Eugenio Sartorelli entra a pieno titolo nella classifica dei Trader Migliori di Italia. In questa intervista ho scambiato quattro chiacchiere con Eugenio (investimentivincenti) per scoprire chi è, come e su cosa opera e quali sono le sue considerazioni sull’attuale scenario economico.
Eugenio Sartorelli chi è?
Classe 1964, è uno dei trader più apprezzati d’Italia, presente da vent’anni a tutti gli eventi di settore, nonché membro del Comitato Scientifico della SIAT.
Eugenio abita a Salò, la città del nord Italia famosa per due motivi:
- Era la sede di alcuni ministeri della Repubblica Sociale Italiana durante la seconda guerra mondiale
- “Salò” è il titolo del film più sconvolgente della storia, l’ultimo di Pier Paolo Pasolini.
Abbandonate queste digressioni il prof. Sartorelli ci racconta la sua di storia.
Dopo la laurea in ingegneria aeronautica ed il master MBA mi sono dedicato allo studio dell’analisi tecnica soprattutto in chiave statistico/quantitativa. In particolare: ho approfondito gli aspetti ciclici ed intermarket. Negli ultimi anni ho approfondito le tematiche legate a Cryptovalute e Blockchain.
Sartorelli è specializzato sui mercati dei Future ma soprattutto, ci rivela, sul mercato delle Opzioni Regolamentate.
Ho pubblicato libri sulle tecniche di trading, sono relatore nei principali eventi finanziari nazionali,
scrivo per varie testate e collaboro con le maggiori TV.
Eugenio Sartorelli, come hai iniziato la tua carriera nel trading?
Eugenio ci racconta che, da ragazzo, doveva diventare un ingegnere aerospaziale. Il suo destino era segnato, anche perché amava quello che studiava. Dopo la laurea in ingegneria e il militare ha frequentato il master MBA al Politecnico di Milano. Li si è approcciato per la prima volta alla finanza grazie a degli ottimi docenti che lo hanno affiancato. Tra questi il prof. Stefano Preda, primo Presidente di Borsa Italiana nel ’97.
Parliamo degli anni ’90. Parlare di Hedge Fund era una cosa mostruosa. Grazie ai miei maestri è nata la passione per i mercati. Questo grazie anche alla loro passione e alla loro competenza. Da li ho cambiato direzione. Ho capito che forse dovevo concentrarmi di più sui mercati.
Il percorso nel mondo del Trading inizia da un’ottima formazione. Eugenio ci confida di aver studiato tanto e di non aver mai smesso di studiare, mai.
Sembra quasi banale da dire, ma quando ero io ragazzo non c’erano molti libri. Io abitavo a Milano;
non c’erano molti guru disposti ad insegnare la finanza. Io andavo ad ordinarmi i libri scritti dagli Americani ed è proprio li che ho iniziato a studiare. Ho continuato a seguire le orme dei miei professori.
Poi in quel fermento iniziavo a frequentare giovani e coetanei che poi hanno fatto carriera ad alti livelli.
Con loro ci scambiavamo pareri sul mondo della finanza.
Gli anni ’90
Eugenio Sartorelli inizia quindi a fare il Trader prima ancora che nascesse il trading on line. L’esperienza che racconta sembra essere lontana anni luce, invece accadeva proprio negli anni ’90.
Io ho iniziato nel 1993, quando il trading online non era neanche nella nostra immaginazione: c’era il Televideo, il sole24ore e Milano Finanza. Punto. Era l’epoca dei galoppini. Ho iniziato come dilettante. Poi a partire dalla fine degli anni ’90 ho iniziato ad utilizzare i primi sistemi multimediali.
Una volta capite le grandi potenzialità della rivoluzione tecnologica Sartorelli decide di iniziare la carriera da Professionista. Siamo a cavallo del nuovo millennio. Infatti a partire dal 2000 inizia a diffondersi l’utilizzo massiccio di Internet; il trading viene via via automatizzato e reso più accessibile. Giornali cartacei e televideo vengono via via sostituiti dai libri americani che iniziano ad arrivare sui mercati. Ed è in quegli anni che l’ascesa di Sartorelli inizia.
Qual è l’approccio che usi sui mercati?
A questo punto dell’intervista il tono di Eugenio cambia radicalmente. Si entra nel vivo della sua materia e lo fa con grande professionalità. Ci parla del suo approccio, prettamente tecnico, ma specificando un concetto importantissimo.
