Chi è Elon Musk? L’imprenditore sudafricano è lo Steve Job del XXI secolo. E’ noto alle cronache per i suoi modi eccentrici (chi si ricorda quando in un’intervista con Jon Rogan, si mise a fumare erba in diretta?), ma che negli anni hanno attirato l’attenzione dei media sui suoi progetti. Musk, a capo di Tesla, azienda specializzata nella produzione di auto elettriche, pannelli fotovoltaici e sistemi di stoccaggio energetico, recentemente ha anche violato il lockdown imposto a causa del Coronavirus riaprendo la fabbrica in California. Su Twitter aveva scritto: “Sono pronto a farmi arrestare” e ancora prima aveva definito le misure restrittive “fasciste, anti democratiche, contro la libertà personale”.
Indice
Da ragazzo talentoso alla classifica Forbes
Da ragazzino legge 2 libri in 24 ore e non può spendere più di 1 euro al giorno. A 27, il co-fondatore di PayPal diventa miliardario. Pare che l’illuminazione arrivi con il libro Guida galattica per autostoppisti di Douglas Adams che gli insegna a porsi le domande giuste nella vita e a lavorare sodo.
Nel 2018 per Forbes si trova al 25esimo posto nella lista delle persone più potenti della Terra e nel 2019 al 40esimo posto nella classifica degli industriali più ricchi con un patrimonio di 22,3 miliardi di dollari. Crea, inoltre, SpaceX eThe Boring Company – che si occupa di costruire tunnel sotterranei per ridurre il traffico – ed è presidente di SolarCity la quale mira a far stabilire una colonia umana su Marte. Ha ideato un sistema di trasporto super veloce conosciuto con il nome di “Hyperloop”.
Da poco è diventato papà, assieme alla musicista canadese Grimes, di X Æ A-12 (è il sesto figlio). Ma cosa significa questo nome particolare?
- X è la variabile incognita usata in matematica
- Æ è la pronuncia elfica per la sigla dell’intelligenza artificiale A.I.
- A-12 è il nome di un aeroplano “non violento” prodotto da Lockheed
- A è l’iniziale della canzone preferita, “Archangel”
Biografia Elon Musk: qual è la storia dell’imprenditore sudafricano?
Non c’è niente di più avvincente quanto la biografia di Elon Musk. Musk è uno che si è sempre dato da fare. Nato il 28 giugno 1971 a Pretoria, in Sudafrica, da padre ingegnere elettromeccanico e madre dietologa e modella canadese, sviluppa sin dall’infanzia una passione per la programmazione informatica. Dopo il divorzio dei genitori nel 1980, resta con il padre in Africa, ma adesso afferma di aver sbagliato a causa delle diatribe avute con lui.
A 12 anni vende il codice da lui creato per un videogioco chiamato Blastar alla rivista Pc and Office Technology. Una versione web esiste ancora alla data attuale. Non ha un’adolescenza facile, perché è preso di mira dai bulli che lo spediscono, una volta, in ospedale.
A quasi 18 anni si trasferisce negli Stati Uniti, sebbene il padre desideri un prosieguo degli studi in Sudafrica. La verità è che non vuole prestare servizio militare in una nazione dominata dall’ Apartheid. Nel 1989, grazie all’aiuto della madre che gli fa ottenere la cittadinanza (era facile arrivare negli Stati Uniti dal Canada), va a vivere negli Usa.
A 19 anni Elon Musk entra alla Queen’s University a Kingston, nell’Ontario. Nel 1992, si sposta all’Università della Pennsylvania, dove consegue, in primis, un bachelor in economia e poi un bachelor of Science in fisica. A 24 anni lo aspetta la California, dove frequenta un dottorato in fisica applicata e scienze dei materiali alla Stanford’s University, ma dopo 2 giorni molla i corsi per concentrarsi sui suoi progetti imprenditoriali nelle aree di internet, dell’esplorazione dello spazio e dell’energia rinnovabile. Fonda col fratello Kimbal Musk, l’azienda Zip2.
L’esordio da squattrinato
“Avevo poche migliaia di euro, mio fratello invece ne aveva un po’ di più. Affittammo un ufficio minuscolo a Palo Alto per 200-270 euro al mese e comprammo dei futon che trasformammo in divani letto: di giorno erano una specie di spazio riunioni, di notte ci dormivamo. Per fare la doccia andavamo all’associazione Ymca, a pochi isolati. Tirammo avanti così per molto tempo, fino a quando trovammo un finanziatore. Questa è stata la seconda lezione che ho imparato nella vita: quando si è agli esordi, è necessario avere un budget ridicolmente basso e non spendere più di quanto si possiede”.
Ma Musk non si accontenta e, dopo aver cercato di proporre mappe alle Pagine gialle, comprende che l’editoria è lontana dal Web. Da qui l’intuizione di offrire alle testate più influenti il lancio di siti vetrina: un’idea che in poco tempo conquista persino il New York Times. In 4 anni, Elon Musk vende la società e realizza circa 200 milioni di euro in contanti.
