Quella del denaro “dall’elicottero” è una teoria economica considerata in via teorica e uno strumento di politica monetaria delle banche centrali. Ma è soluzione davvero fattibile?
L’helicopter money un’espressione coniata da Milton Friedman, padre della teoria monetaria, e riguardante una strategia di stimolo monetario di ultima istanza per stimolare l’inflazione e la crescita economica. E nelle sue ultime uscite come presidente della BCE, Mario Draghi ha lasciato intendere per il suo successore, Christine Lagarde, soluzioni ai limiti dell’ortodosso. Compresa la MMT (Modern Monetary Theory).
L’IDEA
Per quanto possa sembrare lontana dalle tradizionali misure messe in campo dalle banche centrali, persino Ben Bernanke (ex governatore della FED) la ipotizzò nel 2015.
Milton prese in esame questa sua teorizzazione in uno scritto degli anni ’60 “The Optimum Quantity of Money”: «Supponiamo adesso che un giorno un elicottero sorvoli questa comunità e lanci 1000 dollari dal cielo, che, ovviamente, verrebbero frettolosamente raccolti dai membri della comunità». Questa misura di iniezione diretta di denaro all’interno dell’economia reale sarebbe il volano per far ripartire i consumi e quindi far alzare i prezzi. E poter raggiungere il benedetto target inflazionistico della BCE. E’ proprio il livello del 2% perseguito dall’Istituto di Francoforte il cruccio della politica monetaria che madame Lagarde dovrà adesso gestire. Dopo 10 anni di tentativi e interventi molto incisivi messi in campo soprattutto sotto il mandato di Draghi, rischiano di non essere sufficienti e da qui l’ipotesi di modalità non più convenzionali.
I SOLDI IN TASCA FUNZIONANO?
L’origine del nome e anche la simpatica modalità, ovviamente, è solo una metafora del processo che andrebbe effettivamente svolto. Parlando di helicopter money, anche a Bruxelles aleggiava l’idea di accreditare direttamente sul conto dei cittadini 200 euro al mese. Una misura che costerebbe all’inverosimile, dato che sarebbero necessari ben 900 miliardi di euro per metterla in atto. Spesa nemmeno paragonabile a misure come il Quantitative easing o i vari TLtro nelle loro diverse edizioni.
Ci troviamo comunque difronte a soluzioni al limite delle teorie economiche così come applicate dalle Banche Centrali. Per quanto estrema, l’efficacia di questa pioggia di denaro non è comunque certa. Immettere denaro direttamente nelle tasche dei cittadini non assicura che essi lo utilizzino per gli scopi preposti. Infatti, anziché ricominciare a consumare e quindi spendere o investire, potrebbero molto semplicemente metterlo da parte, vanificandone gli effetti.
E LA MMT?
Non ultima, tra le teorie economiche più eterodosse, vi è la Modern Monetary Theory. Questa teoria afferma che i paesi sovrani come gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Giappone e il Canada non sono vincolati operativamente dalle entrate quando si tratta della spesa del governo federale. In sostanza, essi hanno la possibilità di stampare quanto denaro occorre per sopperire alle esigenze del bilancio statale. Il tutto, senza chiedere prestiti o altre forme di indebitamento.
Uno scenario simile apre ad una serie di ulteriori fasi di riflessione e problemi pratici che i sostenitori della teoria considerano diversamente rispetto al pensiero tradizionale.
Siamo in una fase in cui vanno ripensati i tradizionali strumenti di politica monetaria. Il compito che spetta alla BCE è senz’altro difficile e deve far i conti con la situazione economica contingente. Quel che molti economisti riconoscono, è che Mario Draghi lascerà a Christine Lagarde un’eredità molto positiva. Adesso, tutto torna a Francoforte.