Rallenta la crescita dell’inflazione nel Regno Unito.
Crolla la sterlina mentre la Banca d’Inghilterra dovrà attentamente valutare il rialzo dei tassi di interesse a maggio.
L’indice dei prezzi al consumo ha segnato un incremento del 2,5 percento rispetto al precedente anno. Il dato è stato inferiore alle attese del 2,7 percento, secondo l’Office for National Statistics.
Questi dati potrebbero indebolire le posizioni della Banca Centrale Inglese che aveva previsto un rialzo dei tassi a Maggio. Adesso ci si aspetta che i responsabili politici valutino se aumentare i tassi di interesse per la seconda volta in sei mesi nella riunione di maggio. Resta comunque il fatto che l’inflazione rimane sopra il target del 2%, e questo potrebbe dunque non indurre la banca centrale a cambiare strategia d’azione.
Il crollo della sterlina
Subito dopo i dati, la sterlina è crollata perdendo lo 0,5% a $ 1,4217 alle 9:37 ora di Londra (10.37 ora italiana).
Il mercato sembra già aver scontato l’aumento dei tassi di interesse con un forte allungo a rialzo in queste ultime due settimane sul Cable. I trader ora valutano circa il 40% di possibilità di un altro rialzo a novembre, fino ad oggi quotato al 50%. Infatti se l’inflazione non dovesse continuare a crescere, la BoE potrebbe avere delle difficoltà nel continuare la politica restrittiva.
Cosa ha causato la decrescita inflazionistica?
La responsabilità è da attribuire al settore dell’abbigliamento femminile, aumentato ad un ritmo più lento del solito per questo periodo dell’anno. La notizia proviene dall’ONS. Ma c’è di più: anche le tasse sugli alcolici e sul tabacco non sono aumentate come di consueto.
I prezzi alla produzione sono scesi al tasso più basso dal 2016, principalmente a causa di minori aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari, secondo il rapporto.
I prezzi di input sono aumentati del 4,2% rispetto a un anno prima a marzo, sospinti dai maggiori costi del petrolio greggio.