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Elezioni Ucraina 2019: Un Comico Ebreo Presidente dell’Ucraina

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C’è un dato di fatto: un COMICO ebreo è diventato presidente dell’UCRAINA.

Si tratta di Vladimir Zelensky che, per prima cosa, ha deciso di aprire ai paesi del blocco post-sovietico. A coronare i risultati è stato un esito schiacciante. Il 70% della popolazione ha votato per Zelensky come successore del leader uscente Petro Poroshenko che perde le elezioni con solo il 25% dei consensi. 

Cosa c’è di strano?

Intanto parliamo di un ebreo, e questo non è tipo dell’Ucraina e dei paesi di quell’area geografica. 

In un certo senso Vladimir Zelensky ha raccolto i sentimenti di una nuova generazione di ucraini, che ormai si lasciano alle spalle la nota corteccia antisemita dei loro padri e nonni. Una generazione che chiede di essere globalizzata, che chiede spazi per il digitale, per poter viaggiare e che guardano all’Europa. 

Come ha fatto un comico a diventare Presidente dell’Ucraina?

Tutto ruota attorno ad una famosa serie televisiva, dal titolo “Il Servo del Popolo” ove, ad impersonare il ruolo di Vassily è stato proprio Zelensky. Il sentimento causato sull’intero popolo non ha precedenti nella storia. Un uomo comune che, diventato presidente all’improvviso, inizia una guerra alla corruzione senza precedenti. Una grande voglia di futuro, di lavoro, di competenze e di passione per la scienza politica. In realtà la serie a mostrato un vero e proprio manifesto politico, tanto che un partito politico intitolato servo del popolo è stato fondato da membri dello staff Kvartal 95. Il Partito è stato ufficialmente registrato in Ucraina il 31 marzo 2018. È inoltre da precisare che le ultime tre puntate sono andate in onda durante gli ultimi tre giorni di campagna elettorale.

In uno dei commenti della pagina della serie televisiva si legge: “Se io ho votato per un ebreo che parla russo, allora vuol dire che davvero tutto è possibile”. 

Oltre a questa serie televisiva il neo presidente aveva anche preso parte a svariati film e show televisivi, catturandosi la simpatia e la stima del pubblico. 

Cosa comprende il suo programma elettorale? 

  • Vorrebbe che l’Ucraina diventasse membro dell’Unione Europea e della NATO. Vuole che l’adesione a queste due organizzazioni venga richiesta dopo un referendum e che le procedure si possano concludere entro il 2024. 
  • Vorrebbe integrare l’euro come moneta ucraina. 
  • Zelensky ha promesso che nel suo primo disegno di legge “On People’s Power” fornirà un meccanismo per i referendum. Ha ribadito l’importanza delle fatture per combattere la corruzione. 
  • Vuole rimuovere le immunità del Presidente, dei membri del Verkhovna Rada (il parlamento ucraino) e i giudici.
  • Ha promesso di portare il salario per il personale militare “al livello degli standard della NATO”.
  • Punta allo sviluppo dell’economia e ad attrarre investimenti esteri mediante “un riavvio del sistema giudiziario” e la ripristina della fiducia nello stato. 
  • Inoltre ha proposto un condono fiscale e un 5% di flat tax per il grande business
  • Vuole porre fine alla guerra a Donbass negoziando con la Russia.
  • Zelensky sostiene la libera distribuzione della cannabis terapeutica, l’aborto gratuito, la legalizzazione della prostituzione e del gioco d’azzardo. 
  • Si oppone alla legalizzazione delle armi. 

Il rapporto con “il nemico”: la Russia. 

Tra i primissimi a congratularsi con lui il blogger russo di opposizione Alexiey Navalny che ha parlato di questa elezione come di un segnale politico molto positivo. 

Fredda l’accoglienza da parte del Cremlino Dmitri Peskov ha fatto sapere che «è prematuro parlare delle possibilità di cooperazione con la nuova amministrazione ucraina, mentre quello che si può rilevare è che Kiev ha compromesso la legittimità delle elezioni a causa della negazione del diritto di voto a milioni di ucraini residenti in Russia». 

Alcune voci volevano il neo eletto presidente come amico di Putin. In realtà le dicerie appaino infondate. Non è concepibile vincere una battaglia politica dichiarandosi amici.

Il Zelensky ha affermato: «Intendo riavviare i colloqui di pace con i separatisti filorussi, e continueremo nella direzione degli accordi di Minsk per ottenere un cessate il fuoco»

L’accoglienza dell’Europa 

Esce dalla scena Poroshenko, “padre della patria” che ha avuto il compito difficilissimo di reggere le sorti dell’Ucraina in condizioni geopolitiche complesse. 

Tusk e Junker hanno già aperto al nuovo eletto. In una nota congiunta si può leggere: «Zelensky potrà contare sul forte sostegno dell’Ue al percorso di riforma dell’Ucraina, compreso il consolidamento dello Stato di diritto, la lotta alla corruzione, il mantenimento della stabilità macrofinanziaria e il proseguimento della riforma essenziale del settore energetico». In Ucraina si guarda al modello europeo come ad un esempio da seguire. Le vicende storiche che hanno portato all’elezione di Zelensky sono controtendenza, innovativa. Di certo adesso inizierà la fase operativa che va oltre i proclami elettorali. 

Conclusioni 

Certamente saranno da tenere in considerazione tutta una serie di fattori di natura internazionale. Sottili equilibri che hanno sempre caratterizzato l’importante collocazione geografica dell’Ucraina e i rapporti politici con la Russia. 

Di certo il mondo sta cambiando, in maniera irreversibile. Bisogna tenere conto di come, in un contesto del genere, una serie televisiva basti a delineare l’idea politica di una nazione. Prova lampante ed incontrovertibile di come il frutto delle nostre azioni possa essere condizionato dai mezzi di comunicazione di massa fin nell’intimo della cabina elettorale. 

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