Ambasciata USA a Gerusalemme? Nelle mani di Trump una sfida delicata di assetti diplomatici.
Trump sembra essere convinto: vuole spostare l’Ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme. Ed è qui che si gioca una cruciale sfida di politica estera. I toni sensazionalistici di Trump, stavolta, non rischiano solo di dare visibilità alla sua idea, ma di creare un forte problema di instabilità.
L’equilibrio della regione è sempre sul filo del rasoio. Stavolta, però, il fattore non è soltanto politico. Il tentativo di riconoscere di Gerusalemme come capitale di Israele, da parte degli americani, rischia di causare forti rivolte.
E a parlare di possibili sconvolgimenti, non solo da parte palestinese, sono anche i leader internazionali che guardano con forte timore e preoccupazione questa scelta.
MACRON
Il presidente francese Macron, in una dichiarazione rilasciata dall’Eliseo, ha espresso una posizione ferma: “lo status di Gerusalemme dovrà essere risolto nel quadro dei negoziati di pace fra israeliani e palestinesi”. Un chiaro invito a Trump, affinché non delinei in maniera unilaterale il modo di risoluzione dei già difficili rapporti tra i due popoli.
LA ROTTURA DI ERDOGAN
Meno tendenti alla diplomazia sono le parole del leader turco Recep Tayyip Erdogan che ha avvertito il presidente americano di come questo rappresenti una linea rossa da non oltrepassare. Per la Turchia la scelta di Gerusalemme comporterebbe inevitabilmente la rottura delle relazioni diplomatiche con Israele.
DALLA CASA BIANCA
Le dichiarazioni tuttavia si scontrano con i toni della solita diplomazia da palazzo a Washington. Uno dei portavoce della Casa Bianca, Hogan Gidley, ha dichiarato ai giornalisti che nessun annuncio è previsto nell’immediato. A quanto pare solo nei prossimi giorni si conoscerà la decisione di Trump. Ha ribadito che per il presidente non è una questione di sé, ma di quando.
Altri presidenti, prima di lui, avevano promesso di compiere un tale passo per poi abbandonare davanti alla dura realtà dei fatti l’idea. Una mossa simile per il Medio Oriente comprometterebbe irreparabilmente non solo i negoziati tra Israele e Palestina, ma rischierebbe di innescare una serie di conseguenze che è difficile prevedere.
Gerusalemme è la città sacra per le 3 maggiori religioni al mondo, seguaci ivi compresi.