Green Economy: cosa vuol dire? Proviamo a dare una risposta: con la locuzione Green Economy ci si riferisce a tutte quelle attività produttive che si pongono come obiettivo primario quello di ridurre il proprio impatto ambientale. Generalmente questo processo viene fatto puntando a delle nuove fonti di energia, piuttosto che all’utilizzo di innovazioni tecnologiche.
L’intento cardine è quello di ridurre, ad esempio, sprechi e rifiuti.
Questo è il motivo per cui ci riferiamo all’Economia Verde, Green Economy appunto. Si tratta, dunque, di un processo che mira e si ispira alla sostenibilità ecologica. Si tratta di una branca di vitale importanza in quella che è la teorizzazione dei nuovi concetti di economia.
Questo è uno dei motivi per cui sempre più aziende, nel corso di questi ultimi anni, stanno investendo sul green. Tale azione comporta delle nuove opportunità di lavoro nei Green Jobs. Si tratta appunto di nuove figure professionali e operai che lavorano nel campo delle tecnologie, produzioni e istallazioni di tutto ciò che compone gli impianti Green.
Se parliamo di Green, e quindi di verde, non è difficile concepire gli scopi per cui nasce questo nuovo modo di pensare. Quelle attività produttive specificatamente “green” portano la nostra mente a quelle che oggi definiamo fonti di energia rinnovabile. Si tratta della funzionale idea di trarre energia dall’eolico, dal geotermico e dal solare). La Green Economy ha anche un impatto di vitale importanza nelle vite di ciascuno di noi quando pensiamo al riciclaggio dei rifiuti. Per questo motivo facciamo la raccolta differenziata. Ma davvero il mondo dell’economia green è tutto qui?
In realtà no. Il mondo della Green Economy è molto ampio perché racchiude tutta una serie di azioni che puntano, ad esempio, a riconvertire in sostenibili i settori di produzione tradizionale.
Ovunque si tenti di ridurre l’impatto ambientale li c’è la Green Economy. Essa rappresenta la chiave di volta nel pieno rispetto dell’ecosistema e del nostro pianeta.
Questo è uno dei motivi per cui, oggigiorno, lavorare nel settore della Green Economy può essere anche remunerativo. Sono sempre più le richieste che arrivano sul mercato per assumere figure professionali che si occupano di tecnologie legate allo sviluppo della Green Economy.
All’interno di questo scritto ci occuperemo di individuare, nella Green Economy, i profili professionali e specialistici sempre più richiesti. Questo perché il numero di imprese che oggi vuole intraprendere un percorso nella riduzione del proprio impatto ambientale, perlomeno in Occidente, è esponenzialmente crescente.
Da qui scaturisce una domanda da parte del mercato che ha la necessità di individuare figure professionali adeguati. Assieme a questa considerazione è necessario valutare un’ulteriore variante. Il settore della Green Economy porta con se tutto un bacino di nuovi posti di lavoro che possiamo allocare in una zona grigia. Si tratta di quelle figure che, pur non operando direttamente nel mondo dell’economia green, hanno le competenze necessarie.
Se pensiamo alle università, e quindi ai comparti più dottrinali della Green Economy, possiamo riscontrare almeno il 60% dei ricercatori che oggi lavora in questo ambito, si occupano di Green Economy senza, difatti, produrre pannelli solari. Immaginate Greta Thunberg. Lei non si occupa di nulla di reale nella Green Economy, ma usa la sua testimonianza (non si può parlare di competenze tecniche a sedici anni) per la Green Economy.
L’EUROSTAT parla chiaro: oggi sempre più imprese si stanno indirizzando verso questi nuovi obiettivi. Per supportare tale crescita diventa sempre più importante creare un set di competenze specializzato. Conviene, quindi, cogliere le opportunità dell’economia verde non solo per aggiornare le proprie competenze, ma anche per creare aziende e progetti imprenditoriali per offrire i servizi alle aziende stesse.
Oggi nel continente europeo possiamo suddividere in due parti i Green Jobs. Abbiamo un buon 61% che si occupa di azioni volte alla protezione dell’ambiente. Ci riferiamo dunque a quei lavori mirati a ridurre e a compiere opere di prevenzione per ridurre e limitare l’inquinamento. Il restante 39% si occupa di gestire e preservare le risorse naturali con l’intento di evitare l’esaurimento.
L’EUROSTAT offre anche una panoramica su quelli che sono i comparti che richiederanno maggiormente i lavori incentrati sulla Green Economy. E nello specifico:
C’è la crisi, questo è risaputo. In realtà la crisi c’è da quando sono nato. Ma, nonostante tutto, il comparto della Green Economy ha un grafico ascendente. Il mercato sta crescendo in maniera esponenziale in questi ultimi anni, e il settore sta creando sempre più occupazione. Se parliamo di numeri è necessario concentrarsi, innanzitutto, sul Vecchio Continente. Su Environmental economy – employment and growth possiamo notare che in Europa, in questi ultimi 15 anni, la ricchezza prodotta dalla Green Economy è passata da 135 a 289 miliardi di euro. Tale implemento ha inciso solo per il 2,1% sul PIL europeo. 15 anni prima l’incidenza era del 1,4%. Se, invece, parliamo di fatturato, l’Economia Verde oggi giunge a 700 miliardi di euro in una scalata che non sembra avere fine.
In termini di posti di lavoro, sempre in questi ultimi 15 anni, il settore della Green Economy ha visto un implemento del 49%. Sono numeri record se consideriamo il valore dell’aumento di impiego nel campo dell’economia tradizionale ove si registra solo un 6%. In UE, allo stato attuale, sono 4,2 milioni gli uomini e le donne che lavorano per la Green Economy. Sempre 15 anni fa erano appena 1,4 milioni.
Nel Belpaese non si resta di certo indietro. Secondo l’ultimo Rapporto Greenitaly l’Italia investe nella Green Economy. Sono 355.000 le aziende che, grazie anche all’aiuto dei Fondi Europei, hanno potuto adeguare i loro impianti per ridurre le emissioni di CO2 e veleni vari.
Ovviamente un implemento di questo stampo ha portato alla creazione di nuovi posti di lavoro nel settore Green, in netto aumento fino ai giorni nostri. Solo nel 2017 i posti di lavoro creati dalla Green Economy furono 325k, dato rilevante che ci offre un’idea dell’importanza del settore. Nella realtà dei fatti, però, in questo dato si inseriscono solo le figure professionali direttamente impegnate nel campo della Green Economy. Se allarghiamo il nostro raggio analitico e consideriamo anche tutti quei professionisti che non fanno parte della Green Economy in senso stretto i numeri sono diversi. Si giunge a 1.183.000 uomini e donne impegnati in ciò che riguarda la Green Economy e l’applicazione pratica della stessa nel mondo.
In conclusione ci sentiamo di dire che dati i numeri che abbiamo avuto modo di esaminare, in un tempo relativamente corto, almeno altre 2.000.000 di persone saranno richieste in questo importante ambito.
In un contesto embrionale potrebbe essere interessante valutare un percorso di studi volto allo sviluppo e all’applicazione di competenze specialistiche.
Tali professionisti saranno tra i più richiesti dal mercato di qui a, massimo, un decennio.
Il mondo va in tal senso. Adeguarsi per tempo ai cambiamenti è uno dei primi tasselli che può portare al successo il tuo business.