nuove sanzioni USA verranno particolarmente incentrate sul petrolio, nonchè l’economia portante del regime Iraniano. L’obiettivo della Casa Bianca è quello di rovesciare la stabilità del governo di Theran. L’ intento di Donald Trump invece è quello di scoraggiare le esportazioni di greggio. Con queste aspre sanzioni, tutto il lavoro svolto nel 2015 da parte di Obama in termini di accordi internazionali sul nucleare è ormai saltato.
La dichiarazioni dei Presidenti.
“Sono le più pesanti e dure sanzioni che il nostro paese abbia mai imposto; vedremo cosa succede”; queste sono le parole di Trump che resta impassibile nella sua posizione. Nonostante le austere sanzioni da parte della casa Bianca, il Presidente Hasson Rahoi rassicura di non temere le sanzioni USA confermando di avere la situazione sotto controllo.
In una sua intervista dichiara: “L’Iran bypasserà con orgoglio le sanzioni USA, aggireremo le vostre sanzioni illegali ed ingiuste che sono contrarie a quelli che erano gli accordi internazionali”; continua dicendo: “L’America ha annullato un trionfo della diplomazia e della politica estera, vuole azzerare le vendite del petrolio Iraniano, ma noi continueremo a venderlo nonostante le sanzioni”.
Le insurrezioni.
Nel frattempo scoppiano manifestazioni di protesta presso le ambasciate Americane. Nelle strade sfilano violenti cortei con Bandiere Americane in fiamme e cartelloni ingiuriosi del Presidente Americano Trump e delle sanzioni USA. Questa atmosfera ostile fomenta gli animi nazionalisti tra le popolazioni islamiche.