Secondo un rapporto Germanwatch l’Italia non possiede una politica nazionale contro il global warming.
Slitta al 23esimo posto la posizione dell’Italia nella classifica sulle performance climatiche dei paesi del mondo contro il “Global warming“. Nessuno dei paesi ha raggiunto le prime tre posizioni, in quanto non sono stati in grado di soddisfare la performance necessaria per contrastare i cambiamenti. Nonostante l’Italia sia stata in grado di usare al meglio l’energia ha comunque rallentato lo sviluppo delle energie rinnovabili. Tutto ciò succede, secondo il rapporto, perchè non si possiede una politica climatica nazionale adeguata, fattore deducibile dalla percentuale ridotta di emissioni di CO2 dal 1990 ad oggi del solo 17,7%.
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Come detto in precedenza nessuno dei paesi esaminati è stato in grado di raggiungere le prime tre posizioni della classifica perchè non hanno tenuto fede all’accordo di Parigi del 2015. Accordo che chiama i Paesi coesi, a lavorare contro il riscaldamento globale tra 1,5 e 2 gradi centigradi. Focus principale è quello di bloccare le emissioni di gas serra il prima possibile, ma la situazione sembra non essere delle migliori. Infatti il 2018 è stato segnalato come l’anno record per le emissioni di CO2. Nei giorni precedenti in Polonia si è tenuta la conferenza Onu sul clima.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, all’apertura della conferenza ha rappresentato una situazione generale deludente dicendo che il cambiamento climatico è una questione di vita o di morte. Gli Stati che fanno parte l’accordo hanno stabilito gli aiuti finanziari da destinare ai paesi in via di sviluppo e gli obiettivi di ogni singolo.