Non esiste la tecnica; esistono delle tecniche. Non si finisce mai di imparare, ma il mio approccio è prevalentemente tecnico. Questo è uno dei motivi che, alla fine degli anni 2000, mi ha spinto ad entrare in SIAT. Ma sottolineo: non si smette mai di imparare. I primi eventi di Finanza, intorno al 2000-2001, mi hanno visto prima come ospite e subito dopo come relatore. Io cerco di interloquire sempre con altre persone per imparare nuove tecniche e aggiungerle alle mie.
Non si smette mai di imparare, è vero. Il trading è un mondo dalle mille sfaccettature, assieme alle sue infinite tecniche. Come lo stesso Eugenio ci ricorda: la combinazione di tutte le tecniche porta a combinazioni infinite.
Avendo conosciuto l’ing. Migliorino, nativo di Merì in Provincia di Messina, che aveva pubblicato il suo primo libro nel ’98, Eugenio Sartorelli si avvicina al mondo dell’analisi ciclica.
Migliorino ha introdotto le metodologie Cicliche di Hurst oltre a crearne di sue.
Questo è l’approccio che utilizzo principalmente per approcciarmi ai mercati. Il confronto è d’obbligo sempre! Amo il trading in Azioni ma adoro i derivati grazie alla leva. Prediligo i Future e sono tra i primi ad aver operato sulle Opzioni in Italia.
Eugenio Sartorelli ci rivela una cosa importantissima.
Tutt’ora il mio 50% del trading è utilizzato sulle opzioni. Sia valute, indici e criptovalute. Dove ci sono le opzioni utilizzo le opzioni. Mi piacciono le opzioni perché consentono di ingegnerizzare il trading se vengono studiate per bene. Per utilizzare le opzioni bisogna aggiungere le variabili ai tre classici parametri di tempo, volumi e prezzo.
Quando e come hai scoperto il Bitcoin?
Eugenio Sartorelli è stato anche tra i primi a iniziare il trading sul Bitcoin. E ci rivela anche come.
Ho scoperto il Bitcoin nel 2013. Ne sento parlare sin dalla sua creazione ma ho iniziato a seguirne l’andamento solo nel 2013. Dal 2013 ho iniziato ad operare.
All’epoca Sartorelli ci racconta che non ci si fidava degli exchange, soprattutto dopo il caso di MtGox, ho iniziato ad investire con i CFD perché non ci si fidava degli Exchange.
Mi sono fatto rapinare da un broker CFD ma ho piazzato le mie prime posizioni appena gli strumenti sono stati introdotti. Poi appena gli exchange sono diventati più sicuri ho cominciato con gli exchange.
Eugenio Sartorelli, quale dei libri che hai scritto consiglieresti a chi comincia?
Sicuramente l’ultimo, ossia quello sui cicli. Questo perché cerca di far capire, con un linguaggio semplice, come il fattore tempo sia un fattore con un’importanza pari a quella del prezzo nell’interpretazione dei mercati.
Secondo Sartorelli l’analisi tecnica classica da un peso a tutti i parametri. Ma il fattore prezzo ha un peso eccessivo rispetto al fattore tempo. Chi fa trading in opzioni deve calcolare il Tempo, ed è per questo che la sua strategia si indirizza così. Infatti per chi fa position trading su posizioni lunghe il fattore tempo ha un’importanza pari a quello del prezzo.
Il fattore tempo è un dato essenziale da ponderare per interpretare il mercato.
Secondo te qual è lo strumento di trading migliore in assoluto?
Anche se uso i Future, che sono strumenti lineari, il fattore tempo pesa tantissimo. Quando ci sono due livelli di prezzo in tempistiche molto vicine, quelli non sono parametri che hanno valore. Se invece si vanno a vedere i minimi del mercato nel tempo, l’analisi ciclica pone dei criteri più sofisticati dove il fattore tempo domina.
Secondo Sartorelli il settore più complicato del trading, è proprio il mondo delle valute: il Forex.
Per me il mercato più difficile è il Forex, in assoluto!
Eugenio ci regala delle pillole molto importanti per gli investitori.
I mercati meno difficili sono quelli che si definiscono inefficienti, perché il mercato inefficiente ha rotture di livelli di prezzo più chiare e trend più persistenti.
Tipicamente sono i mercati più giovani. Indici di mercati, di azioni, aspettative giovani
Le principali criptovalute, o alcuni nuovi titoli, sono quelli più giovani come mercati.
Attenzione! Per inefficienza non si intende, ad esempio, un titolo del mercato americano quotato da tre giorni. Eugenio riporta anche un esempio:
Se parliamo della borsa della Polonia o della Russia ci sono delle configurazioni tecniche che vengono rispettate maggiormente, perché il mercato inefficiente e meno vicino alla casualità. Le cripto presto diventeranno delle asset class, parlo delle più importanti.
