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Giuseppe Antonelli, il trader ciclico che usa la quantistica

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Giovane, con un sacco di progetti e tra i migliori trader d’italia: ecco chi è Giuseppe Antonelli, il trader che ha combinato le strategie classiche con quantistica e studio del tempo. Trova spazio nella classifica dei migliori trader per via della sua fama e della sua trasparenza che da sempre hanno contraddistinto il suo percorso di investitore.

Giuseppe Antonelli chi è?

Partiamo dalla sua storia per capire come mai un giovane di poco più di 30 anni abbia già formato decine e decine di studenti grazie ad un metodo totalmente innovativo. Abbiamo intervistato Giuseppe Antonelli. Ecco cosa ci ha detto:

Ho iniziato ad approfondire i mercati quasi per caso appena maggiorenne, a 18 anni. Io non sono grande, ma nonostante tutto studio i mercati da dieci anni. Il mio mondo finanziario è già all’insegna del mercato elettronico e nel bel pieno dell’avvento di studi algoritmici e quantitativi.

A differenza di tutti gli altri trader della classifica, infatti, che hanno iniziato a muovere i primi passi in quel mercato old style, fatto di grida e di galoppini, Antonelli Trader nasce nel bel mezzo della rivoluzione digitale. Questo fatto comporterà non pochi vantaggi visto che del panorama tradizionale della finanza Giuseppe ha letto solo sui libri di storia.

Quello che c’era prima io non l’ho vissuto. Molte persone del panorama tradizionale del trading sono rimasti ancorati a delle logiche di investimento che sono cambiate radicalmente. Le logiche volumetriche, ad oggi, sono tuttora valide, ma gli studi di quindici anni fa sono ormai superati. Con l’avvento della tecnologia cambia il modo di operare non solo dei retail, ma anche in ambito bancario e istituzionale.

Secondo il parere di Antonelli si è più agevolati negli studi perché non conoscendo il passato ci si può concentrare sul presente. Punto. Ovviamente all’epoca nessuno sapeva realmente cosa stesse accadendo.

E da qui come approda Giuseppe Antonelli sui mercati?

Si tratta di un qualcosa di importante ma che nasce per caso. La formazione e le informazioni erano scarse. Tutti i formatori e i corsi che si credevano degni di nota si sono poi rivelati un nulla di che. Fuffa, col solo intento di vendere un servizio, ma non di insegnare alla gente come si opera realmente sui mercati finanziari.

Giuseppe Antonelli appare convinto e sicuro di ciò che dice, partendo dalla sua diretta esperienza.

All’epoca mi sono ritrovato nella condizione in cui si trovano moltissime persone oggi. In preda alle pubblicità senza capire cosa c’è dietro. Non esistevano tantissime communiuty. Quasi nulla. Il confronto era assente. Eri totalmente solo. Nella mia solitudine nasce un qualcosa che mi coinvolge e mi piace, aldilà del potenziale aspetto economico. Io non ho fatto percorsi di laurea che erano predisposti a questo tipo di attività.
Ho improntato i miei studi su tutt’altro.

Poi arriva la svolta e pian piano Antonelli inizia ad approfondire l’economia e la finanza affiancata allo studio matematico e statistico. Da li una presa di coscienza che lo spinge a dedicare le potenzialità necessarie per creare un progetto saldo e duraturo.

Giuseppe Antonelli, come è andata a distanza di anni?

Sono qui vivo e più che vegeto. Basta questo!

Giuseppe Antonelli, come hai iniziato ad operare sui mercati finanziari? 

Il percorso di Antonelli ha molto in comune con la maggior parte dei trader Italiani. Ciò che lo distingue è una presa di coscienza diversa che lo porta a spostare il focus su approcci diversi rispetto alla mera analisi tradizionale.

All’inizio seguivo un po’ la classica analisi tecnica: supporti, resistente, trendline, figure. Ma io per natura mi sento un Bastian Contrario. Attenzione: nulla vieta che l’analisi tecnica possa funzionare, ma a me poco importa. Ho cercato di evolvermi sotto questo aspetto andando a cercare qualcosa che andasse ad abbattere la discrezionalità, lavorando su qualcosa di oggettivo. Da li nasce la mia passione e l’approfondimento degli studi di analisi ciclica abbinata all’analisi quantitativa e statistica.

