Da ormai molte settimane si parla di una possibile Inter in vendita da parte del gruppo Suning. La scelta nasce dal cambio di prospettiva richiesto dal governo cinese sugli investimenti nei club europei e da problemi di dotazione finanziaria.
A fine 2020 l’ipotesi era stata smentita e anzi si era parlato dell’ingresso di nuovi soci che potessero garantire liquidità al club; tuttavia, il fondo inglese BC Partners sarebbe intenzionato ad acquisire la maggioranza. In realtà la notizia della crisi del gruppo Suning circola ormai da tempo alimentata anche dalla voce che alla Jiangsu Suning, altra squadra di proprietà, non stessero più pagando gli stipendi.
Inter in vendita: le possibili offerte per l’Inter
In attesa di scoprire il rebranding del club, aumentano le notizie e le indiscrezioni sulle possibili offerte e le trattative in corso. La certezza però è quella che vede il fondo BC Partners protagonista e intenzionato a rilevare la società nerazzurra. Fino a gennaio è prevista una trattativa esclusiva con il completamento di una due diligence. Grazie alla quale, BC si farà un’idea più chiara dei conti della società e potrà lanciare la sua offerta.
Secondo più fonti, il fondo vorrebbe “valorizzare l’Inter tra 400 e 500 milioni di euro, oltre il debito netto che si aggirerebbe sui 350-400 milioni”. Infatti l’ultimo esercizio della squadra milanese chiuso il 30 giugno 2020 vede ricavi per 373 milioni di euro e una perdita di 102 milioni di euro. Da febbraio la lista dei fondi interessati potrebbe allargarsi con lo svedese EQT, quello statunitense Arctos Partners, e ancora il fondo texano Ares e Temasek fondo controllato dal governo di Singapore.
Nessun interesse da Moratti
L’influenza della famiglia Zhang in Cina permetterebbe quindi di avere una variegata lista di fondi pronti a lanciare un’offerta per acquisire la società. Nel frattempo smentita la possibilità di un ritorno di Massimo Moratti, patron storico che ha portato l’Inter alla conquista del Triplete.
Lo stesso Moratti in un’intervista a Tuttosport ha espresso tutto il suo rammarico per la vicenda:
“Sembrava che avessero tutte le caratteristiche giuste, che fosse una famiglia a condurre le danze con una capacità finanziaria notevole legata a un’industria importante e ben ramificata alle spalle. Non un fondo, ma una famiglia”.
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