Tesla PayPal: la rivoluzione dei servizi finanziari
“Era il febbraio 1999, ero soddisfatto, ma sapevo che potevo fare meglio” dichiara Musk. Tesla Paypal rappresentano i punti cardini dell’ascesa di Elon Musk, ma vediamo con ordine il percorso del Tesla Ceo.
La vendita della società catalizza l’attenzione di molti investitori, tra cui quelli di Sequoia Capital, che versa 17 milioni di euro per consentire a Musk di creare la banca online X.com. L’offerta fa gola a molti, poiché chi apre un conto online riceve 13 euro che può incassare a ogni Bancomat. Nel giro di un paio di mesi il sito conta 100mila clienti. A questo si pone il problema delle transazioni.
Il giovane miliardario si accorge che pirati informatici sono riusciti a trasferire illegalmente denaro con X.com. Dopo qualche settimana arriva la soluzione: acquista Confinity che ha prodotto il sistema di transazione di denaro Paypal, ma ne cambia la vision. La nuova strategia si basa su tariffe più basse rispetto ai concorrenti e tassi di interesse vantaggiosi per i clienti. Quando nel 2002 Paypal è acquistato per 1,5 miliardi di dollari da Ebay, Elon Musk diventa ufficialmente uno degli imprenditori più conosciuti al mondo.
Space X
Le news Elon Musk non basterebbero a riempiere interi manuali per il genio del secolo che ha conquistato l’universo con le sue visioni pionieristiche. Nel 2002 fonda SpaceX che progetta lanciatori spaziali a razzo parzialmente riutilizzabili (Falcon 1 e Falcon 9) e veicoli spaziali per il trasporto di persone (Dragon). L’uomo concepisce l’esplorazione spaziale come un importante passo nell’espansione della coscienza umana. Nel 2003 concorre alla nascita di Tesla, una casa produttrice di veicoli elettrici e pannelli solari, e ne diventa il CEO.
Elon Musk Tesla: il futuro dell’automotive
Tesla Musk è tutto quello che abbiamo cercato di capire negli ultimi anni in fatto di innovazione e automobili. Forse, a volte, il fenomeno Musk ci ha incuriosito di più rispetto alla bio di un’altra super star 2.0, Mark Zuckerberg.
La prima automobile elettrica a essere costruita dalla Tesla Motors è la Tesla Roadster. Si tratta di un modello sportivo commercializzato in 31 paesi. Il 31 marzo 2016 è il turno della Tesla Model 3, il primo modello proposto a un prezzo base di 35mila dollari. Nel novembre 2017 nasce la Tesla Semi, un semi camion che entrerà in produzione nel 2019. Il veicolo ha un motore costruito per durare 1 milione di miglia. Dulcis in fundo, il nuovo Roadster, la cui produzione è prevista per il 2020, diventerà l’auto di serie più veloce mai realizzata: da 0 a 60 km/h in 1,9 secondi.
Solar City
Nel 2006 il patron di Tesla, Musk, aiuta il cugino Lyndon Rive a fondare Solar City che si occupa di prodotti e servizi legati al fotovoltaico.
Elon Musk diventa l’investitore principale e presiede il consiglio di amministrazione. Il motivo che lo spinge ad affrontare questa ulteriore impresa è la lotta al riscaldamento globale. Alla fine del 2016 decide di impiegare 2,6 miliardi di dollari nell’unificazione di Tesla e Solar City.
Elon Musk Iron Man: quando l’attore Robert Downey JR gli chiese in prestito la Tesla
Elon Musk Iron Man è quello che abbiamo visto nelle sale cinematografiche nel 2008. Sapete che Musk è stato l’ispirazione per questo personaggio Marvel? No?! Vi raccontiamo allora i retroscena del film.
Dodici anni fa l’attore Robert Downey Jr interpreta questo personaggio, alter ego di Tony Stark. I più attenti si saranno accorti che nel laboratorio delle Stark Industries capeggia in bella vista la prima Tesla di papà Musk. Ma come fanno a ottenerla se all’epoca delle riprese non è stata immessa sul mercato?
Succede che agli inizi del 2007 Robert Downey Jr apprende che a 15 km dal set delle Stark Industries, un individuo di nome Elon Musk, all’epoca non ancora famoso, ha la sua azienda di razzi spaziali. Riescono a incontrarsi e l’attore rimane affascinato da questa realtà. A quel punto per Robert Downey Jr./Tony Stark/Iron Man è fondamentale sviluppare un collegamento tra l’inventore del mondo reale e quello del mondo dei fumetti. L’interprete capisce che c’è una certa somiglia tra Munsk e il personaggio Tony Stark.
Di ritorno dal set, quindi, Robert propone al regista Jon Favreau di piazzare una Roadster nella pellicola. Da parte sua Munsk è contento della proposta, perché aveva bisogno di nuovi investitori a causa del fatto che i costi dell’auto sono sottovalutati. Sa, dunque, che il film è un trampolino di lancio. Così uno dei primissimi esemplari, non ancora in vendita, compare in scena.
A marzo 2008 le vetture targate Tesla Musk iniziano a essere vendute sulla piazza americana e poco tempo dopo, a maggio, Iron Man sbarca nelle sale generando i risultati sperati: grande apprezzamento dei giornali che colgono le similitudini Musk Stark conferendo al primo una fama mondiale.