Da qui un’evoluzione costante. Antonelli ammette l’esistenza di un problema nella sua strategia, ossia il timing. Magari l’analisi può essere fatta bene, ma il timing diventa essenziale come parametro da valutare in questo tipo di approccio. Allora ci racconta come ha fatto a specializzarsi.

Ho iniziato con i libri di Migliorino, ma anche li si trattava di qualcosa di datato, qualcosa che, applicato ai mercati moderni, non funzionava. Poi ho cercato una sorta di evoluzione personale associando il timing alla statistica. In un momento successivo ho introdotto  anche la stagionalità che è molto utile soprattutto per le materie prime, profondamente influenzate da questo parametro.

In sintesi:

Il mio approccio è quello di rimanere il più oggettivo possibile.

Antonelli ci rivela come il mettere insieme questi punti, con l’introduzione dell’analisi ciclica associata ai precedenti studi, abbiano poi dato vita ad una strategia vincente.

Il mio report bancario è pubblico. E sono uno dei pochissimi! Tutti sanno quanto e cosa guadagno nella mia attività. Negli anni sono stato costante, insegnando anche agli altri, abbinando i miei risultati e spingendo su un money management adeguato, la vera arma del trading.

Giuseppe ci spiega come tutto, nel suo approccio, passa:

  • dalla giusta psicologia
  • dall’utilizzo delle size corrette.

Questo perché negli investimenti, essendo un gioco a causa effetto, eventuali perdite possono abbattere il trader psicologicamente.

Nessuno può pensare di investire 1000 euro e ritirarne 2000 qualche giorno dopo. Può succedere, si. Ma è sostenibile? È replicabile? Ci sono delle cose di cui bisogna tenere conto. Nel corso della mia carriera e assieme ai miei studenti, che ho avuto l’opportunità di formare, ho costruito delle regole ben precise dalle quali bisogna partire.

Si può fare trading con 1000 euro?

Assolutamente si, ma gli obiettivi devono essere diversi. Puoi partire con 1, 2, 3mila euro e ottenere ottimi risultati, ma bisogna premere molto sulla ferrea disciplina, cosa che tramando e voglio tramandare anche alle persone che formo. 

giuseppe Antonelli

Giuseppe Antonelli, parlaci del tuo approccio con gli investimenti e delle strategie che usi

Ed è qui che Antonelli ci rivela alcune chicche essenziali e molto interessanti.

Io ho varie strategie. Ultimamente ho messo a punto anche una strategia automatica basata su un approccio quantitativo. Faccio un semplice esempio: molte persone hanno un buon algoritmo ma lo fanno girare su tutti gli asset, senza fare un’accurata analisi sullo strumento. Io ho creato il mio primo portafoglio algoritmo che sfrutta la componente del sottostante.

Giuseppe ci spiega che un algoritmo universale è quasi impossibile da creare e che diventa necessario, se non indispensabile, studiare in maniera approfondita il sottostante selezionato per operare con la strategia automatica.

Ci sono sottostanti con volatilità contenuta, e altri più trend follow. Euro dollaro, tanto nominato e blasonato, coppia più tradata con CFD eccetera eccetera, bene: nella realtà non esiste!

Come non esiste?

Nella realtà esiste il future dell’euro e quello del dollaro. Vengono accorpati per esigenza principalmente commerciale. Io amo il trading sui sottostanti. Si tratta di monete più tendenti a performare. Una persona che usa una strategia algoritmica su una valuta, non può pensare di ottenere gli stessi risultati su un’altra valuta.

Quindi uno studio del passato su ogni grafico per meglio comprendere:

  • caratteristiche
  • performance
  • orari da sfruttare

Dal punto di vista discrezionale metto insieme quanto detto fin qui.

Quindi strategie create per performare nel tempo?

