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Invitalia Resto al Sud: ti aiutiamo a creare il tuo business

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Invitalia Resto al Sud: in questo articolo spieghiamo tutti i dettagli. Cerchi o vuoi richiedere una consulenza specialistica per creare il tuo progetto e il tuo modello di business?

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I finanziamenti Resto al Sud stanno aiutando decine di giovani imprenditori a realizzare la propria idea di business. In questo articolo vedremo in cosa consiste il bando, quanti soldi si possono richiedere e quale percentuale è a fondo perduto.

Fondo Perduto significa che non dovrai mai restituirla. È un bonus concesso da Invitalia per aiutarti ad avviare l’attività.

Una parte dovrà essere restituita alla Banca di Riferimento a tassi molto agevolati.

Resto al Sud Finanziamento: di cosa si tratta?

Resto al sud è un bando creato da Invitalia. È rivolto a giovani imprenditori del sud Italia. I professionisti del mezzogiorno hanno già iniziato ad usufruire del bonus «Resto al Sud». I fondi sono destinati ai professionisti del Mezzogiorno, e ammontano a 1,25 miliardi di euro. 

Le domande si presentano in rete, sul portale di Invitalia, che gestisce tutte le richieste di accesso al bando. A seguito della pubblicazione del 23 novembre del decreto 5 agosto 2019, n. 134 si è acceso il semaforo verde. 

La misura 

Resto al Sud vale oggi 1,25 miliardi di euro. Questo tesoretto è a disposizione di Invitalia, che potrà finanziare progetti fino a quella cifra. Ad oggi quel denaro è ancora quasi tutto lì. Servirà per finanziare i progetti che ne faranno richiesta tramite Resto al Sud. Si tratta di un finanziamento che prevede un contributo misto tra fondo perduto e finanziamento bancario. La misura è 35% Invitalia Fondo Perduto, e 65% finanziamento bancario.

Invitalia Resto al Sud requisiti

Saranno finanziati progetti personali o collettivi  fino ad un massimo di 50mila euro a testa.

Nella società si può arrivare ad un massimo di 4 persone finanziabili, per un totale di 200.000 euro come tetto complessivo.  

Come funziona per i lavoratori autonomi?

Anche i lavoratori autonomi possono fare richiesta di finanziamento. Non è necessario avere la partita iva. Questo significa che al momento del colloquio, se la prova verrà superata, si dovrà adempiere a tutti gli obblighi di legge. Ciò vuol dire che si dovrà aprire la partita iva entro 60 giorni dall’ammissione al bando. Nel caso in cui il richiedente fosse domicilio all’estero, i giorni concessi per aprire la partita iva sono 120. 

I profili ammessi sono: professionisti ordinistici, professionisti ex legge 4/2013, persone fisiche (anche in via di costituzione). 

Finanziamenti Resto al Sud: i limiti d’età

Il nuovo documento che abbiamo menzionato sopra modifica la precedente circolare del 2017 che aveva fatto scattare gli incentivi Resto al Sud per le piccole medie imprese. Invitalia ha aperto i suoi sportelli già il 9 dicembre, e la nuova circolare presenta delle novità.

Infatti è stato alzato il tetto per la partecipazione al bando da 35 a 45 anni. Sono inclusi anche quelli che hanno già 45 anni, fino al giorno del 46esimo compleanno.

Resto al Sud 46enni

L’articolo 39 della Legge di Bilancio 2020 ha previsto una “sterilizzazione” dell’età dei beneficiari a partire dal giorno 1° gennaio 2019.

In buona sostanza questo procedimento permetterà anche ai 46enni, a cavallo tra 2019 e 2020, di accedere al bando Resto al Sud. Questo per colmare i ritardi che in questi mesi hanno avuto in Invitalia per la gestione delle pratiche Resto al Sud. Ora la legge ha stabilito che, per questo periodo di transazione, potranno accedervi tutti i lavoratori under 46 alla data del primo gennaio 2019.

Sarà solo un periodo transitorio. Questo congelamento permetterà anche a chi nel frattempo ha compiuto 46 anni di accedere alle agevolazioni Resto al Sud, ma solo nel periodo che va dal 2019 al 2020. A partire dal 1 gennaio del 2021 si andrà a regime fino ad esaurimento del denaro.

Invitalia Resto al sud: quali regioni sono incluse?

Il Bando Resto al Sud è rivolto a professionisti e società di tutte le regioni che fanno parte del Sud Italia. Se parliamo di Regioni del Mezzogiorno, quindi, sono incluse: Sicilia, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Molise, Campania, Puglia. 

Se andiamo a fondo al Dl 123/2019, possiamo leggere di come, però, adesso siano state incluse anche tutte le zone del cratere sismico dell’Italia Centrale. Quindi adesso il bando è rivolto anche ad imprenditori delle Marche, dell’Umbria e del Lazio. e dunque Lazio, Umbria e Marche.

