Dal primo giro di consultazioni, che si preannunciava non facile, sembra emersa la volontà comune di sostenere il governo Draghi. E se i partiti hanno mostrato il loro assenso sulla figura del presidente, bisogna ancora sciogliere lo spinoso nodo del governo. Infatti, adesso spetterà trovare l’accordo su Governo Draghi ministri che comporranno l’esecutivo.
Una sfida non semplice visto che i partiti dovranno proporre dei nomi che vadano bene a tutti. E anche per capire se questo sarà più un governo tecnico o politico.
Nelle intenzioni del professore c’è il mantenimento degli equilibri appena creati e che sono essenziali per il prosieguo dell’attività.
Chi sono i possibili nomi e quanti saranno i ministri del governo Draghi?
Governo Draghi ministri: le possibili scelte dei partiti
Sin dalle prime ore si sono sprecate le indiscrezione circa la composizione del futuro esecutivo guidato da Mario Draghi. Le ricostruzioni davano per certo un governo tecnico, poi allargato ai nomi politici mentre adesso si da credito a una forma ibrida. Un governo politico-tecnico e con un’alta componente femminile. Nomi di spessore quali Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale o Francesca Bria presidente di Cassa Depositi e Prestiti. Giusto per citare alcune delle figure che il premier incaricato starebbe vagliando. Senza dimenticarsi di dare anche spazio ai partiti per evitare di creare malumori interni.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Repubblica, il totoministri del governo Draghi dovrebbe includere:
- 2 ministri (ciascuno) per PD, Forza Italia e Lega
- 3 ministri per M5S
- 1 ministro per Italia Viva e Leu
- 1 ministro per i partiti minori
E visto che bisogna considerare tutte le anime che comporranno l’esecutivo, il premier Draghi è orientato su un esecutivo da venti ministri. La cui formazione includerebbe dodici politici e otto tecnici. Di certo, ovviamente, non c’è nulla visto che sarà necessario effettuare altre consultazioni. Una riserva che andrà sciolta ugualmente in settimana viste le “tappe forzate” che la formazione del nuovo governo dovrà seguire.
Una riserva che sarà sciolta già nei prossimi giorni.
I nomi in lizza per i ministeri
Tra i nomi messi in lizza potrebbero tornare vecchie conoscenze e molte quote rosa. Al momento, come si diceva, sono solo ipotesi ma che tengono conto di come si stanno muovendo i partiti. Le voci di palazzo parlano di un possibile scioglimento delle riserve già mercoledì.
Alla Lega Nord si fa il nome della loro punta di diamante, Giancarlo Giorgetti, per lo Sviluppo Economico o un ministero per il proprio leader Matteo Salvini. Oppure il ritorno di Giulia Bongiorno.
Per il governo Draghi ministri come quello dell’economia, giustizia e interni potrebbero non essere oggetto di contrattazione. Inoltre, il premier incaricato non vedrebbe conveniente far sedere i leader di partiti al tavolo di governo. Così da evitare che si configurino spiacevoli impasse.
Per quanto riguarda l’economia, a Draghi piacerebbe l’idea di funzionari di Bankitalia come Daniele Franco o Federico Signorini o Dario Scannapieco della Banca Europea degli Investimenti.
Governo Draghi ministri: politici o tecnici? Le scelte dei partiti
Per il ministero della Difesa, si pensa all’uscente Lorenzo Guerini che potrebbe, però, diventare sottosegretario con delega ai Servizi. Mentre Forza Italia spinge per l’ex capo della Polizia Alessandro Pansa per la Difesa o gli Interni. L’ultima ipotesi costringerebbe a rivedere la presenza dell’uscente Luciana Lamorgese, presa in considerazione per ritornare al Viminale.
Per quanto riguarda i propri nomi, il partito di Berlusconi avrebbe messo comunque in campo Mariastella Gelmini, Mara Carfagna e Antonio Tajani.
Il PD, nel caso di ministri politici, si fanno i nomi di Andrea Orlando, Lorenzo Guerini, Dario Franceschini e Graziano Delrio.
Con Italia Viva che rilancia alcuni dei suoi pezzi da novanta nonché fedelissimi quali Ettore Rosato e Teresa Bellanova. Mentre Leu vorrebbe riconfermare Roberto Speranza nel ruolo di ministro della salute, dovendo già digerire la presenza leghista.
Invece, i partiti minori hanno le idee chiare per il loro posto nel governo Draghi ministri come Bruno Tabacci o Carlo Calenda di Azione oppure Emma Bonino.
Governo Draghi ministri e nuovo governo:
Mario Draghi come premier incaricato ha sciolto la sua riserva al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accettando l’incarico. In base a quanto prevede l’art. 92 della Costituzione, si procederà adesso alla formazione del nuovo governo Draghi. Il futuro presidente del Consiglio ha dato l’annuncio alla stampa riunita al Quirinale il 12 febbraio 2021.
Il giuramento del nuovo governo Draghi avverrà dinanzi al Capo dello Stato il 13 febbraio 2021 alle ore 12.
Il governo è composto dai seguenti ministri senza portafoglio:
Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà
Innovazione tecnologica e transizione digitale: Vittorio Polano
Pubblica Amministrazione: Renato Brunetta
Affari Generali e Automie Locali: Mariastella Gelmini
Ministro per il Sud e Coesione Territoriale: Mara Carfagna
Politiche Giovanili: Fabiana Dadone
Pari Opportunità e Famiglia: Elena Bonetti
Disabilità: Erica Stefani
Coordinamento iniziative per il Turismo e nuovo ministero del turismo con portafoglio: Massimo Garavaglia
E i seguenti ministri con portafoglio:
Affari Esteri: Luigi di Maio
Interno: Luciana Lamorgese
Giustizia: Marta Cartabia
Difesa: Lorenzo Guerini
Economia e Finanza: Daniele Franco
Sviluppo economico: Giancarlo Giorgetti
Politiche agricole e forestali: Stefano Patuanelli
Ambiente e ministero transizione ecologica e relativo presidente del comitato interministeriale: prof. Roberto Cingolami
Infrastrutture e trasporti: Enrico Giovannini
Lavoro e Politiche sociali: Andrea Orlando
Istruzione: Patrizio Bianchi
Università e ricerca: Cristina Messa
Beni e attività culturali e turismo che assumerà denominazione di Ministro della Cultura e del Turismo: Dario Franceschini
Salute: Roberto Speranza
Sottosegrario di stato alla Presidenza del Consiglio con funzioni di segretario: Roberto Garofoli
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