“Mi candiderò come Presidente della Repubblica”
Così Beppe Grillo ha concluso il suo intervento a Roma, il 2 giugno.
I fatti
Dopo la crisi istituzionale più consistente della storia della Repubblica Italiana i grillini si erano dati appuntamento a Roma il 2 giugno. Dopo i giorni difficili delle trattative Luigi Di Maio si è concesso a un bagno di folla in piazza Bocca della Verità. Li il Movimento 5 Stelle si era dato appuntamento per contestare il presidente della Repubblica Mattarella.
Nulla di fatto. Tutto è diventato una festa dopo il via libera al governo giallo-verde. Di Maio é entrato da un ingresso laterale della piazza ed è stato accolto come una rock star.
La presentazione della squadra
I ministri pentastellati sono stati presentati al bagno di folla che ha invaso il luogo della cerimonia. I cartelloni con su scritto “M MATTARELLA!” sono stati girati al contrario e quindi si è potuto leggere “W MATTARELLA!”; tutto cancellato, tutto perdonato: adesso il Capo dello Stato può essere osannato. Dopo un intervento accorato Di Maio ha dato parola alla sua squadra. Uno per uno i ministri del Movimento 5 Stelle hanno avuto modo di presentarsi e di poter raccontare le proprie idee e i propri programmi.
…e poi è toccato a Grillo!
Il “fondatore e padre costituente” del Movimento ha parlato di politica futuristica. Il suo intervento di poco meno di mezz’ora ha spaziato tra blockchain, lavori del futuro e profondo rinnovamento sociale. Ha poi ricordato Gianroberto Casaleggio: “Se oggi fosse stato qui e avesse visto le frecce tricolore e tutta questa gente avrebbe detto: beh, andiamo avanti!“.
E poi un avvertimento: “lo dico questa sera. Mi candiderò come prossimo presidente della Repubblica. E lo faccio solo perché quando verrà Di Maio a dirmi “presidente abbiamo un programma!” potrò prenderlo a schiaffi!”.
Il mandato di Mattarella finirà a cavallo tra il 2021 e 2022. Ergo: sarà compito di questa legislatura eleggere il prossimo presidente della Repubblica. Nulla di strano che Grillo, scherzando, non punti seriamente a conquistare il Colle. Molto dipenderà sicuramente dai risultati, più che dai proclami, di questo governo. Adesso è il momento dei fatti. Ora come ora le parole stanno a zero.