Il flusso di cassa, detto anche free cash flow, per definizione è la differenza tra l’entrata e l’uscita dal portafoglio aziendale; tramite i flussi di cassa o le banche che vengono gestiti dagli imprenditori.
Il cash flow non coincide però con il profitto aziendale: si tratta quindi di due concetti del tutto differenti. Il primo è una grandezza finanziaria a differenza, quindi del secondo, che è una grandezza economica e tratta dunque i Costi e gli Utili di un’azienda.
Il cash flow cos’è dunque? In pratica è un dato che si riferisce ai clienti e ai fornitori, può di conseguenza figurare come:
- positivo: significa che l’impresa ha un incasso maggiore dei suoi clienti, rapportato con il tasso dei pagamenti ai fornitori.
- negativo: la situazione è inversa. Quindi spende più di quanto incassa dai clienti.
Cercherò di spiegarvi meglio nei prossimi capitoli.
Qual è la finalità di saper leggere il flusso di cassa
Lo scopo principale della lettura del cash flow è quella di potersi autofinanziare con soldi propri, senza ricorrere a debiti con istituti di credito. La lettura di questa dato è importante per ottimizzare e gestire al meglio la tesoriera aziendale, contenendo gli oneri.
La negoziazione è importante avvenga nei tempi giusti, poiché serve a coprire gli eventuali deficit di liquidità. Sarà in grado di prevedere gli impieghi remunerativi per i denari aziendali, essendo in grado di adempire alle proprie obbligazioni finanziarie anche nel caso di eventi imprevisti.
Il Bilancio
In un Bilancio Aziendale ci sono:
- Poste monetarie: crediti, debiti, ratei attivi e passivi, disponibiltà liquide, etc…
- Poste contabili: ammortamenti, accantonamenti, etc… a quest’ultime non corrispondono manifestazioni monetarie.
In genere le aziende che fatturano sopra i 5 Milioni sono obbligate per legge a pubblicare i propri bilanci.
Facciamo un esempio:
Prendiamo in considerazione Tesla. Tutti conosciamo l’azienda di Elon Musk che produce auto elettriche. Adesso aggiungiamo delle cifre semplici da calcolare nel loro Conto Economico, per capire meglio l’argomento trattato.
Ricavi vendite= $1000
Costi operativi=$400
Ammortamenti=$200
Accantonamenti=$100
Utile d’esercizio= $300
Ammettiamo che tutte le vendite e le spese vengano saldate entro l’anno corrente, avremo un profitto aziendale di $300 ma un cashflow di $600. Questo perché gli ammortamenti non spostano denaro, sono infatti valori contabili che quindi non vengono calcolati nel cash flowing.
L’ipotesi presentata è molto semplificata, infatti i conti non tornano sempre. Possibilmente un 30% delle vendite non potrà essere incassato nell’anno corrente, e magari il 30% dei costi deve essere saldato con scadenze più lunghe dello stesso anno. Per questo la gestione flussi di cassa e in generale i Bilanci sono molti complessi. Entrano poi, in gioco molte variabili: spese non previste, tasse pagate e tassi d’interesse che complicano il tutto.
In generale comunque il cash flow aziendale si basa sui crediti incassati e i debiti contratti realmente. Si può calcolare come differenza tra liquidità aziendale di fine esercizio e di inizio. Tale liquidità viene rappresentata nei bilanci, in valenza monetaria, come banca e cassa.
Una volta capita la definizione di cash flow e gli esempi, possiamo dunque affermare che:” Ci possono essere situazioni aziendali in cui: il cash flows è scarso o addirittura negativo, ma l’azienda presenta ottimi guadagni; o in cui il Cash flow è alto, e la solidità monetaria, ma avendo dei guadagni scarsi o addirittura in rosso.
Analisi flusso di cassa: in base a cosa varia?
Secondo alc
di produrre reddito.
Avere un cash flow continuo, comporta la capacità di far fronte facilmente agli impegni di ordinaria amministrazione. Rispettando le scadenze con i salari degli impiegati, eventuali spese correnti o possibili investimenti che vadino poi a giovare in salute della società: sviluppo, crescita profitti o acquisire investitori.
Se il cash flow finanziario è negativo, si capisce subito la difficoltà nel saper gestire la liquidità da parte dell’amministrazione; si potrebbe arrivare anche a dei finanziamenti esterni che compromettono poi i risultati d’esercizio. Vediamo quando può essere Positivo o Negativo.
Cash flow positivo può voler dire:
- Ottima capacità di esaurire le scorte in magazzino, dati i continui ordini.
- Investimenti aziendali economici rientrati prima delle scadenze.
- Alto potere contrattuale con i propri clienti, esso è alto in base alla posizione aziendale sul mercato di riferimento.
- Performance efficaci nella produzione, che faccia crescere l’impresa.
- Debiti contratti solo se necessario (poche volte), ma che abbiano interessi continui nel tempo.
Cash flow negativo può voler dire:
- Crediti riscossi con minor velocità a differenza dei debiti contratti.
- Investimenti grossi ed eccessivi per l’azienda.
- Calo delle vendite e aumento scorte in magazzino.
- I costi ottenuti, a fronte delle varie spese di gestione e produttività, non corrispondono a un profitto adeguato.
- Alto indebitamento che produce costi di finanziamento periodici e consistenti.
Come anticipare un Cash Flow Negativo
Avere un cash flow gestionale efficace è importante per riuscire a coprire le spese, tra tasse, pagamenti ai fornitori e ai dipendenti. Un ottimo CFO saprebbe gestire le spese e gli eventuali investimenti, per la crescita del business aziendale. Vediamo dunque alcuni accorgimenti che potreste prendere in considerazione. Partiamo dal reddito, differenza tra attività e passività, procedendo con i dovuti accorgimenti.
