Se siete possessori della criptomoneta Ethereum sicuramente avrete già assistito all’Hard Fork Ethereum che promette di portare grandi novità nel settore. Che cos’è e quali saranno le conseguenze per il vostro portafoglio virtuale? Ecco tutto quello che dovete conoscere sull’argomento.
Che cos’è l’Hard Fork Ethereum
Quando si parla di hard fork si fa riferimento ad una modifica sostanziale che viene eseguita proprio nel codice della criptomoneta e che ne cambia la versione. La nuova moneta virtuale diventerà quindi incompatibile con la versione precedente. Si tratta di un aggiornamento creato da un gruppo di sviluppatori, visto che la moneta virtuale è totalmente libera e si basa su un sistema “aperto”.
Questa procedura si contrappone, invece, alla soft fork che invece è un aggiornamento molto blando e poco invasivo. Viene effettuato sul sistema ma consente comunque agli utenti di non dover apportare grosse modifiche al proprio portafoglio virtuale. Il fork di Ethereum, chiamato Berlin, è arrivato ad aprile 2021. L’obiettivo era il raggiungimento del blocco numero 12.244.000. Si tratta di una modifica sostanziale che è stata a lungo agognata dai titolari della criptomoneta, al fine di rendere più efficiente il loro funzionamento ma soprattutto dare un grosso taglio ai costi.
Quali sono le conseguenze dell’Hard Fork Ethereum
Che cosa devono aspettarsi i titolari di uno o più Ethereum e quali saranno le conseguenze più immediate di questo aggiornamento così invasivo? Innanzitutto questo aggiornamento comporta un abbassamento delle commissioni che sono legate al possesso della criptovaluta. Il pacchetto di aggiornamento prevede, però, anche la possibilità di velocizzare le operazioni legate alla compravendita delle monete virtuali e una maggiore sicurezza delle transazioni.
L’aggiornamento si è reso necessario poiché lo scorso anno, dopo il cosiddetto DeFi Summer. Visto che le commissioni su ogni transazione e sul possesso delle monete ha toccato davvero cifre eccessive. Spinte anche dall’aumento complessivo del volume di scambio nell’ultimo periodo. Se siete semplici possessori delle monete virtuali che sono oggetto del fork Ethereum nessuna paura: non è prevista alcuna influenza sul wallet o sull’exchange che solitamente utilizzate.
Che cosa dovranno fare miner e operatori di nodi
Sono, invece, costretti ad aggiornare tutti i loro software sia i miner che gli operatori di nodi Ethereum perché altrimenti rischiano di bloccare i loro sistemi. Al momento si calcola che circa il 72% dei client che gestiscono questa criptovaluta hanno provveduto a realizzare l’aggiornamento richiesto. Ai più appassionati del settore e attenti alle novità non sarà sfuggito che non si tratta del primo hard fork Ethereum che è stato lanciato del sistema. Visto che periodicamente si parla di miglioramenti periodici e sostanziali, senza però che ci sia una reale conferma del loro effettivo rilascio.
Leggendo le Ethereum news fork salta all’occhio, ad esempio, l’assenza di un altro aggiornamento. Questo update chiamato Ethereum zero fork, che ha avuto tanta pubblicità ma che sembra non essere mai partito realmente. Gli ideatori del progetto Zero lo hanno fortemente voluto per aumentare il valore della criptomoneta e, dal balzo che ha avuto negli ultimi mesi, sorge il sospetto che qualcosa sia accaduto davvero.
Leggi anche
- Derivati Bitcoin: Goldman Sachs annuncia nuovi prodotti
- VeChain e VechainThor: cosa cambia tra VET e VTHO?
- Shiba Inu crypto: esplode la moneta che imita Dogecoin
- ICP token: cos’è e come funziona Internet Computer
- Valore Satoshi: quanti satoshi per un Bitcoin? La guida
- Polkadot (DOT): cos’è, come e dove comprare la criptovaluta
- Investire in criptovalute conviene? I 5 consigli preziosi
- Visa e Tranglo: i network di pagamento accolgono le cripto
- Azioni e NFT: crescono titoli legati ai token non fungibili
- Minare Bitcoin conviene? Cos’è il mining e come farlo