Il mio approccio è più di medio lungo periodo. Opero su ETF, Opzioni e Certificati su medio lungo periodo dove riesco ad avere dei dati più accurati che soffrono meno del momentum di mercato. Cerco di strutturare le strategie in modo da non subire effetti devastanti sui grafici magari causati da fattori politici o inerenti alla pandemia o ai vaccini.

Chiaramente si tratta di approcci che non possono prescindere dall’utilizzo di strumenti professionali e avanzati. Il tutto sui mercati regolamentati, come si fa a Wall Street.

Non cambia niente tra gli strumenti che uso io e quelli che usano gli squali. Sfrutto tutti i tipi di strumenti che il mercato regolamentato ci mette a disposizione. È difficile che  investa sul future. Il future ti porta ad una forte esposizione sui mercati che si traduce in margine richiesto che sovente ammonta a migliaia di euro.

E quindi il gioco non vale la Candela?

Si. Ma c’è la soluzione. Per questo io preferisco operare con certificati e opzioni anche perché si possono andare a correggere eventuali ingressi errati. Io ragiono in ottica di portafoglio, non di singola operazione.

Antonelli asserisce che i due presupposti essenziali per costruire un portafoglio adeguato sono:

  • bilanciamento
  • impostazione di medio lungo periodo per guadagnare costantemente nel tempo

E approfondisce ancora meglio il concetto di correzione dei trade, che in questo caso non è il comune hedging che si utilizza con i CFD, ma correzioni che possono poi portare ad effettivi guadagni.

Nel caso di un cigno nero non annunciato o compreso tutto insieme dal mercato, una situazione del genere va evitata. In questo caso vado a fare delle coperture con altri strumenti così che in caso di eventuale loss, la perdita sia contenuta e nettamente inferiore alla classica esposizione.

Questa operatività permette anche di approcciarsi in maniera più tranquilla coi mercati e valutare il trading senza essere in preda all’ansia, allo stress derivato dallo scalping o strategie simili. 

STUDIA I CICLI DI MERCATO CON ANTONELLI

Giuseppe Antonelli: se dovessi indicare una persona che ti ha ispirato, chi sceglieresti?

La persona che mi ha ispirato e spronato ad avere approcci di questo genere sui mercati è stato Andrea Unger. Non ho avuto l’onore di conoscerlo di persona, ma è lui ad avermi introdotto nelle strategie quantitative. È lui ad avermi dato gli spunti e fornito le basi per costruire le logiche che utilizzo nelle mie strategie. Questa fissa per questo tipo di approcci nasce seguendo Andrea, che mi ha messo la pulce nell’orecchio e mi ha invogliato a studiare e approfondire queste cose.

Cosa bisogna aspettarsi dai tuoi corsi?

Ed è così che riusciamo a rubare qualche info in più a Giuseppe Antonelli che ci rivela alcuni passaggi salienti.

Nei miei corsi mostro come l’analisi ciclica vada associata al COT ad esempio.

E via col money managment adeguato, anche sui mercati regolamentati.

Se io faccio un’analisi sulla base di qualche settimana o mese, devo entrare con la giusta size, con la giusta statistica a favore. Non devo fare scalping per cui un dato arriva in ritardo. Nel medio lungo periodo si tendono a filtrare un sacco di cose. Se prendiamo come esempio il Natural Gas: se ho mesi negativi o positivi in termini statistici, ma leggendo mi accordo che la richiesta non combacia coi numeri, io rimango FLAT.

Tutta una questione di parametri che devono combaciare tra di loro quindi…

Esattamente. Nella mia strategia ci sono vari parametri che devono combaciare, altrimenti il trade non ti paga, e se non ti paga meglio rimanere fuori. Il mercato del NG, ad esempio, mi permette di studiare i dati sui consumatori, sul clima, sul consumo di sottostante. I problemi e i limiti della ciclica sono quelli: capire il momentum.

Ci puoi fare un esempio?

