Sulle ICO speculazione, speculazione e ancora speculazione.
Una manovra eseguita alla perfezione.
In queste ultime settimane, più precisamente da metà agosto, abbiamo assistito al rialzo del bitcoin contro ogni aspettativa. Questo accade proprio nel mese in cui avvenne il tanto proclamato hard fork che avrebbe dovuto fare crollare il bitcoin. Ed invece eccoci qua a nuovi massimi storici più precisamente a 4800.
Possiamo dire che una correzione era quasi d’obbligo, dopo tutto l’interminabile rialzo.
Ed ecco adesso, prontamente, si affacciano sul palcoscenico due nuovi protagonisti: la Cina e le dichiarazioni del numero 1 di Jp Morgan.
Partiamo dalla Cina
La Cina ha dichiarato di voler bandire le ico e il trading di qualsiasi crypto-valuta su ogni exchange che abbia sede cinese.
Ok, ma facciamo un po’ di chiarezza in tutto questo caos di notizie così confuse.
Qui un’immagine che mostra le varie fase di correzione e di rialzo del bitcoin dopo importanti eventi come quelli degli ultimi giorni
Partiamo dalla regolamentazione delle ico. Per chi non lo sapesse una ico (Initial Coin Offer) è un sistema di finanziamento di una nuova crypto-valuta progetto startup. Insomma, una vera raccolta fondi che avviene tramite il rilascio dei token basati sugli smart-contracts della blockchain di etherum.
La ICO prende spunto dalle IPO (initial public offering) che è molto più dispendiosa sia in termini economici che dal punto di vista legislativo.
Come funziona una ICO?
Le dico hanno, nella maggior parte dei casi, un white paper che spiega tutto il progetto dal punto di vista di tecnico e le varie fasi della roadmap.
Perciò, al contrario di una IPO, non si devono tenere bilanci aziendali e quant’altro e non è necessaria neanche una reale piattaforma.
E qui è intervenuta dapprima la SEC, che si è esposta contro la dico DAO. In sostanza hanno dichiarato che: se un’azienda raccoglie fondi tramite una ICO appunto, e garantisce dei dividendi ai propri investitori, sta facendo operazioni di borsa, che in qualsiasi caso devono avere delle regolamentazioni.
Dopo questa dichiarazione della SEC arriva il provvedimento della PBOC (Banca popolare cinese) che vieta ogni ICO in futuro e bandisce quelle attualmente in corso. Sono state dichiarate illegali obbligate alla restituzione dei fondi raccolti.
Le reazioni
Purtroppo questa, come molte altre notizie in precedenza, è stata interpretata come negativa per le cripto. Più precisamente come accadde per la presa di posizione della Cina di voler porre fine all’uso della BlockChain.
E come al solito il vero significato della dichiarazione era l’esatto opposto: ovvero quello di andare a regolamentare le ICO, ponendo fine a tutte le ICO scam in cui gli investitori sono incappati purtroppo: “nessuna organizzazione o individuo deve svolgere attivita di finanziamento di token illegali”. Da questa dichiarazione, come possiamo vedere, l’intento non è di porre fine all’uso della blockchain o altro ma solamente quello di andare a regolamentare un processo di raccolta fondi proteggendo l’investitore finale.
Dopo questa presa di posizione si sono mosse anche altri enti di regolamentazione come la CVA ( crypto valley association in Svizzera) e altri paesi come il Canada che porranno le basi per una vera e propria regolamentazione delle ICO.
La burla
Qualche giorno fa, invece, il nostro amico burlone, il fondatore di Litecoin, ha scritto su twitter un post affermando che la notizia riguardo i ban degli exchange fosse vera e che ogni exchange, con sede in Cina, avrebbe avuto vita breve. Perché burlone? Perché il post è stato cancellato subito dopo. E’ necessario specificare che anche questa volta l’intenzione della Cina non è quella di vietare il trading di bitcoin; ma come nelle ico il vero scopo è quello di regolamentare gli exchange (non solamente le ICO).
E JPMorgan?
Ed ecco che, qualche giorno fa, come se queste due notizie non bastassero, arriva la dichiarazione dall’amministratore delegato di Jp Morgan che ha etichettato il bitcoin come “qualcosa senza futuro, una frode” e che “ogni suo dipendente che si sarebbe permesso a tradare la cryptomoneta sarebbe stato licenziato senza mezzi termini”.
uno storico dei vari rintracciamenti del bitcoin fino ad oggi
Beh, grazie a Jp Morgan il Bitcoin scende di un bel -30% in due giorni e al tocco del livello psicologico di 2900-3000 ha recuperato 600 dollari in meno di un’ora.
Secondo molti JP Morgan avrebbe comprato ingenti quantità con cifre che variano dai 5 ai 170 milioni. Queste però, ad oggi, restano solo voci di corridoio. Di certo non verremo a conoscenza della cifra approssimata o esatta che sia ma in ogni caso questa è stata una delle più grandi manovre speculative di sempre, un’accelerazione del rintracciamento avvenuta in due giorni.
Una grande manovra che ha portato via 30 miliardi di marketcap in pochi giorni, in grado di spazzare via piccoli investitori. Il tutto a causa del panic selling che ha portato a vendite massicce.
E ovviamente i soliti blog e giornali tutti pronti a scrivere (come d’altronde fanno ad ogni rintracciamento d’oramai) “bitcoin la bolla è scoppiata noi vi avevamo avvisato!” e tra due mesi scriveranno “bitcoin ai massimi storici noi ve lo avevamo detto”!!