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⛏ Crollo BITCOIN – Facebook lo vieta. Scattano verifiche in tutto il mondo

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La settimana peggiore per il Bitcoin dal 2013. Intanto Facebook ha deciso di vietare i link che sponsorizzano l’acquisto di Bitcoin.

Qualcosa doveva pur succedere, ed ecco che è successo tutto, e velocemente. Le autorità centrali di controllo di tutto il pianeta stanno mettendo alle strette il Bitcoin, la nota criptovaluta che ha perso più del 55% del suo valore. Le conseguenze, per chi credeva che il mercato avesse una sola direzione, sono devastanti. Un boom inverosimile quello che ha investito la nota criptovaluta che aveva guadagnato più del 900% da inizio 2016.

I motivi

Le autorità competenti di tutto il pianeta stanno effettuando degli aspri controlli sulle piattaforme di scambio. Banche centrali, organi di vigilanza e governi… tutti con un unico obiettivo: limitare il Bitcoin con tutto ciò che ne deriva. Il timore principale è che il Bitcoin venga utilizzato per attività illecite e di riciclaggio di denaro sporco. Si è quindi andato incontro ad un sentiment planetario, verso delle regole comuni. Il pericolo per gli investitori è enorme, secondo le autorità competenti: per questo motivo da ogni parte del pianeta i governi hanno iniziato ad applicare delle importantissime strette sulla regolamentazione.

Le conseguenze

Da settembre la Cina aveva inaugurato questa fase di revisione delle regole che stanno alla base delle contrattazioni di Bitcoin. Hanno seguito l’India e la Corea del Sud. In Giappone, invece l’autorità di vigilanza sui servizi finanziari indaga sull’exchange Coincheck.  In sintesi: lo scorso fine settimana di un attacco informatico ha causato la perdita di 58 miliardi di yen, che equivalgono a 430 milioni di euro. Il ministro delle finanze del Giappone Toro Aso ha dichiarato: “Abbiamo deciso di condurre l’accertamento per tutelare gli utenti e valutare l’attuale livello di protezione presente”. 

Il caso Bitfinex, oltretutto, ha puntato ad aggravare la situazione. Il nostro blog è stato il primo canale di informazione a dare la notizia. Leggi qui –> BITFINEX sotto INCHIESTA: Tether è il movente. Ecco cosa è successo

Ora lo sapevano tutti!

Ora tutti esperti del mercato a ribasso. Tutti lo sapevano, tutti lo dicevano. La verità è che NESSUNO, neanche chi oggi si erge a sapientone sapeva il momento esatto in cui questo sarebbe potuto accadere. Si parla di crollo del BTC da quando stava a 1000 dollari, esattamente un anno fa. Di li ad oggi acqua sotto i ponti ne è passata, e tra i grandi mentori che auspicavano lo scoppio della bolla, sono trascorsi ben 19.000$ fino ai massimi storici toccati a dicembre. Ora, come in ogni contesto, bisogna prendere atto di ciò che accade, valutando cinicamente e con distacco i fondamentali che spiegano quanto sta accadendo: gli scambi NON SONO UNILATERALI! FICCATEVELO IN TESTA!

La retromarcia del Bitcoin, tuttavia, ha avuto inizio dopo l’introduzione nel mercato di prodotti derivati, quotati dal CME di Chicago. L’utilizzo della leva ha permesso a grandi speculatori di poter guadagnare tantissimi soldi da questo crollo repentino che ha interessato la Cryptovaluta, con tutte le conseguenze del caso. È come se fosse iniziata una generale fuga da panico, con i possessori di Bitcoin che stanno vendendo i propri token presi dalla paura di perdere tutto. Questo si ripercuote, sul mercato, con il crollo a cui stiamo assistendo.

Facebook vieta di pubblicizzare il Bitcoin

Facebook ha fatto sapere che non saranno più accettate inserzioni che pubblicizzino l’acquisto di Bitcoin. La scelta sarebbe dettata dalla volontà di proteggere gli investitori da questo prodotto, ritenuto pericoloso ed estremamente rischioso per via della sua enorme volatilità. Del Bitcoin se ne parlerà anche alla prossima riunione del G20, dove i governanti più influenti del pianeta accoglieranno l’invito di FED e BCE su la nascita di una regolamentazione comune.

Macron ha dichiarato: “Bisogna garantire la sicurezza dei risparmiatori da un rischio speculativo”, ha detto. “Vedremo assieme agli altri membri del G20 come regolamentarlo”.

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