Nel 2020 il natural gas doveva iniziare la sua salita a giugno, ma è partito verso l’alto il 20 maggio. Ma perché? Qual è la ragione? Perché a maggio è arrivato freddo record a New York e quindi si è iniziato a consumare più gas. Studiare le cause ci permetterà di capire le conseguenze. E questo va fatto per ogni strumento, trovando i dati giusti da esaminare. È tutta una questione di dati. Oggi con internet si possono trovare tutte le informazioni di prima mano. Basta solo non essere pigri, fare pratica, studiare e capire come trovare le info che ci riguardano. Ogni strumento su cui decidiamo di investire va studiato in maniera approfondita.

Nel corso della tua carriera hai formato molti studenti; qual è il tuo approccio con l’insegnamento? 

Chi studia con me deve aspettarsi non solo delle ottime nozioni, ma gli input ad aprire gli orizzonti per non limitarsi solo a ciò che guardiamo. Qual che insegno vale per tutti gli strumenti, specie per i mercati regolamentati. Sui mercati del nuovo millennio, ormai, esistono una marea di strumenti.
Ma ci tengo a dirlo: i CFD non sono strumenti professionali.

Giuseppe Antonelli ha anche realizzato un video corso di analisi ciclica. Scopri i dettagli cliccando sul tasto qui sotto.

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E allora su cosa devono concentrarsi i trader?

Bisogna sfruttare gli strumenti regolamentati, con la giusta guida, per cercare le opportunità di investimento che possono minimizzare i rischi e massimizzare i profitti.

Quello che rimane ai miei studenti è l’insegnamento di lavorare con dei dati oggettivi. Non è una frase ripetuta a pappagallo. Si lavora su dati:

  • certi
  • non manipolabili
  • non soggetti a interpretazione

Pensi che l’analisi tecnica sia soggettiva?

Eh si! Se alla resistenza che per me è qui e per te è li, o se la trendiline che si traccia con tre tocchi, cinque, se diventa forte, senè debole… tanti se non portano da nessuna parte! Ed è quello che insegno ai miei studenti. La ciclica la puoi applicare in qualunque strategia e in qualunque campo. È anche e soprattutto un modo di filtrare che tende anche a completare delle strategie pregresse.

Quindi per uno studio incentrato sulle caratteristiche del sottostante da dove si parte?

giuseppe antonelli corso
Giuseppe Antonelli ospite all’Investing Roma.

Bisogna filtrare il tempo, studiando le caratterizzazioni degli strumenti: cosa fa in questa fascia oraria, cosa fa in quest’altra fascia? Tutti questi approcci non richiedono di essere grandi programmatori. Basta una conoscenza base di excel per esaminare dati storici che ti permettono di studiare il mercato con un approccio totalmente diverso. Internet oggi mette tanto materiale al mercato. È qualcosa che va andandosi a sviluppare e studiare.

Giuseppe Antonelli, hai un monito?

Guai chi si ferma! Io ho la mia strategia, funziona, va bene. Ma io sono qui ogni giorno a studiare, a parlare di nuove cose. È necessario che ci sia amore e passione. Ho letto su una storia sponsorizzata su IG che 1000 euro diventano 5000 in un mese senza capire niente. Lì sei in balia dello tsunami e non andrai da nessuna parte. 

Ma quindi cosa deve fare un trader? 

  • Rimanere aggiornato e sul pezzo, perché il mercato è in cambiamento. Il DAX da dicembre non prevede più il mezzo punto, ma solo il punto. Un esempio che spiega come le cose cambiano. Oggi il DAX è molto più liquido rispetto a tempo fa. L’ingresso di TESLA su S&P500 ha avuto un impatto non indifferente. Quindi il trader deve restare sul pezzo ogni giorno. Studiare costantemente e approfondire ciò che non va. Magari ciò che in passato funzionava oggi non funziona più. Il trader indaga, investiga, fa delle ricerche e deve essere curioso, anche quando applica strategie algoritmiche o automatiche: tutto deve partire da basi oggettive. 
  • Farsi una mappa esaminando dei dati: partire anche dallo studio dei volumi mettendo assieme il paragone tra più parametri.
  • Se il mercato va contro la mia strategia devo sapere quanto perdo e poi utilizzare correzioni che proteggano il mio capitale in maniera adeguata.
  • Valutare tutti gli strumenti che il mercato offre 

E cosa non deve fare un trader?