Ancora sul Forex e sulle Cripto
Secondo Eugenio Sartorelli le piccole cripto sono come i micro titoli. Un mercato diventa sempre più efficiente, ossia sempre più difficile, in funzione al numero di operatori professionali che ci operano. Perché è difficile il forex:
- Non si conoscono i volumi
- Sui principali cambi si muovono decine di miliardi al giorno con moltissimi operatori professionali
Combattere contro entità di questo tipo è dura.
Se tornassi indietro cosa non faresti?
Ci pensa un po’. Tergiversa. Poi conclude.
Le scelte che ho fatto sono andate quasi tutte a buon fine
o comunque non vi sono stati particolari risvolti negativi.Mi sento un uomo realizzato e non vivo di rimpianti. Quello che è passato è passato. Guardo da adesso in poi.
Se tornassi indietro cosa rifaresti sicuramente?
Non ci pensa due volte.
Rifarei Ingegneria Areonautica. La conoscenza tecnico scientifica è
un valore aggiunto che mi aiuta tantissimo a comprendere il mondo circostante.Il capostipite degli economisti italiani è Pareto, che non ha mai insegnato in nessuna università Italiana ed era un ingegnere ferroviario. Giavazzi, che è uno dei più importanti docenti all’università Bocconi,
è laureato in ingegneria elettronica.
Cosa pensi dell’attuale situazione economica italiana?
Secondo Eugenio Sartorelli il periodo post pandemico potrebbe essere un periodo di recupero grazie ai Recovery Fund ed anche se una parte dei fondi verranno spesi male, la maggior parte di questi daranno buoni risultati.
I soldi sono così tanti che si possono realmente creare delle cose importanti e dare una svolta all’andamento economico. Un nuovo impulso all’economia italiana. Parlo dei trasporti, dei collegamenti, della fibra ottica in maniera tale da velocizzare internet dappertutto. Bisogna sistemare gli edifici e mettere in sicurezza tutto. Curare il paesaggio.
Il Recovery metterà a disposizione tantissimi soldi; secondo Sartorelli, europeista convinto, non c’è tempo da perdere.
Vediamo un’Europa generosa con l’Italia.
Questo chiaramente se la pandemia sarà vinta.
Vedo una seconda parte del 2021 con un grande risveglio dell’economia.
La variante africana del virus sembra più resistente al vaccino del normale Covid.
Questo potrebbe destabilizzare. Mi ritengo un europeista convinto e il Recovery è la risposta ai sovranisti.
Sullo scenario Italexit si lascia andare con qualche battuta piccante, ma condivisa.
Mi chiedo dove sarebbe la lira e il rendimento dei bond italiani e lo spread dopo la recente crisi.
Riusciamo ad annacquare le nostre grandi inefficienze grazie all’Europa
Certo, ci saranno anche delle efficienze sennò non ci tenevano dentro. Ci sono anche aspetti negativi della permanenza in europa, ma in questo caso gli elementi positivi hanno superato decisamente quelli negativi.
Su quali asset concentrarsi nei prossimi anni?
Eugenio Sartorelli raccomanda di concentrarsi su tutti i settori ciclici, ovvero quelli più sensibili alla ripresa economica.
Credo che il settore dei viaggi e dei trasporti aerei, con il ritorno alla normalità, potrebbero correre molto.
Va attenzionato tutto ciò che ha un andamento strettamente connesso al ciclo economico.
Credo anche che, per quanto sia un po’ fermo, l’oro, con questo eccesso di liquidità, potrebbe rimanere un asset class interessante. Se parliamo di Commodities già il rame è salito, ma tutti i metalli a mio avviso possono salire ancora con la ripartenza economica perché ci sarà maggior richiesta.
Secondo Sartorelli anche le cripto, grazie alla grande liquidità, vedranno sempre una quota di denaro a loro destinate. Quest’anno l’attività delle Banche Centrali rimarrà elevata fino a marzo 2022 e ci sarà liquidità in abbondanza con tutti gli effetti negativi del caso, ma secondo Eugenio bisogna concentrarsi su quelli positivi.
Il turismo riparte da sotto zero e ci sono grossi margini di crescita.
Eugenio Sartorelli e il suo pensiero su Biden
Bah. Faccio fatica a rispondere. Ti rispondo con una battuta:
“Ho l’impressione che sarà il nuovo Jimmy Carter”.
Non vedo la possibilità di un ritorno di Trump, a meno di un colpo di Stato.
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