- Tieni sotto controllo il risk management, ti permetterà di anticipare possibili situazioni di illiquidità. Calcola dunque le vendite e l’incertezza economica per investimenti passati.
- Scrivi sempre le dilatazioni di pagamento che hai concesso e cerca di programmarle in modo da tenere costante il flusso di cassa. Ti consiglio di tenere in considerazione una percentuale di insoluti, cioè pagamenti mai riscossi.
- Il budget va aggiornato ogni anno. Questo dato indica la previsione della situazione economica. L’arco temporale su cui si basa è l’anno, con dettagli trimestrali o mensili. Il dato diventa più attendibile a fine anno, quando le cifre riportate non sono basate sulla probabilità ma sono aggiornate, quindi reali.
- Dotarsi di tecnologie per anticipare il Cash Flow. Ci sono online diversi software che permettono di proiettare e anticipare, nel modo più reale possibile, il proprio flusso di cassa, riducendo il rischio di liquidità.
- Chiedere finanziamenti, per gli investimenti aziendali, in un arco temporale più ampio. Lo scopo è quello di diluire il più possibile le spese.
- Cerca di anticipare le scadenze dei prestiti. Potreste attuare una politica di sconti ai clienti e posticipare i pagamenti attraverso maggiori dilatazioni di pagamento. Qui dipende molto dal potere contrattuale di cui parlavamo prima.
- Vedi di liquidare beni diventati inutilizzabili o scorte in magazzino, tramite la vendita a forti sconti sul mercato.
- Fatti aiutare dalle tue Banche con finanziamenti convenienti.
La precedente definizione di cash flow ha diverse tipologie
Free Cash Flow from Operations (FCFO): Il “flusso di cassa opartivo” rappresenta il margine operativo lordo, è generato dalla gestione caratteristica.
- Unlevered Free Cash Flow (UFCF) o Flusso di cassa per l’impresa: Qui il cash flow ha significato diverso. Infatti si riferisce al denaro liquido che rimane agli stakeholder aziendali (azionisti, obbligazionisti, finanziatori) dopo che l’azienda ha sostenuto gli investimenti necessari e pagato le imposte.
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Free Cash Flow to Equity (FCFE): Il flusso di cassa per gli azionisti sono i classici dividendi di un’impresa, in questo caso dopo aver concluso le spese. Se dovesse aumentare o diminuire il capitale, gli azionisti muoveranno il cash flow.
Come leggere il flusso di cassa nel Bilancio
Diversi analisti prendono in considerazione diversi indici che interessano il cash flow e li utilizzano per descrivere lo stato di salute dell’impresa. Vediamone alcuni:
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Cash flow operativo/Ricavi di vendita
Questo dato è importante perché, permette di capire quanto la cifra del fatturato riesca a creare risorse monetarie nella gestione caratteristica. Questo dato è importante perché, fa notare quanto la gestione assorba liquidità e quanto invece abbia bisogno di entrate esterne, per la produzione.
Importante è tenere sotto analisi questo dato nel tempo, per non alterare l’equilibrio finanziario in caso di: aumento o contrazione del fatturato. Se dunque il fatturato cresce ma il rapporto no, allora sapremo che l’efficienza economica non corrisponde a quella finanziaria.
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Cash flow operativo/Indebitamento finanziario
Questo dato valuta in quanto tempo un’impresa è in grado di pagare i propri debiti tramite la produzione di liquidità dalla sua attività.
Quindi: più il dato è alto, maggiore sarà l’equilibrio aziendale; più è basso, più l’azienda avrà difficoltà nel ricavare liquidità, nel processo aziendale, al fine di far fronte agli impegni utili che sostengano l’attività.
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Cash flow operativo/capitale investito
E’ una misura importante poiché: misura l’efficienza finanziaria degli impieghi aziendali durante il processo produttivo. Esprime dunque, quanto il capitale investito abbia un ritorno economico nella gestione caratteristica.
In definitiva: più il dato è alto, più la gestione del capitale sarà gestita bene; viceversa più è basso, più sarà difficoltoso monetizzare il capitale investito.
Come valutare il valore dell’azienda usando il Cash flow
E’ possibile, tramite l’analisi dei flussi di cassa, determinare il valore di un’Impresa. Il metodo che si usa è discounted cash flow. Questo cash flow per definizione: consiste nell’attuare flussi di cassa futuri previsti in un determinato tempo, ad un adeguato tasso di attualizzazione.
La formula matematica è la seguente:
Dove
Discounted Cash Flow
t = tempo
n = ultima unità tempo
r = tasso attualizzazione
Da qui ci sono 3 metodi per eseguire la previsione del flusso di cassa:
- Metodo finanziario analitico: è possibile attuarlo quando l’arco temporale coincide con la durata aziendale. La previsione viene fatta in modo analitico, ipotizzando che i flussi possano essere previsti.
- Metodo finanziario sintetico: qui l’arco temporale è indefinito, si basa su flussi di cassa presi in passato. Si presuppone che l’azienda abbia un certo equilibrio, che quindi il divario del cash flow non sia molto tra un anno e l’altro.
- Metodo finanziario con terminal value: è un insieme tra i 2 metodi precedentemente descritti. Combina la stima analitica di un arco temporale breve (7anni) e poi passa al metodo sintetico per gli anni a venire. Si arriva a un valore terminale che l’azienda avrà a fine periodo considerato. L’attuazione tiene quindi conto: dei flussi finanziari ottenuti ma anche del valore finale.
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