  • Non deve vivere di convinzioni. Se io sono convinto che gli indici prima o poi crollino non devo fissarmi. Tralasciando quanto accaduto con il Coronavirus, alcune cose sono andate in maniera diversa da come ci si aspettava. Il trade non deve essere ancorato alle sue convenzioni. Il mercato non fa quello che vogliamo noi. Siamo noi che dobbiamo essere al passo col mercato. Ci sono trader, anche professionisti, che shortano gli indici da due anni. Follia. 
  • Cercare giustificazioni a mosse sbagliate: chi psicologicamente non riesce ad accettare una perdita non è adatto a questa attività.

Assieme a pochi altri sei un esponente chiave dell’approccio ciclico ai mercati: hai progetti per il futuro? 

Un libro. Questo nel medio periodo. Attualmente sto collaborando con una società, la Oops!, che si occupa di fornire servizi ai clienti istituzionali, consulenze per le piattaforme.

Questa realtà si sta aprendo da un anno a questa parte anche al mondo retail. Sono a contatto con loro anche come tester dei loro strumenti e algoritmi. Mi piacerebbe proseguire in questo progetto e tenere la formazione dei miei studenti al primo posto, magari entrando ancora più nello specifico. 

Se potessi decidere di passare mezz’ora con un big mondiale, chi sceglieresti? 

Vivo poco di idoli, specie nel mondo del trading. Molti che si mostravano chissà chi o chissà cosa si rivelano essere il nullo cosmico. Diciamo che probabilmente sceglierei proprio Unger o Enrico Stucchi che rimane un poco più nell’ombra.

Cosa non rifaresti nella tua vita se tornassi indietro?

A questa domanda Antonelli sospira e ci risponde in maniera sintetica ma chiara.

Aver perso un bel po’ del mio prezioso tempo in questi anni magari per qualche progetto a cui ho dedicato passione e impegno per poi essere pugnalato alle spalle e sfruttato. Ecco, oggi, col senno del poi sarebbe diverso. Per il resto rifarei tutto perché credo che tutto faccia parte di un percorso di crescita che non si conclude mai. 

performance antonelli
L’andamento del Portafoglio di Giuseppe Antonelli nel 2019.

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Cosa faresti sicuramente?

Rifarei tutto perché ho sempre avuto la determinazione e la certezza di voler fare un passo essenziale: essere un trader un po’ più bravo di quelli comuni . 

Cosa pensi dell’attuale politica economica italiana?

Eh… ho seguito Draghi in questa nuova veste. Credo che in sé e per sé nessun avrebbe potuto fare meglio di Conte. Se la maggior parte pensano che lui abbia fatto disastri, io credo che nessuno avrebbe potuto fare meglio di lui. Non c’erano i mezzi a disposizione.

Poi ci pone una domanda.

Prima del virus navigavamo nell’oro? Mi pare di no. Oggi infatti paghiamo delle scelte sbagliate in passato. Questi problemi non sono nati l’anno scorso. Da dieci anni circa l’economia italiana retrocede. Nessuno immaginava che potesse arrivare un periodo di tempo in cui bisognava decidere: ti vivi tu muori negli ospedali italiani. Quando ti trovi nella situazione di Conte governare è difficile.

Ma Giuseppe Antonelli, che sulla base dello studio di cause e effetti ha costruito la sua carriera da trader, esamina la situazione in maniera lineare.

Il problema della politica italiana è che ci sono troppe teste, troppi partiti. Non si è ancora capito perché il partito di Renzi sia riuscito a mettere in agitazione e creare un casino assurdo in un momento storico sbagliato, con un consenso così basso. Draghi è un garante. Per chi è appassionato di mercati finanziari Draghi rappresenta una figura potente per via delle scelte adottate da governatore. Ha ricoperto svariati incarichi ed è competente. Per questo motivo, nonostante tutto, sono ottimista per il futuro perché credo e sono convinto che con Draghi siamo in buone mani. 


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