È chiaro che si tratta di una misura  legata al decreto sisma che allarga la platea di possibili richiedenti. Ecco dunque tutti i collegamenti utili per poterti addentrare nei portali utili per la domanda. 

Resto al Sud: chi è escluso?

Vi sono, tuttavia, delle categorie che sono escluse dai beneficiari del Bando Resto al Sud. Infatti i finanziamenti non potranno riguardare i settori commercio e l’agricoltura. 

Non sono ammessi ai finanziamenti, e quindi ai benefici di Resto al Sud, quelle figure che sono già collocate sul mercato del lavoro. Sei escluso:

  • se hai un contratto di lavoro a tempo indeterminato 
  • se lavori della PA

Altro motivo di esclusione può essere rappresentato dalla mancata iscrizione all’ordine professionale per i professionisti richiedenti. In buona sostanza: il Bando finanzia anche la libera professione. Ma se non si risulta essere iscritto al rispettivo ordine professionale dell’ambito di competenza, si rimane fuori dai giochi.

Se la società, e quindi un gruppo con più persone, fa richiesta del finanziamento resto al sud, rischia di rimanere fuori se:

  • ha ricevuto finanziamenti per favorire l’auto imprenditorialità
  • ha già ottenuto aiuti da parte dello stato

La diversificazione: un elemento essenziale

Come previsto dal regolamento Invitalia del Bando Resto al Sud, in generale, può finanziare una diversificazione dell’attività. Questo significa che non posso richiedere dei finanziamenti soggetti con ditte precedentemente aperte che non intendono avviare una nuova area del business.

Se si vogliono ottenere i finanziamenti e si ha già un’attività avviata, tutti i richiedenti in possesso di partita iva dovranno progettare l’ampliamento della propria offerta commerciale e del proprio business.

I professionisti che sono stati titolari di partita iva per esercitare una professione analoga a quella proposta entro dodici mesi dalla presentazione delle agevolazioni, vengono esclusi.

Se quindi, in termini tecnici, ci si presenta con un codice Ateco identico fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche a quello corrispondente all’attività oggetto della domanda di ammissione ai contributi.

Cosa si può fare con Resto al Sud?

Avviare iniziative imprenditoriali per:

  • produzione di beni nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura 
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone
  • turismo

Cosa puoi finanziare con i soldi del Resto al Sud?

Tutte le spese ammissibili:

Sono da considerarsi spese ammissibili tutte quelle relative alla ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili. Sono inclusi anche l’acquisto degli impianti, di attrezzature, macchinari e programmi informatici. I fondi finanziati possono includere anche voci di spesa utili all’avvio della propria attività. 

invitalia resto al sud

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Ecco il link che ti poeta all’app Resto al Sud.

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Le domande 

Invitalia Resto al Sud ha lo scopo di incentivare le società tra i professionisti. Il loro obiettivo è quello di creare delle nuove società con tavoli multidisciplinari che possano far fronte alla domanda crescente del mercato. Il mercato richiede sempre nuove figure ed equipe professionali, specie nei settori già innovativi.

Diciamo che, in questo senso, si tratta di uno strumento molto innovativo. Invitalia confida di attirare quanti più professionisti possibili per avviare questo lavoro multidisciplinari.

Resto al Sud bando pdf

A questo link puoi trovare tutti i moduli che ti servono per iniziare a preparare la tua domanda. Clicca qui. 

Una volta presentato il progetto sulla piattaforma di Invitalia dovrete solo attendere di essere contattati, a mezzo PEC, per il colloquio.

Non si tratta di un bando legato al click day: quindi nessun vantaggio per chi presenta prima. 1,25 miliardi sono tanti soldi e saranno in grado, a tranche di 50.000 euro, di coprire molte richieste.  

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PRESENTARE IL BANDO

Invitalia Resto al Sud: i tempi

Allo stato attuale delle cose Invitalia con il bando «Resto al Sud» ha completato e gestito circa 20 domande al giorno. Si tratta di un colloquio che si svolge via skype con due delegati di Invitalia che vi faranno delle domande sul vostro progetto. 

Sarà bene rispondere in maniera diretta ed esaustiva, onde vedere la propria pratica accettata. In totale, Invitalia gestisce allo stato attuale circa 400 richieste di finanziamento al giorno. Le domande mensili gestite sono circa 400.

In genere si viene ricontattati entro e non oltre i 60 giorni dalla presentazione della domanda. 

La presentazione della domanda non prevede, quindi, un vantaggio in velocità. Quel che conta per Invitalia è la qualità. Vince questo: qualità, preparazione e innovazione. 

Vuoi presentare il progetto e non sai cosa e come fare? 

Rivolgiti a noi. Un team di esperti si metterà a tua completa disposizione per prepararti alla preparazione dei documenti e del business plan di Resto al Sud. 

Qualora volessi essere seguito in maniera diretta e continua, con un supporto pratico per ideare e preparare il tuo progetto abbiamo il servizio che fa per te.

Ti mettiamo a disposizione un team di professionisti che ti seguirà passo passo nella presentazione del tuo progetto di impresa.

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