Sede EMA – A tradire l’Italia sarebbe stata la Spagna. E l’Italia lancia una provocazione: “Sosterremo la Catalogna!”
Amsterdam e Milano: ecco le due grandi città europee che ieri, al terzo scrutinio, si sono ritrovate tête-à-tête. La scelta? Trovare una nuova sede per l’EMA (Agenzia del Farmaco Europeo). La sede dell’EMA, attualmente nel Regno Unito, sarà trasferita ad Amsterdam. A deciderlo due bussolotti e un sorteggio.
Si spegne così il sogno tutto Italiano di ospitare la sede della prestigiosa Agenzia Europea. Oltre al prestigio, un giro di un miliardo e mezzo di euro, e circa 160.000 posti di lavoro. Per l’Italia è un motivo di vanto essere arrivata a questo punto. Ma l’orgoglio non basta.
La Spagna ha tradito l’Italia
A renderlo noto è l’ANSA. Fonti autorevoli riferiscono che il ministro degli Esteri spagnolo Alfonso Dastis (a votare erano appunto i 27 ministri degli esteri europei) aveva garantito l’appoggio di Madrid alla candidatura di Milano per l’EMA.
“Alla fine la Spagna non ci ha votato” nonostante abbia “prevalso la sfortuna”. Milano ieri è stata protagonista, assieme a Francoforte, di 2 sorteggi. Francoforte era arrivata in finale per aggiudicarsi la sede dell’EBA (Autorità Bancaria Europea). Anche in quel contesto, nel sorteggio finale, Parigi ha avuto la meglio.
“Gli olandesi e i francesi sono stati fortunati, noi no. Era pareggio per noi come lo era per loro. Ma la costruzione delle alleanze e il lavoro fatto sono stati gli stessi”.
Roberto Maroni ha rilasciato delle importanti dichiarazioni. In primis ha riferito alla stampa che il premier Gentiloni “era molto arrabbiato” per il comportamento della Spagna nelle votazioni. Il governatore della Lombardia riferisce di aver sentito per telefono Gentiloni subito dopo la votazione, e di aver raccolto il suo dissenso.
“Rivalità prevalgono sul buon senso!”
Il governatore della Lombardia ha inoltre riferito che Gentiloni si è risentito “perché dice che la Spagna ha votato per Amsterdam: le rivalità, le ripicche prevalgono sulla strategia”
E Maroni rilascia una dichiarazione forte: “Vorrà dire che sosterremo più fortemente la Catalogna nella sua richiesta di autonomia e indipendenza…”.
Insomma, promesse di ripicca anche da parte dell’Italia per questo smacco inatteso.
“Io e Sala abbiamo fatto tutto per costruire un dossier competitivo. Resta il dubbio che fra seconda e terza votazione, quando c’era bisogno di essere lì e bastavano due voti, se ci fosse stato il Governo, il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, magari le cose sarebbe andate diversamente”.
Lo ha affermato, in conclusione, Roberto Maroni:. “Tutto si è giocato in mezz’ora”. E poi incalza sulla scelta del nostro rappresentate. “C’era il sottosegretario Gozi, forse una presenza più autorevole avrebbe fatto la differenza”.